Autore: Andrea Collina Data: To: hackmeeting Oggetto: Re: [Hackmeeting] intelligenza artificiale
Il libro di Pasquinelli sembra molto buono, d'altronde ha sempre scritto ottimi saggi e con una prospettiva teorica che condivido pienamente.
Riguardo al titolo si potrebbe aggiungere che "l'occhio del padrone, ingrassa il cavallo"
e quindi produce nella società il risultato atteso, ovvero la trasformazione dei rapporti sociali coerente con la proprietà privata del "General Intellect" estratto.
Rispetto alla recensione non condivido l'elogio all'approccio storico analitico di Pasquinelli e la svalutazione di un approccio umanistico filosofico di altri critici della tecnologia ( si cita Byung Chul Han, ad esempio) perché riflettono entrambi una adesione convinta al "discorso del potere" connaturato all' "accademia del complesso militare-industriale" che si vorrebbe svelare come ideologica ( valgono i fatti misurabili e registrati e non le vane teorie dei filosofi).
In fondo non è una gran scoperta che qualsiasi dispositivo tecnologico incorpora un sistema di relazioni sociali da cui permette l'estrazione di valore espellendone la componente animale, umana, arbitraria, conflittuale, violenta, tradizionale...
Nel riferimento a Graeber c'è una confusione ma è fondamentale.
Per Bullshit Jobs Graeber intendeva "lavori del cazzo" e non "lavori di merda".
Intendeva lavori inutili e socialmente dannosi, fondamentalmente quelli dei colletti bianchi, strapagati per estrarre valore nella economia finanziarizzata, non i lavori precari e sfruttati che ancora producono beni e servizi utili, e che non possono essere sostituiti da applicativi di IA perché sono quelli in cui ci si "sporca le mani" come il camionista dell'esempio, come i corrieri e i rider, come le badanti e le colf... lavori servili guarda caso con forte presenza non europea e femmile.
Quindi la crescente automazione espelle lavoratori garantiti, benpagati, autoctoni e li sostituisce con precari, immigrati uomini e donne proletarizzati. Questa è la crisi del capitalismo fordista che prometteva alti salari e piena occupazione per assorbire il surplus produttivo nei mercati interni ( aumento della domanda aggregata).