Autore: yattaman Data: To: HackMeeting Oggetto: Re: [Hackmeeting] Comunicazione alla lista dall'assemblea di
Hackmeeting
On Thu, 20 Jun 2024 at 23:38, blicero--- via Hackmeeting <
hackmeeting@???> wrote:
> Il punto secondo me è che per esprimere opinioni sui safe space o su > cosa sia importante non serve avvocare o citare grandi nomi o numi
> tutelari.
Su questo sono d’accordo, se avessi immaginato che la discussione sarebbe
diventata sugli autori invece che su quello che ho scritto dopo non lo
avrei fatto. A me il libro piace dopo di che sti cazzi, non sono qui a
vendere il libro di nessuno tantomeno a stabilire chi sia un luminare o
meno.
Era semplicemente un modo per dire che il tema non arriva ad hackmeeting
dalla luna ma ha almeno un decennio di maturazione alle spalle e quindi
aveva senso allargare lo sguardo a cosa era successo in questi dieci e più
anni.
Mi pare tra l’altro dalle risposte che ne siamo tutti ben consapevoli,
forse era meno necessario di quello che mi era sembrato. Quello che però
non capisco è il quindi. Cioè: “facciamo la moderazione”. “Sì però occhio
che rischiamo effetti collaterali pesanti che già si sono visti altrove”.
“Si però così fai il gioco dei fascisti”. “E comunque in California
succedono cose brutte brutte eh”. Si era parlato di definire delle regole,
avevo capito che la questione fosse provare a sviluppare qualche proposta.
L’unica cosa emersa finora mi pare è che se uno è più attento al linguaggio
ed è sensibile a non offendere la sensibilità altrui, nel processo di
creare un ambiente meno tossico, è accettabile che dia della “persona di
merda” a chi è meno attento al linguaggio. Anche oggi ho imparato qualcosa.
Detta questa, che proprio non ce l’ho fatta a tenermi, mi taccio. Stavo
onestamente davvero cercando di contribuire alla discussione ma mi pare di
non riuscirci, quindi smetto di alimentare il rumore, forse questo
permetterà al segnale di emergere.