[Cerchio] rerererere quale differenza

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Author: Emiliano Bussolo
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Subject: [Cerchio] rerererere quale differenza
M
> forse basta pensarci un po'.


LIB II
no, si deve anche fare qualcosa.

M
mi é capitato l'altro giorno: come
> mi capita
> raramente mi era piaciuto un libro visto su un giornale (non
> c'é solo il
> vecchio willy).


LIB II
Pasini?

M
raramente mi fido delle recensioni di solito
> sono pacchi
> invece stavolta mi é girato di comprarlo. insomma ho fatto un
> acquisto
> consapevole che mi era stato indotto da uno spazio semipubblicitario.
> ma lo
> sapevo. veramente non riusciamo a rendercene conto se ci riflettiamo?


LIB II
dipende da quanto ci riflettiamo e da come agiamo, perchè il problema non è solo la pubblicità.
tutta la nostra società è incentrata sulla mediazione del reale attraverso surrogati, le merci.
se non ci rendiamo conto che vivere la vita non significa comprare e recitare la parte di coscienzioso lavoratore/consumatore (etico, amorale, qualunque) allora non vivremo mai compiutamente, bensì solo la rappresentazione che ci viene propinata. e sai perchè ce la propinano? per farci credere che noi valiamo per come appariamo, per cosa acquistiamo.

M
> so che
> quando compro una pianta é perché ne ho la passione (e si instaurerá
> tra me
> e lei un rapporto fatto di attenzione (mia) e di foglie che crescono
> (sue)
> il primo che ride lo strozzo! e questo sono certa é un desiderio
> mio fisico
> di avere del verde intorno a me e di guardare quante fogliette
> nuove ci sono
> ogni mattina) e che questo non ha nulla a che fare con la pubblicitá.


LIB II
allora, se questa è la tua passione, perchè non te ne vai in campagna? perchè ti limiti a viverla in modo mediato attraverso le merci, ovvero comperando piante da tenere in casa?

M
> ma
> altrettanto bene so quando una cosa mi colpisce dalla tv e mi
> fa venire la
> curiositá di comprarla. insomma tutto questo per dire che credo
> non sia
> troppo difficile porsi delle domande e magari diventare piu consapevoli
> del
> perché compriamo qualcosa. che forse é anche il primo passo per
> non
> comprarla.
> quanto ai soldi credo che la cosa migliore in questo tipo di
> societá sia
> mantenere ben visibile il limite tra quando il tuo lavoro é un
> semplice
> mezzo per godertela quando non stai lavorando (spazio che bisogna
> difendere
> a morsi e che sarebbe bene fosse ampio, a discrezione di ognuno)
> e quando
> invece il lavoro diventa solo un'angoscia di accumulo per il
> domani e il
> dopodomani.


LIB II
e se invece il lavoro, fosse una merda e basta?
invece di "difendere gli spazi", perchè non appropriarsi del tempo?
capisco che non sia facile a farsi, ma almeno in linea teorica, santo dio, non facciamo gli apologeti della produttività!

M
csí si riesce a guadagnare due lire per comprarsi
> shakespeare e
> poi si ha anche il tempo per leggerlo!
> ciao leo :)
> m


ciau

> > Da: Leonid Ilijc Brezhnev <brezhnev@???>
> > Risposta: cerchio@???
> > Data: Tue, 14 May 2002 11:10:52 +0200
> > A: cerchio@???
> > Oggetto: Re: R: R: R: R: [Cerchio] quale differenza?
> >
> >
> > M
> >>>> quale é il punto io non HO BISOGNO né di tinture né ti
> >>>> ferretti
> >
> > LIB
> >>>
> >>> epperò li compri.....
> >>> io, per lo meno, mi chiederei perchè.
> > M
> >> perché tu per caso hai bisogno di mangiarti un gelato? eppure,
> suppongo, se
> >> ti viene voglia del gelato lo mangi. dove sta la differenza?
> nel fatto che
> >> il gelato ti dá un piacere? anche la tinta: mi dá il piacere
> di vedermi i
> >> capelli rossi.
> > LIB
> > non faccio una classifica di merito tra gelato e tinta, o tra
> reggiseno e
> > sospensorio, non è questo il punto.
> > il punto è: vogliamo veramente queste cose oppure sostituiscono
> altro?
> > il bisogno di queste cose (decisamente superflue, il gelato
> solo un po'
> > meno della tinta, ammettilo...) è davvero nostro o indotto?
> >
> > mi chiedo soltanto se la mia voglia di gelato e la tua di capelli
> rossi sia
> > "innata" oppure venga definita dalla pubblicità o da qualche
> ruolo che la
> > società ci "suggerisce" di far nostro tramite l'acquisto che
> sempre più
> > viene spacciato com