Re: [Aisa.circuli] Spain wants to change how it evaluatess…

Delete this message

Reply to this message
Autore: Mario Annunziato
Data:  
To: Daniela Tafani
CC: 380°, aisa.circuli
Vecchi argomenti: Re: [Aisa.circuli] Spain wants to change how it evaluates scientists—and end the ‘dictatorship of papers’
Oggetto: Re: [Aisa.circuli] Spain wants to change how it evaluatesscientists—and end the ‘dictatorship of papers’
Chi ha un computer, vede il mondo fatto di algoritmi.

(parafrasando l'originale ...)

M.A.

Il 2023-12-11 14:38 Daniela Tafani via Aisa.circuli ha scritto:
> Buongiorno, 380°.
>
> Le questioni cruciali sono state appena richiamate da Maria Chiara.
>
> Ricordo solo una questione di fondo, con le parole di Italo Calvino in
> Cibernetica e fantasmi:
>
> "Nel modo in cui la cultura d’oggi vede il mondo, c’è una tendenza che
> affiora contemporaneamente da varie parti: il mondo
> nei suoi vari aspetti viene visto sempre più come discreto e non come
> continuo. Impiego il termine «discreto» nel senso che ha in
> matematica: quantità «discreta» cioè che si compone di parti separate.
> Il pensiero, che fino a ieri ci appariva come qualcosa di
> fluido, evocava in noi immagini lineari come un fiume che scorre o un
> filo che si sdipana, oppure immagini gassose, come una specie di
> nuvola, tant’è vero che veniva spesso chiamato «lo spirito», – oggi
> tendiamo a vederlo come una serie di stati discontinui, di
> combinazioni di impulsi su un numero finito (un numero enorme ma
> finito) di organi sensori e di controllo."
>
> "Al posto di quella nuvola cangiante che portavamo nella testa fino a
> ieri e del cui addensarsi o disperdersi cercavamo di renderci conto
> descrivendo
> impalpabili stati psicologici, umbratili paesaggi dell’anima, – al
> posto di tutto questo oggi sentiamo il velocissimo passaggio di
> segnali sugli intricati circuiti che collegano i relé, i diodi, i
> transistor di cui la nostra calotta cranica è stipata."
>
> "Potrei dire anche che la numerabilità, la finitudine, stanno avendo
> la meglio sull’indeterminatezza dei concetti che non possono essere
> sottoposti a misurazione e a delimitazione, ma questa formulazione
> rischia di dare un’idea un po’ semplicistica di come stanno le cose,
> mentre è vero proprio tutto il contrario: ogni processo analitico,
> ogni divisione in parti tende a dare del mondo un’immagine che si va
> via
> via complicando, così come Zenone da Elea rifiutandosi d’accettare lo
> spazio come continuo finiva per aprire tra la tartaruga e Achille
> una suddivisione infinita di punti intermedi."
>
> Entro questa impostazione, non è strano che, a disagio con gli effetti
> di una valutazione numerica affidata a monopoli,
> si pensi a una nuova valutazione numerica, in cui si conti anche
> qualche altro ente e sia qualcun altro a contare.
> Per parafrasare Paul Watzlawick, siamo in una di quelle situazioni in
> cui la soluzione è il problema.*
>
> Un saluto,
> Daniela
>
> *https://archive.org/details/Paul_Watzlawick_-_Wenn_die_Loesung_das_Problem_ist_1987
> ________________________________________
> Da: Aisa.circuli <aisa.circuli-bounces@???> per conto di
> 380° via Aisa.circuli <aisa.circuli@???>
> Inviato: domenica 10 dicembre 2023 15:07
> A: aisa.circuli@???
> Oggetto: [SPAM]Re: [Aisa.circuli] Spain wants to change how it
> evaluates scientists—and end the ‘dictatorship of papers’
>
> Buongiorno,
>
> "Daniela Tafani via Aisa.circuli" <aisa.circuli@???> writes:
>
>> Spain wants to change how it evaluates scientists—and end the
>> ‘dictatorship of papers’
>
> quindi la soluzione sarebbe quella di passare da un sistema di
> valutazione deficiente, ovvero la ‘dictatorship of papers’ misurata da
> aziende private tipo Clarivate...
>
> [...]
>
>> overhauled under new proposals from the country’s National Evaluation
>> and Accreditation Agency (ANECA).
>>
>> The reforms, announced earlier this month, would for the first time
>> see researchers at Spain’s public universities evaluated on a range of
>> outputs besides papers,
>
> alla valutazione (meno?) deficiente basata su parametri stabiliti da
> una
> commissione nazionale di valutazione, una specie di "ordine
> professionale degli scienziati"?
>
> Andiamo bene.
>
> [...]
>
>> To win a modest salary increase and be eligible for promotion,
>
> Ecco appunto: tutto ciò per litigarsi le **briciole** delle scarse
> finanze riservate dai /magnanimi/ alla ricerca scientifica. Scarsità
> (molto) artificiosa, tra l'altro.
>
>> researchers must show that they have published a minimum of five
>> papers during that period in high-impact journals indexed in Journal
>> Citation Reports (JCR), a database produced by the publishing
>> analytics company Clarivate. Meeting the goal also enables scientists
>> to supervise doctoral students and be listed as principal
>> investigators at their universities, which gives them access to a
>> larger budget.
>
> Appunto: una serie di regole basate su valutazioni che dipendono da
> misurazioni, e:
>
> --8<---------------cut here---------------start------------->8---
>
> La misurazione è una riduzione di complessità che produce perdita di
> informazione e dipende da scelte arbitrarie – tanto più quando,
> spacciata come rappresentazione di attività variegate e
> multidimensionali come quelle universitarie, è esito di una
> combinazione
> di criteri molteplici, selezionati arbitrariamente, arbitrariamente
> associati a indicatori numerici, e a loro volta arbitrariamente
> aggregati e pesati.
>
> --8<---------------cut here---------------end--------------->8---
>
> Che differenza fa se la valutazione (di cosa?!?) è basata su criteri
> molto deficienti o un po' meno deficienti?!?
>
> Qualsiasi sia il sistema di valutazione, /quindi/ di misurazione,
> all'interno di quel sistema si creerà un *mercato*, il "mercato della
> ricerca", che sia liberista o statalista il risultato non cambia,
> cambiano solo i modi di "fare mercato": in ogni caso la ricerca verrà
> valutata solo sulla base del proprio valore /di scambio/.
>
>> Continua qui:
>> https://www.science.org/content/article/spain-wants-change-how-it-evaluates-scientists-and-end-dictatorship-papers
>
> l'executive summary di tutto il cinema della valutazione è questo:
>
> --8<---------------cut here---------------start------------->8---
>
> The Spanish government introduced this system in 1994 in an effort to
> increase the productivity of the country’s researchers.
>
> --8<---------------cut here---------------end--------------->8---
>
> Se l'obiettivo è quello di aumentare la /produttività/ dei ricercatori,
> allora l'unico modo è quello di applicare un sistema più o meno
> deficiente di valutazione della produttività.
>
> Domanda da un miliardo di dollari: cos'è la produttività della scienza?
>
> L'articolo prosegue:
>
> --8<---------------cut here---------------start------------->8---
>
> ANECA wants assessments to consider a broader range of research
> outputs,
> including “publications, patents, reports, studies, technical works,
> artistic works, exhibitions, archaeological excavations, [and the]
> creation of bibliographic records.”
>
> --8<---------------cut here---------------end--------------->8---
>
> Tutte attività lodevoli (tranne i brevetti, ma non andiamo OT) per
> carità, ma come si /misurano/?!?
>
> --8<---------------cut here---------------start------------->8---
>
> Assessors will no longer consider only the impact factor of the
> journals
> in which scientists publish, but also details such as whether the
> research reaches nonacademic audiences through news reports or
> government documents.
>
> --8<---------------cut here---------------end--------------->8---
>
> Ah fantastico, aggiungiamo anche la misurazione dell'impact factor su
> "Donna moderna" e "For men", oltre che nei documenti _governativi_ :-O
>
> Perché quindi i ricercatori non dovrebbero sottomettersi alle
> classificazioni commerciali e farlo invece con quelle statali?!?
>
> https://aisa.sp.unipi.it/utrecht-e-noi-perche-continuare-a-sottomettersi-alle-classificazioni-commerciali/
>
> --8<---------------cut here---------------start------------->8---
>
> Perché ballare alla musica altrui, secondo coreografie disegnate da
> altri, e con una giuria il cui scopo è vendere classifiche – e
> posizionamenti – che “dal punto di vista delle scienze sociali sono
> spazzatura”?
>
> [...] Ma come faranno gli studenti a scegliere presso quale università
> frequentare un corso di laurea o di dottorato, e i ricercatori non
> locali a decidere con che collaborare? A Utrecht rispondono così:
> guardando i contenuti e l’organizzazione dei corsi, e considerando la
> qualità della ricerca – cosa, questa, possibile, contro l’alchimia
> delle
> valutazioni aliene, commerciali o statali che siano, solo in virtù
> dell’adozione delle pratiche della scienza e della didattica aperta.
>
> --8<---------------cut here---------------end--------------->8---
>
> Detto in atre parole: /siccome/ «la misurazione è una riduzione di
> complessità che produce perdita di informazione», l'unico modo per
> uscire da quella /trappola/ è smetterla di misurare (la misura avviene
> sempre "da fuori" e la valutazione è aliena per definizione) e
> **ingaggiare** la ricerca sulla base dell'analisi della sua /qualità/.
>
> Pare troppo semplice.
>
> Happy hacking! 380°
>
> --
> 380° (Giovanni Biscuolo public alter ego)
>
> «Noi, incompetenti come siamo,
> non abbiamo alcun titolo per suggerire alcunché»
>
> Disinformation flourishes because many people care deeply about
> injustice
> but very few check the facts. Ask me about
> <https://stallmansupport.org>.