[Hackmeeting] R: Re: i gravi limiti del software libero (da …

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Autore: Andrea Collina
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To: Federico Leva (Nemo), hackmeeting
Oggetto: [Hackmeeting] R: Re: i gravi limiti del software libero (da nexa-ml)
Nell'articolo di Robutti si pone un problema e si fornisce un esempio, quello di FairBnB, che non è risolutivo.
Il capitalismo continua ad esistere e la scelta di accesso con piattaforme proprietarie è stata evidentemente un compromesso per favorire l'iscrizione di utenti (la maggior parte) che comunque giá cedono gratuitamente i loro dati.
L'aspetto anticapitalista è nella struttura proprietaria di FairBnB che è una cooperativa di lavoratori e nell'impiego comunitario degli utili.
Se lo sviluppo di software libero non permette la riproduzione sociale di chi lavora a produrlo, per forza obbliga gli sviluppatori a cercare un reddito altrove, nel mercato del lavoro capitalista, ovvero salariato.
Inoltre il software open facilmente va ad aumentare il capitale cognitivo di privati che se ne appropriano, privatizzandolo.

La sfida, non risolutiva e definitiva, è sperimentare la proprietá comune di strumenti tecnologici per la creazione di valori d'uso.

La prospettiva di superamento del capitalismo, giá in atto in forme limitate, smette di pensare che si possa passare dal capitalismo a qualcos'altro con un atto di volontá generalizzato ( rivoluzione) che non c'è, tagliando tutti i ponti con il passato.
L'idea ( se praticabile o meno si vedrá) è quella di riuscire a soddisfare sempre più bisogni senza la mediazione del capitale privato e del lavoro salariato, mentre il capitalismo resta la forma egemone.

Come faceva notare la prima intervista e Robutti, gran parte degli sviluppatori hanno una cultura californiana che non mette affatto in discussione il capitalismo, semplicemente lo innova.
È questa nuova cultura progressista della classe media ( del capitalismo etico, libertario, collaborativo,) che analizza anche Marcuse ne l'Uomo a una dimensione e che fa scomparire un conflitto di classe che prima era espresso.
Si rimane ora solo a lottare per un capitalismo buono ( etico, green, globale, creativo, immateriale) contro un capitalismo cattivo (speculativo, predatorio, industriale, fossile, coloniale).
La soluzione non c'è e sicuramente non è uno strumento e nemmeno una miriade di strumenti. Più probabilmente una forma di organizzazione sociale comunitaria parallela.
Ci si chiede, ed è questo penso anche lo scopo degli hackmeeting, dove e come si collocano gli hactivisti in questo scenario?
Come possono aumentare la loro potenza per modificare le relazioni esistenti?
Probabilmente è anche il modo in cui si relazionano fra di loro che va sviluppato in vista di un orizzonte comune, se c'è.

M.

27 mar 2022 13:57:00 Federico Leva (Nemo) <nemowiki@???>:

> Il 27/03/22 13:38, Andrea Collina via Hackmeeting ha scritto:
>> In un articolo pubblicato tempo fa  si analizzava in parte la questione
>> https://rizomatica.noblogs.org/2020/07/contro_hackerism/
>
> Leggo che si spera la "riappropriazione tecnologica possa essere utilizzata come arma contro il Capitale" e "Se Mastodon inizia il suo viaggio con una domanda tecnica, FairBnB lo inizia con una domanda politica e sociale [...] Una volta data risposta alla seconda domanda, è facile implementarne la risposta con strumenti tecnici".
>
> Mi sembra una posizione alquanto ingenua, perché presuppone un riduzionismo tecnologico.
>
> Il seguace di Marcuse nel 1967 avrebbe controbattuto che "la razionalità scientifica favorisce una specifica organizzazione della società" e che "la razionalità tecnologica protegge piuttosto che abolire la legittimità del dominio", quindi i sedicenti obiettivi di Fairbnb sono intrinsecamente contradditori.*
>
> Il seguace di Popper nel 1945 (ed. 1966) avrebbe aggiunto che in ogni caso la domanda di partenza era una perdita di tempo perché "We must think in these matters in even more materialist terms, as it were, than Marx did. We must realize that the control of physical power and of physical exploitations remains the central political problem". (Hanna Arendt aggiungerebbe qualche precisazione sull'identificazione fra "potere" e "violenza".) Posto un certo problema sociale relativo alle abitazioni, bisognerebbe allora andare a guardare chi ha fisicamente controllo delle chiavi di ingresso, degli allacci alla luce e all'acqua, ecc.
>
> E cosí via.** A mio modesto avviso, se si vuole fare una critica generale in questo ambito, conviene almeno specificare le proprie coordinate e partire dal secolo circa di lavoro già fatto nell'ambito, altrimenti è difficile avere una conversazione.
>
> Federico
>
> (*) E in effetti, apro Fairbnb e scopro che già dalla pagina principale cerca di mandare i miei dati personali a Google, Twitter, Facebook, Amazon, MapBox, DigitalOcean, l'azienda di un miliardario del Wisconsin e vari altri. Ciascuna di queste potrà poi vendere i dati allo Zillow di turno, il quale andrà poi a esacerbare il problema che ci si proponeva di risolvere. Chiaramente qualcosa è andato storto.
>
> (**) Esempi
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> https://www.marcuse.org/herbert/pubs/64onedim/odmcontents.html
> https://archive.org/details/opensocietyitsen02popp/page/130
> https://archive.org/details/crisesofrepublic00aren
>