Ciao, non intendevo dire che tu eri antropocentrico...faevo solo notare
che il nostro concetto di tecnologia basato su strumenti inanimati non
si applica al vivente. Anche gli organismi usano tecnologie ma si basano
su flussi di materiale e informazione. TI cito pr esempio jan Jacques
Kupiec
in la concezione anarchica del vivente, che essendo di Eleuthera forse
hai pure letto. NOn tratta del problema strumenti e tecnologia ma
l'analisi che la genetica deterministica non si applica all'evoluzione,
può essere allargato in quanto lui sottolinea la presenza del disordine
organizzato. Ora è chiaro che il disordine noi non riusciamo a pensarlo
come pensiero o atto organico, mentre la natura dimostra che lo è.
Dunque se estrapoliamo il concetto sulla tecnologia, è chiaro che
possiamo anche pensare a una tecnologia entropica che è assai il
contrario di quella che usiamo noi. Se vogliamo anche Eugene Odum e Paul
Colonvaux che hanno scritto trattati di ecologia, parlano di sistemi che
sono molto lontani da quello che è il nostro pensiero analitico. Era uno
spunto per dire che appunto, il pensiero analitico e l'uso della
tecnologia in modo analitico, non è detto che si applichino anche
altrove. E se imparassimo di più da quell'altro altrove forse anche noi
potremmo usare meglio le nostre cose.
Aggiungo anche che animali e piante vivono una vita ideale, un mondo in
cui tutto torna (a parte gli episodi particolari, ma quelli capitano
anche a noi) e hanno strumenti che li portano ad avere successo senza
aver bisogno di ingengnarsi in altri modi. Se non fosse stato così, la
vita sulla Terra non avrebbe portato alla strabiliante presenza di
miliardi di esseri che popolano ogni tipo di ambiente, dal fondo degli
oceani buio e freddo, alle sabbie del Sahara. In compenso non mi sembra
che l'evoluzione umana ci abbia invece portato a stare meglio, a
evolverci o a scambiare energie e informazione con l'ambiente che ci
circonda. Direi il contrario. E qui consiglio the Schock of the
Antropocene di Christophe Bonneuil e jean Baptiste Fressoz.
L'uomo ha sviluppato l'Ai perché, a differenza di piante e animali, non
è in grado di avere un pensiero collettivo che fluisce da specie a
specie, fornisce tutte le informazioni necessarie e si alimenta di
continuo. L'uomo ha sviluppato l'Ai perché non sa come evolvere perché
vuole decidere lui, dunque ha bisogno di una cosa altra, mentre se
lasciasse fare alla natura farebbe parte di un'onda intelligente che lo
porterebbe lontano.
In questo senso la connessione con animali e piante non può essere
razionale, non possiamo metterci nei loro panni. Però come anche Maria
Gimbutas sosteneva, civiltà matriarcali che organizzavano il quotidiano
in tutt'altro modo, erano sicuramente più in comunicazione con la
natura.
Ora è chiaro che questo spunto non ci porta lontano nella discussione
che stiamo facendo, che è invece su tutt'altro piano. Ma chissà, magari
pensare che ci sono modi diversi può fornire qualche spunto :)
baci
Il 2024-02-06 15:45 karlessi ha scritto:
>> Il 05/02/24 23:57, tibi--- via Hackmeeting ha scritto:
>>> Ciao, entro a bomba sulla question altre specie perché purtroppo c'è
>>> un
>
> ciao
>
>
>>> problema: l'antropocentrismo. Vorrei quindi far notare che se le
>>> scimmie
>>> non vanno in bicicletta o altri animali non hanno sviluppato vere e
>>> proprie tecnologie per come le conosciamo noi, ovvero l'uso di
>>> strumenti
>>> inanimati, non è perché non ci arrivano. Infatti il motivo vero è
>>> perché
>>> vivono in un mondo parallelo completamente diverso dal nostro. Hanno
>>> sviluppato altri strumenti, la maggior parte dei quali non conosciamo
>>> ancora perché ci ostiniamo a osservarlo dal nostro punto di vista. Ma
>>> se
>>> andiamo a vedere con altri occhi scopriremo per esempio che le piante
>>> parlano tra loro e condividono sostanze nutritive con i più deboli e
>>> con
>>> le piantine più piccole, che comunicano per avvertire pericoli o
>>> altre
>>> cose. Ci sono animali che comunicano in modi ben più complessi che
>>> l'uso
>>> della parola. e altri che trovano il modo di nutrirsi e di fare tutto
>>> quello che gli serve perché hanno dei sistemi sensoriali che noi
>>> manco
>>> ci immaginiamo. Dunque non usano la tecnologia? Mah, si potrebbe
>>> aprire
>>> una lunga e annosa riflessione su cos'è la tecnologia... Ma se stiamo
>>> con i piedi per terra e continuiamo a parlare da umani è vero, non
>>> usano
>>> la "nostra" tecnologia. Ne usano altre che forse, appunto, non
>>> possono
>>> essere considerate tali, ma possono essere considerate strumenti,
>>> Dunque
>>> se la tecnologia è uno strumento, si usano la tecnologia....
>>> baci
>>> tibi
>>>
>
> sì, certamente. ma... cosa c'entra con la questione che ho posto?
>
> tibi, ma non ho detto che gli animali "non ci arrivano", ho detto solo
> che "non lo fanno così tanto come gli umani"; se ho detto qualcosa di
> offensivo o ho dato adito a pensare di aver scritto qualcosa che metta
> in dubbio l'eccezionalità e unicità di ciascun essere vivente, mi scuso
> (però mi sto un po' scocciando di scusarmi, perché la discussione mi
> sembra interessante, e vorrei un po' di fiducia se possibile, grazie);
>
> poi ho ripetuto che non ho grande stima dell'homo sapiens in genere,
> visto i deliri e le distruzioni planetarie in cui ci siamo ficcati; poi
> ho sottolineato che gli animali es i cetacei hanno evoluto sistemi
> interni laddove gli umani hanno evoluto strumenti esterni,
>
> inoltre, ho tradotto enne libri su cose correlate che di
> antropocentrico-darwinismo becero non mi sembra abbiano molto (ma
> aspetto critiche puntuali, grazie, non generiche), e ancora altre ne ho
> scritte (lo stesso, per favore critiche puntuali), quindi boh non
> capisco cosa c'entri tutto questo discorso, scusate la mia limitatezza.
>
> il mio tema era il ruolo dell'"action outillée" nell'evoluzione di homo
> sapiens a partire dalle scimmie (anche qui aspetto qualcosa di più
> circostanziato dei link forniti finora su delfini e scimmie, che
> appunto non sono umani, link che ho letto rapidamente ma non capisco
> cosa c'entrino), quindi il punto non è l'antropocentrismo. perché gli
> umani così tanto "action outillée", visto che siamo qui alle prese con
> la boiata dell'IA? animali e piante non hanno sviluppato boiate come
> l'IA. gli umani sì, e pure molti se ne vantano, ciò solleva questioni.
>
> il punto è, quindi, per quale ragione non ci sono molti studi su questa
> cosa che ho sottolineato, riportando un pensiero che mi sembra molto
> profondo nonché misconosciuto, di François Sigaut.
>
> mi piacerebbe che prima di partire in quarta con antropocentrismo ecc
> ci fosse un pochino di lettura su ciò che ho cercato, evidentemente
> male, di riassumere. e un po' meno di cercare necessariamente la
> "colpa" nel discorso altrui e dell'antropocentrico come fosse un
> insulto
>
> che cmq mi sembra abbastanza logico e corretto, considerandomi io più o
> meno umano (mi faccio di ormoni biosintetici dal 1988, ciò immagino
> faccia di me un complice del capitale transnazionale nonché cyborg
> d'accatto. se qualcuno sa come sintetizzarsi l'insulina in cantina sono
> tutt'orecchi, grazie),
>
> dicevo, mi sembra logico e corretto assumere una prospettiva umana
> situata. a meno che qualcun* sia capace di assumere la prospettiva di
> un animale, di una pianta, di un fungo (io no. nemmeno Thomas Nagel che
> fra l'altro sosteneva non fosse possibile. fonte, per favore leggere
> prima di rispondere in merito:
> https://www.sas.upenn.edu/~cavitch/pdf-library/Nagel_Bat.pdf).
>
> e cmq anche se fosse possibile assumere la prospettiva situata di un
> altro essere vivente, non vedo come potrebbe aiutare in questo
> frangente.
>
> quello delle biciclette era un esempio, ma evidentemente non va bene.
> mi scuso anche di quello, e poi basta però:
>
> vorrei che si continuasse la discussione sul punto sollevato, se
> interessa, a chi interessa.
>
> cmq quando riesco traduco quel pezzetto almeno. cioè questo
>
> https://www.francois-sigaut.com/index.php/publications-diverses/ouvrages/419-cras-sed-4
>
> grazie ciao
>
> k.