Auteur: Andrea Collina Date: À: hackmeeting Sujet: Re: [Hackmeeting] la mailing list di HM
Dico anche la mia.
La lista svolge la sua funzione organizzativa quando si avvia la preparazione di HM. Nei periodi più morti o come adesso, dopo HM, diventa camera d'eco dei malumori e delle delusioni e scazzi di alcune persone. Visto che nell'ambiente tech il disagio abbonda ( e quindi bisognerebbe chiedersi se non sia il caso di problematizzare questo disagio come difficoltá nelle relazioni interpersonali mediate da dispostitivi digitali) probabilmente espellere chi esprime queste difficoltá risulterebbe solo un modo per nascondere il problema, mentre questo è il problema che un uso critico della tecnologia deve affrontare.
Persone tecnicamente competenti ma affettivamente menomate non possono mettere in discussione e sviluppare la societá in cui viviamo. Possono solo chiudersi reattivamente in circoli sempre più chiusi e identitari o cedere alle lusinghe di di un buon inserimento sul mercato.
Personalmente ho poca fiducia nelle possibilitá dell'autogestione di esprimere forme emancipative del vivere in grado di diffondersi e replicarsi nel tessuto sociale governato da interessi economici e militari su cui anche gli Stati risultano impotenti.
Se peró c'è la volontá e la motivazione libidibale a costruire forme della cultura e della produzione basate su relazioni comunitarie (del comune), allora una mailing list e un incontro annuale eclettico possono risultare insoddisfacenti. Occorre un dispositivo sociotecnico più organizzato, un incubatore di progetti collettivi che dia la possibilitá di aggregare e orientare verso obiettivi strategici da individuare.
O si evolve o ci si spegne.
Se non c'è un orizzonte e un progetto comune ci si consuma in sterili affermazioni di individualitá in cerca di attenzione, riconoscimento, potere, affetto..