Re: [Hackmeeting] fatiche e piaceri

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Szerző: Istvan
Dátum:  
Címzett: hackmeeting
Tárgy: Re: [Hackmeeting] fatiche e piaceri
Dopo aver letto, con fatica e piacere (tipo quello che si prova battendo
stanchezza e vertigine per arrivare in punta a un 3000) ...

Il 2022-10-25 19:13 karlessi ha scritto:

> trovo desolante la discussione in cui è scivolato il thread sulla
> lista di HM. Conosco le persone interessate al di fuori delle mail e,
> davvero, non capisco quale sia la questione.


+1

> per parafrasare dei grandi intellettuali dei giorni nostri, ritengo
> che, senza mail, "eravamo delle persone meglio"


Secondo me è tutta colpa dei bonghi :D

> e saltano fuori delle risposte assurdamente aggressive, con tentativi
> di difesa, ingarbugli a mio parere del tutto fuori luogo, ecc ecc.
>
> visto che ho scritto ciò che vorrei, ecco, continuo su quella strada.
> vorrei che la modalità delle pancate, delle minacce di violenza
> fisica, dell'autodifesa (maddai! all'interno di questa lista?), da
> parte di chiunque faccia ricorso ad essa come metodo di "confronto"
> sia considerata fuori tempo massimo. Perché è sempre stata fuori tempo
> massimo, a mio avviso, e parlo da maschio bianco cis iperstudiato ecc.
> cioè in quanto esponente mio malgrado del gruppo sociale che
> storicamente ha fatto ricorso alla violenza strutturale per stare al
> mondo.


++1 (molto +1, anche detto "+1 assaje")

> insomma io se posso scappo e cerco di portar via chi mi sta intorno.
> così ho fatto a Genova, e lo rifarei (cioè no, andrei alla
> biciclettata anarchica, ma questa un'altra storia)
>
> diserzione.


"Disertori contro ogni guerra, partigiani contro ogni stato"

> ma al di là di questo vorrei sottolineare che il nucleo della
> faccenda, che a me risuona, è che se arriva un gruppo di persone
> moleste organizzate, fasci/machi/sbirri/ecc/ecc ci saranno gravi
> problemi!


+1

> faccio un respiro, magari la mail la scrivo perché mi irrito
> profondamente a leggere questo o quello, e poi la salvo in bozze. le
> parole non dette e non inviate, ma solo scritte, per me non sono
> parole inutili: a ritroso mi è capitato di rileggere delle cose che ho
> scritto (e non inviato) e di dirmi: meno male!
>
> delle volte tolgo la connessione mentre scrivo le mail, e, sempre le
> rileggo dopo averle salvate in bozze, prima di inviarle. Parlo di mail
> come questa, le altre cerco di non inviarle proprio, o di limitarle.
> Boh, io faccio così, del resto non sono su nessun social, anzi non è
> vero, c'ho signal e mi stressa che c'ha troppe notifiche quindi
> silenzio tutto, non rispondo subito ergo la gente si stufa e nn mi
> cerca più, d'altra parte non voglio essere sempre disponibile.


Descrizione perfetta del processo che porta da 50-60 mail al giorno a 1
ogni 2.
E della liberazione che ne segue, in termini di tempo e di benessere
personale
e collettivo. In questo contesto metterei l'accento sul collettivo e sul
fatto
che per arrivarci si fa un esercizio di autogestione e
autodeterminazione.

> continuo su ciò che mi piacerebbe: vorrei che l'atteggiamento
> paternalista-maternalista del "vecchio compagno/a" che spiega che
> questo (la lista, HM, ecc.) è un posto da persone dure che reggono il
> confronto ecc. venisse smorzato, smussato, e, se possibile, evitato.
> va di pari passo con l'atteggiamento del nerd (o della nerd) che esce
> dalla propria timidezza per intimidire, alzare la voce (anche e
> soprattutto online), scuotere, colpire, ferire quello che ritiene
> l'inetto/a lamer sciocca/o ignorante ecc. che gli sta davanti (allo
> schermo o meno).


+1

> il dominio sta nei dettagli, IMHO: da lì comincia tutto.
> Vorrei disimparare questi modi di fare. Vorrei relegarli a
> un'aberrazione evolutiva di un ramo morto dell'evoluzione, il ramo del
> dominio. Infatti sono retaggi di una cultura che IMHO scambia
> l'imposizione del muso duro con l'assertività. La cultura informatica
> nella mia esperienza ha spesso fatto suo questo retaggio. "Cosa sei,
> una mezza sega che non sa manco fare uno script in bash?" queste
> parole le ricordo altrettanto bene, insieme a molte altre analoghe.
>
> ripeto: sono espressione di una cultura che non condivido e che
> ritengo deleteria. non vorrei che fossero usate per "accogliere" le
> persone che si avvicinano ad HM. Né in altre occasioni.


E' proprio questa la fregatura. L'illusione -nutrita almeno fino ai 30-
che l'appartenenza ad un gruppo o la condivisione di determinate
pratiche politiche fosse di per sé garanzia di... qualcosa. Non ci sono
garanzie, né punti di arrivo, né alcun tipo di superiorità etica o
morale. C'è solo "camminare domandando", il resto è ripetizione di
vecchi schemi, per poi accorgersi che -in fondo- non si è cresciuti meno
stronzi o ipocriti dei propri genitori. Io preferisco provare a essere
stronzo a modo mio, provare a esercitare una stronzaggine
dubitativo-creativa. Così, magari, mia figlia crescerà libera di essere
meglio di me...

> a me piacerebbe che meno persone usassero strumenti tecnologici che
> non hanno scelto e più umani avessero a che fare che fare con esseri
> tecnici che hanno scelto.


<3

> In questo mondo c'è a mio parere bisogno di tradurre cose complesse
> come alcune di quelle che avvengono nel mondo dell'informatica in
> termini comprensibili a persone che non operano con la linea di
> comando e non lo faranno mai. Persone che si sentono alienate dalla
> tecnologia e in particolare dalla tecnologia digitale, perché
> attualmente è estremamente alienante, essendo prodotta in gran parte
> dal sistema militare-industriale che è vivissimo e ben vegeto.


+1

> sto cercando risorse in merito. anzi, mi piacerebbe molto ricevere
> segnalazioni di gente che scrive (o fa audio, video, fumetti, arte,
> ecc.) cose comprensibili a proposito di questi temi: l'informatica, il
> potere, il ruolo dei sistemi tecnici nell'evoluzione/involuzione
> sociale, ecc. ecc.
>
> per favore mandate se avete idee e suggerimenti!


Sarà fatto :-)
Istvan