Author: fatacarabina Date: Subject: [Cerchio] Fwd: [movimento] Mo.r.x. tua, vita mea
> un po' debole come argomentazione, no? non nella sostanza > nei fatti, che sono anche fondati (anche se parrebbe che,
> con i cancelli chiusi i celerini non entrerebbero) ma
> nell'impianto, per cui solo chi ha esperienza può parlare.
non intendevo affatto questo, chiunque può parlare ma per conoscere le
ragioni di chi "si chiude dentro" bisognerebbe perlomeno aver provato quello
che provano loro
> Comunque, insisto:
> 1) ci sono centri sociali aperti, così così, chiusi e
> catacombali - pure le condizioni esterne sono le medesime
> per tutti
concordo pienamente, i cso rispecchiano in toto l'essenza di chi li gestisce
> 2) se occupi un posto, che era vuoto e con ciò a
> disposizione (astratta) di tutti, e poi lo tieni sbarrato,
> qual é il messaggio che proponi? sbarrare un posto implica
> dichiararsene proprietari esclusivi; manca solo il cartello
> "proprietà privata" ma la sostanza c'é già
non sono d'accordo, se occupi un posto per me significa che vuoi
riappriopriarti di uno spazio che sta lì, che nessuno usa e al quale tu
pensi di poter dare un significato diverso, ci entri perchè hai
voglia/bisogno di uno spazio dove poter fare delle cose, spazio che altrove
non trovi, potrebbe anche essere una casa occupata invece che un cso, in
quel caso non ti meraviglieresti della serratura alla porta, o sì?
a questo punto ti sei riapproppriato di una "cosa" per il semplice motivo
che ne avevi bisogno e pensavi che quella "cosa" era meglio usarla piuttosto
che lasciarla andare allo sfascio
> 3) difatti nessuno pensa ad organizzare qualcosa in un
> centro sociale senza essersi accordato con i gerenti: questo
> significa che il centro sociale é percepito come un luogo
> privato messo a disposizione dai proprietari per attività
> sociali e pubbliche di loro gradimento
no, questo significa che l'autogestione deve comunque avere delle "regole".
se io oggi decido di andare al cpa di firenze a suonare perchè il centro
sociale è di tutti, e tu decidi di farci in contemporanea un dibattito sulla
legalizzazione e pincopallo una gara di ballo, e cippa un'assemblea sulla
palestina, capisci anche tu che invece che un luogo dove fare delle cose
(che si spera riescano bene) diventa un pollaio, dove ognuno fa quel che gli
pare senza badare a quello che fanno gli altri.
sembra, da quello che dici, che le assemblee di gestione siano dei gruppib
chiusi, di pochi eletti, dalla mia esperienza diretta posso assicurarti che
non è così (o io 10 anni fa sono capitata in un'oasi felice...), io sono
entrata a far parte di un'assemblea di gestione di un cso che era occupato
da diversi anni, dopo pochi incontri, dove come in tutti i posti mi sono
ambientata e ho fatto conoscenza, ero esattamente come loro, non l'ultima
arrivata...che cazzo vuoel questa...ma perchè non se ne sta a casa...ma una
persona con delle idee, a volte buone a volte meno, esattamente come tutti
loro (anche quando non ero d'accordo)
> 4) spesso queste attività non sono nemmeno gratuite,nel
> senso che chi arriva da fuori da a chi sta dentro una somma,
> come tariffa, sottoscrizione, prezzo delle consumazioni
spesso le attivitèà non sono gratuite perchè le attività costano!
chiaro che la mia idea di cso è quella di luogo a prezzi popolari, che era
meglio quando il sabato pomeriggio i compagni andavano dal contadino a
prendere 50 litri di vino e veniva "venduto" (preferisco distribuito) a 500
lire al bicchiere che ora, con lre spine della birra ecc
chiaro che se viene il gruppetto di base locale a suonare e fai pagare
l'ingresso 10 euro sei una merda...se però fai venire il gruppo che ti costa
1500 euro (solo per fare un esempio)?
se fai un dibattito cond egli ospiti che vngono da fuori a cui devi pagare
vitto e alloggio (senza contare che l'enel, il gas, il telefono li pagano
anche i cso)
> 5) spesso chi sta dentro, oltre a gestire collettivamente le
> somme destinate al centro, ricava somme supplementari con
> cui campare egli stesso, converte cioé l'attività nel centro
> in un lavoro autonomo, cooperativo o addirittura salariato
> (per solito male)
io sonos tata 3 anni nell'ass di gestione di un cso...ero tra quelli che
organizzavano le serate, che gestiva i soldi, e molto spesso stavo alla
cassa o al bar, ti giuro che non ho mai lavorato così tanto nella mia vita,
che se avevo due ore libere durante il giorno andavo a tirar su muri o a
spazzare per terra, cucinavo per i gruppi (quando ancora si accontentavano
della pasta mangiata lìb e di dormire ospitati nelle case dei compagni) e
non ho mai avuto/chiesto/visto una litra per me...non so se ora le cose sono
cambiate, ma se anche fosse? non ti piacerebbe poter campare facendo
qualcosa che ti appassiona anima e corpo?
> 6) il risultato di tutto questo é che i centri sociali
> vengono concepiti come entità privatistiche, tipo famiglie,
> clan, tribù, fondate sun un'identità forte ed autocentrata,
> estremamente attente a sottolineare quanto le può
> distinguere dalla realtà circostante
> In poche parole: i centri sociali - che sono poi
> diversissimi fra loro, proprio perché riflettono a pieno le
> personalità diversisime di chi li gestisce ("si sbatte" nel
> gergo militantistico del castoro antagonista) - creano un
> sacco di problemi,
perchè? quali?
e soprattutto non risolvono il problema > che dichiarano di esser nati per affrontare, quello della
> mancanza di spazi dove le persone siano libere di parlare e
> di agire.
non ti sto dietro, non capisco, che limitazioni avrebbero le persone nei
cso? in quali cso? il fatto che se si fanno el pere vengono guardati male?
il fatto che se sei un nazi non ti fanno entrare?
beh io preferisco così
> Alcuni sono pure simpatici - una minoranza, direi, beninteso
> senza aver fatto alcuna inchiesta approfondita - ma é un po'
> come andare a trovare una banda d'amici. In casa loro.
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