Re: [Hackmeeting] intelligenza artificiale

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Vastaanottaja: HackMeeting
Aihe: Re: [Hackmeeting] intelligenza artificiale
ok ti aggiungo un testo sulle fantasie che l han portato in collina,
sognando le valley local campane:
https://www.amazon.it/gp/product/B0CNNGW438/ref=pe_1372301_904404401_em_1p_6_lm
https://www.innovation-exploited.com/intelligenza-artificiale-che-predice-la-durata-della-vita-ennesima-stregoneria-digitale/
link interno, il cyberpunk dal 1970 made in japana :)))
https://it.m.wikipedia.org/wiki/Uncanny_valley
https://maria2021.noblogs.org/files/2024/01/Artificial-Idiocy-Alessandro-Parisi.pdf
ciao
> Il 22/01/2024 14:29 CET isi via Hackmeeting <hackmeeting@???> ha scritto:
>
>
> Ciao carie, approfitto e m'intrufolo nel thread perche' sto cercando di
> prepare per i local  un incontro/introduzione sulle tecnologie, IA ...
>
> al momento mi sto appoggiando sui testi qui sotto, piu' vari link ad
> articoli o contribuiti. Es. articolo di Chomsky La falsa promessa di
> ChatGTP, Anatomia di un sistema di I.A.  K. Crawford V. Joler ... ^
>
> se avete consigli o altri contributi, testi a cui fare riferimento, grazie.
>
> S. Borroni Barale L'intelligenza inesistente
>
>
> M. Mitchell L' intelligenza artificiale. Una guida per esseri umani
> pensanti
>
> Carlo Milani Tecnologie conviviali
>
> J.C. Martin  Contro lo smartphone
>
>
> love isi
>
>
> On 22/01/2024 12:29, maurizio via Hackmeeting wrote:
> > Si stanno sviluppando delle app bot simile allo store androdi
> > https://www.digitalic.it/intelligenza-artificiale/gpt-store-opneai
> > https://www.ibm.com/it-it/products/watsonx-assistant/artificial-intelligence
> > https://openai.com/blog/introducing-the-gpt-store
> > Eric Olson, cofondatore e amministratore delegato della startup Consensus, un motore di ricerca per documenti accademici, descrive la sua app GPT come “un Google Scholar sotto steroidi”.
> > https://www.wired.it/article/chatgpt-gpt-store-lancio-come-funziona-openai/
> > "dalla scrittura creativa alla traduzione"
> > Esplora il futuro: GPT Store di OpenAI
> > Think1816 - Business Channel
> > https://www.youtube.com/watch?v=lKMNLwl84H
> >
> > https://www.ibm.com/it-it/products/watsonx-assistant/artificial-intelligence
> >
> > concludendo:
> > Sull'intelligenza artificiale dice Noam Chomsky:
> > "La mente umana non è, come ChatGPT e i suoi simili, una macchina statistica e golosa di centinaia di terabyte di dati per ottenere la risposta più plausibile a una conversazione o la più probabile a una domanda scientifica".
> > Al contrario... "la mente umana è un sistema sorprendentemente efficiente ed elegante che opera con una quantità limitata di informazioni. Non cerca di danneggiare le correlazioni dai dati, ma cerca di creare spiegazioni. [...] ]
> > Smettiamola di chiamarla allora "Intelligenza Artificiale" e chiamiamola per quello che è e fa un "software di plagio" perché "Non crea nulla, ma copia opere esistenti, di artisti esistenti, modificandole abbastanza da sfuggire alle leggi sul copyright.
> > Questo è il più grande furto di proprietà intellettuale mai registrato da quando i coloni europei sono arrivati nelle terre dei nativi americani. "
> > Noam Chomsky, New York Times - 8 marzo 2023
> > ciao
> >
> >
> >
> >
> >> Il 22/01/2024 10:53 CET I-330 via Hackmeeting<hackmeeting@???> ha scritto:
> >>
> >>
> >> Ciao,
> >>
> >> anche a me piacerebbe sapere che se ne pensa dell'IA in lista. E' da un
> >> po' di tempo che sono stata tirata in mezzo a questo dibattito al lavoro
> >> (sono ricercatrice in linguistica) e finora non ho trovato approcci
> >> pratici soddisfacenti alla questione.
> >>
> >>> tibi--- via Hackmeeting ha scritto:
> >>> Io non credo che l'intelligenza artificiale sia un male, anzi. E' uno
> >>> strumento molto utile e importante. Ma come tutti gli strumenti
> >>> ovviamente dipende da come viene utilizzato. E se viene gestito solo
> >>> dall'alto è chiaro che il risultato è esattamente quello che la gente
> >>> si aspetta. Volevo allora proporre una riflessione sulle possibilità di
> >>> democratizzazione dell'Ai, per esempio creandone di condivisibili dalla
> >>> gente? Oppure costringendo a usare strumenti trasparenti? O altro? Mi
> >>> piacerebbe sapere che se ne pensa qui dentro :)
> >> Da una parte, devo capire come gestirla nella produzione di esami degli
> >> studenti. Finora la policy della mia universita' e' stata di vietare
> >> totalmente l'uso delle IA generativa nella produzione di esami, pero' mi
> >> sembra una policy che ha creato solo lavoro extra per me e nessun
> >> beneficio agli studenti. Nei miei corsi l'esame finale e' un piccolo
> >> progetto di ricerca: le piattaforme di IA generativa non sanno fare le
> >> analisi necessarie, ma sanno per lo meno vagamente rielaborare una
> >> riflessione sull'argomento in linguaggio tecnico in inglese. Quando
> >> l'intero esame viene prodotto da una piattaforma di IA i risultati sono
> >> disastrosi, ma d'altra parte queste piattaforme stanno chiudendo un gap
> >> linguistico tra madrelingua e non nel mercato della scrittura tecnica, e
> >> non mi sento di dire che questa applicazione e' necessariamente
> >> sbagliata.
> >>
> >> Questo e' il primo semestre in cui provero' a non vietare l'uso delle IA
> >> ma a chiedere che venga citato il prompt usato all'interno della
> >> bibliografia del progetto. Il semestre scorso ho passato ore di lavoro a
> >> cercare di dimostrare che dei compiti chiaramente insensati erano stati
> >> scritti con l'IA e mi e' sembrato un processo burocratico inutile. Una
> >> volta che ho dimostrato l'inautenticita' di un compito e lo studente in
> >> questione ha fallito l'esame, mi pare di aver ottenuto poco dal punto di
> >> vista educativo. Mi sembra piu' utile un approccio dove lo studente e'
> >> libero di usare questa piattaforma e viene poi considerato responsabile
> >> di ogni cosa scritta nel compito (allucinazioni, bias, etc). Nella mia
> >> visione forse idealistica, questo sistema richiede allo studente di
> >> ingaggiare in maniera critica col contenuto della IA per farne delle
> >> correzioni. Non ho idea di come possa andare, ad aprile lo scopriro'. Se
> >> andra' bene, mi sembra un buon risultato nel panorama socio-politico
> >> dove lavoro io.
> >>
> >>> Sandcat via Hackmeeting ha scritto:
> >>> Ciao, penso che un punto fondamentale del discorso, che nel mainstream
> >>> viene spesso sottovalutato, è la mole, qualità, e lavorazione dei dati
> >>> che rappresentano la vera base di potere dello strumento ai.
> >>> [...]
> >>> penso che la base del potere dei sistemi ai derivi dai dati con cui
> >>> vengono addestrati, ne consegue che una democratizzazione dello stesso
> >>> non possa prescindere dal reclamare il potere sui dati che ne stanno
> >>> alla base. :)
> >> L'altro modo in cui sono costretta ad approcciarmi alla IA e' che
> >> costruisco corpora linguistici di lingue dell'Asia Centrale. Al momento
> >> col mio team stiamo per pubblicare un corpus di kazako. Nel mettere
> >> insieme questo corpus abbiamo fatto un sacco di riflessioni su cosa
> >> volevamo rappresentare della lingua perche' e' un po' un dovere quando
> >> ti proponi di rilasciare al pubblico una collezione che 'rappresenta'
> >> un'intera varieta' linguistica. Quando abbiamo iniziato 4 anni fa non
> >> avremmo mai immaginato che il nostro corpus potesse essere utilizzato
> >> come base dati per fare training a un LLM per IA generativa, pero' ora
> >> non e' piu' cosi' impensabile e mi preoccupa l'idea che le decisioni di
> >> rappresentazione della lingua che abbiamo preso passino come la realta'
> >> oggettiva della lingua kazaka.
> >>
> >> Stiamo costruendo un corpus di parlato per la ricerca linguistica, mi
> >> rendo conto che la quantita' di dati che siamo in grado di produrre non
> >> soddisfa il bisogno di chi sviluppa LLM. Ma ogni step del processo di
> >> costruzione di un dataset linguistico e' pieno di implicazioni
> >> socio-politiche e gli esperti di NLP che lavorano con me non mi sembrano
> >> interessati o addestrati a capirle. Che dati raccogliamo? Come li
> >> trascriviamo? (in quale alfabeto?) Lasciamo gli 'errori' grammaticali o
> >> no? Chi sono i parlanti che stiamo rappresentando? che genere
> >> comunicativo stiamo rappresentando e questo genere e' usato ugualmente
> >> dalla popolazione intera? Il mio team di linguisti e antropologi di 30
> >> persone ci ha messo 4 anni a rispondere ad alcune di queste domande e
> >> non siamo completamente soddisfatti delle risposte. Un collega in NLP mi
> >> ha recentemente messo in mano una raccolta di post di Reddit per fargli
> >> una valutazione linguistica e me l'ha descritta come 'la
> >> rappresentazione completa della lingua inglese' con una tranquillita'
> >> d'animo che io non riusciro' mai ad avere.
> >>
> >> Mi sembra che finche' non avremo il controllo di cosa va dentro questi
> >> modelli, non abbiamo modo di democratizzare la costruzione della IA.
> >> Magari l'approccio giusto e' prendere un ruolo attivo nel fornire
> >> correttivi ai bias rappresentati. Per esempio, io non riesco a essere
> >> completamente d'accordo con la decisione del Manifesto (e in generale
> >> dei siti di giornali) di sottrarre i propri dati all'addestramento delle
> >> IA. Non riesco a non pensare che se iniziamo a eliminare i dati in cui
> >> possiamo trovare dei correttivi, quello che stiamo lasciando indietro e'
> >> la fogna dell'internet.
> >>
> >>
> >> Comunque non ho risposte, solo una lista di dubbi sempre piu' lunga.
> >>
> >> Un abbraccio,
> >> I-330
> >>
> >> --
> >> - Ma, I-330, questo è assurdo. Dal momento che il numero dei numeri è
> >> infinito, quale ultimo numero vuoi da me?
> >>
> >> - E tu quale ultima rivoluzione vuoi? Non c'è un'ultima rivoluzione, le
> >> rivoluzioni sono senza fine.
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