Re: [Hackmeeting] report assemblea

Delete this message

Reply to this message
Author: putro
Date:  
To: hackmeeting
Subject: Re: [Hackmeeting] report assemblea
On Wed, Dec 05, 2018 at 10:28:14PM +0100, Ciaby wrote:

> Condivido tutto quello che ha detto Pinke, non c'ero a Bologna e manco a
> Napoli, ho però la sensazione che la questione Urupia si/Urupia no sia
> un po' sfuggita di mano.
> Ho letto il report, la critica di jigen, non ho ascoltato la
> trasmissione (che farò quando avrò tempo, non ora) e mi vengono in mente
> un paio di cose:
> - la questione Urupia si dilunga ormai da due anni. Non mi pare (magari
> mi sbaglio) di aver mai letto interventi da parte loro in mailing list,
> e non mi ricordo di averli incrociati in Val Susa o a Genova.
> Ho la sensazione, come diceva Pinke, che ci sia un approccio verticale
> alla questione.


anche io non c'ero a napoli quindi mi mancano sicuramente i dettagli
della discussione, che sono importanti.
Pero' mi pongo un paio di questioni:
il primo hackmeeting e' stato fatto al CPA ma il CPA non aveva
sostanzialmente alcun contatto con quella che sarebbe diventata la comunita'
di hackmeeting, si ando' li perche' qualcuno chiese se c'era la
possibilita' di farlo li (le altre opzioni erano il tendone di radio
blackout nel pre o post festa della radio o un campeggio).
Alcune volte hackmeeting e' stato fatto in posti con una forte
compenetrazione con questa lista, altre volte con poca o anche
nessuna reciproca conoscenza preventiva.
E' vero che farlo in un posto "vicino" ha i suoi vantaggi,
ma non mi sembra una condizione sine qua non per fare un hackmeeting
in un certo posto, anni fa si sollevo' perfino l'idea di fare hack a
town, quindi di portare l'hackmeeting in un posto totalmente estraneo
e "contaminarlo".

E' vero che urupia, pur essendo da parecchio che si parla di un hackit
da fare la, qua' dentro non si e' mai palesata, e questo forse e' la
radice di questa discussione, pero' immagino che il tutto sia complicato
perche' hanno un approccio alla comunicazione molto particolare,
(o almeno cosi' me l'avevano spiegato anni fa),
pesano molto le parole e tendono a delegare poco o nulla, e questo
immagino che mal si concilia col tipo di comunicazione mordi e fuggi
a cui siamo abituati noi.

Il radicalismo del loro progetto secondo me e' interessante e mi
interesserebbe capire meglio perche' si sono proposti di ospitare
hackit (soprattutto se poi durante hackit le comunarde sarebbero
occupate con i loro lavori, questo sarebbe quantomeno strano, fermo
restando che un seminario con megafono nei campi secondo me sarebbe
fighissimo, altro che le solite sale affollate),
al tempo stesso sono preoccupato dal fatto che il loro "rigore"
sicuramente stride con il nostro cronico pressapochismo :)
pero' forse abbiamo entrambi da imparare qualcosa,
e mi spiacerebbe se ora si sentissero "rifiutati".

dopodiche viva firenze eh