R: [Cerchio] Fw: [Laboratorio] G8: Placanica, avvocato C

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Autore: Linbo
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Oggetto: R: [Cerchio] Fw: [Laboratorio] G8: Placanica, avvocato C
On Sat, Aug 17, 2002 at 09:22:24AM +0200, Raineri wrote:
>
> ----- Original Message -----
> From: "Linbo" <aborrone@???>
> . E' come una partita a scacchi, tu puoi muovere
> > tutti i pezzi che ti pare ma solo una mossa sara' la migliore per quel
> > turno, il tuo. E potrai tanto piu' spiazzare l'avversario tanto piu'
> > avrai pensato anche dal suo punto di vista. Cosi' se tenti di cogliere
> > piu' punti di vista sarai in grado di formulare qualcosa di piu'
> > completo, magari poi si rivela comunque sbagliato chi lo puo' dire.
> > Pero' mi sembra che come negli scacchi la percentuale di volte che ci si
> > avvicina alla soluzione piu' corretta e' decisamente maggiore.
> > Il numero di volte che avrai giudicato nel modo corretto sara' maggiore.
>
> Questo che dici é verissimo, ma si fonda sul fatto di avere dinanazi un
> avversario: complessivamente non percepisco chi mi circonda ocme un
> avversario, ma piuttosto un competitore (ciascuno gioca la propria partita e
> si confrontano i risultati, per il piacere di fae sempre meglio, come
> nell'atletica) e un possibile compagno di squadra (con cui mi piace costrire
> un gioco di simpatia, di collaborazione, di azione comune). In entrambi i
> casi non sta a me prevedere ciò che pensa per decidere, ma scoprire come
> agisce per mettere in relazione la sua modalità con la mia
>

Ma va che sei forte!
Dici a me che vedo la vita come una competizione con un avversario e poi
te ti vedi come un atleta, come un giocatore di una squadra. E contro
chi giochi? Perche' che tu ne dica tutti gli sport sono una
competizione e si studia tanto quanto negli scacchi la mossa dell'altro
e l'altro di fatto e' un tuo avversario sulla strada del traguardo o sul
tabellone dei punti.

Linbo

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Nelle mani dello Stato la forza si chiama
<<diritto>>, nelle mani dell'individuo si
chiama <<delitto>>.
            M. Stirner


E' sempre la societa' che prepara i delitti,
e i malfattori non sono che gli strumenti 
fatali che li adempiono.
            M. A. Bakunin
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