[Pacifistat] Area industriale ex Snia: l'esproprio è l'unica…

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Autor: Claudio Quaresima
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A: Pacifistat
Assumpte: [Pacifistat] Area industriale ex Snia: l'esproprio è l'unica alternativa
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AREA INDUSTRIALE EX SNIA: L'ESPROPRIO E' L'UNICA ALTERNATIVA

L'esproprio dell'area industriale ex Snia è lo scenario che in questi anni la mobilitazione del nostro territorio ha immaginato, voluto e costruito per completare il processo di pubblicizzazione e tutela ambientale di tutta l'area intorno al Lago naturale, costantemente minacciata da progetti di speculazione edilizia e/o industriale, non da ultimo la costruzione di un'area logistica.

Dopo il "no" della Regione Lazio all'istanza di estensione del monumento naturale, sostenuta anche dall'amministrazione comunale di allora, alla circostante area industriale pare che l'idea dell'esproprio torni a farsi largo tra le Istituzioni. «[...] Dobbiamo trovare una soluzione alternativa che abbia due obiettivi: evitare un'attività con un carico troppo pesante, come quella ipotizzata (l'area logistica n.d.r), e arrivare alla pubblicizzazione delle aree, ovvero farle diventare pubbliche perché lo richiede il Prg e perché questo potrebbe garantire l'interesse della città anche in vista di una possibile futura trasformazione pubblica». Così ha dichiarato l'assessore all'Urbanistica di Roma Capitale, Maurizio Veloccia, nel corso dell'audizione dello scorso 22 novembre presso le commissioni capitoline Urbanistica e Ambiente, riunite in seduta congiunta sul tema del compendio ex Snia Viscosa. Nell'ambito del suo intervento Veloccia ha continuato dicendo «Come arrivarci è la questione da affrontare, perché parliamo comunque di un'area privata edificabile. Dobbiamo prendere il toro per le corna attraverso due ipotesi, che hanno comunque livelli di criticità: immaginare un programma universitario coordinato con La Sapienza per portare lì aule e studenti oltre ad un centro per la biodiversità. Ma è un'operazione tutta da costruire. Se questa non dovesse andare in porto rimane l'altra: un esproprio finalizzato all'ampliamento del parco. L'importo per il solo esproprio è di circa 5,1 milioni».
Le dichiarazioni di Veloccia rappresentano un'apertura parziale all'ipotesi dell'esproprio da parte di una delle Istituzioni locali coinvolte sul tema dell'area ex Snia. Istituzioni che, nel loro complesso, più volte si sono dimostrate poco sensibili rispetto al percorso collettivo intrapreso dalle varie realtà autorganizzate sul territorio per salvaguardare e valorizzare l'area, finendo per dimostrarsi inaffidabili e poco trasparenti al momento di intervenire sul piano giuridico per la sua tutela.
Non lasciamo che le Istituzioni si approprino delle nostre idee e parole, e quindi del nostro agire, per "normalizzare" la nostra mobilitazione in attesa di tempi migliori per tornare a inciuciare con i potentati speculativi privati sull'area industriale ex Snia.
Rimaniamo vigili e mobilitati affinché l'esproprio resti davvero l'unica alternativa per l'area. Ogni altro progetto, compreso il centro universitario, è solo l'ennesima operazione di maquillage edilizio del "palazzinaro baro".
Se questa continuerà ad essere la nostra idea, se queste continueranno ad essere le nostre parole, aperti a fare fronte comune con tutte le altre realtà territoriali che vogliono opporsi a progetti inaccettabili, le Istituzioni non potranno che prenderne atto e dare totale e definitiva tutela ambientale a tutta l'area dell'ex Snia

#esproprio
#lagoexsnia
#lagochecombatte
#assaltifrontali
#lagobullicante

Claudio Quaresima

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