[Forumlucca] Il caso Barsanti e la legge (non ancora approva…

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Author: Massimiliano Piagentini
Date:  
To: forumlucca
Subject: [Forumlucca] Il caso Barsanti e la legge (non ancora approvata) contro l'omotransfobia
https://www.luccaindiretta.it/politica/2021/02/22/ironia-social-sullatleta-trans-piagentini-ecco-perche-serve-la-legge-contro-lomotransfobia/223248/?fbclid=IwAR22w241vX0etzi8IndLP5KQSGftmX4Kapecu2fpndeP2DnVzy-tmuVVFEE


Con il post becero contro Lauren Hubbard, atleta neozelandese presa di mira
in quanto donna trans, il consigliere comunale di Casa Pound, Fabio
Barsanti, una cosa buona l'ha fatta: è riuscito a mostrarsi per quello che
è, togliendosi per un attimo il travestimento da moderato che di solito
indossa.

Siamo di fronte ad un soggetto che utilizza i social per discriminare,
aizzando i propri followers contro "obiettivi" da abbattere, alla stregua
di un bullo qualsiasi.
Se almeno fosse minorenne, avremmo potuto chiedere ai genitori di toglierli
lo smartphone. Invece è un quarantenne che insulta scientemente una donna,
la sua l'identità di genere, e poi cerca goffamente di negarlo
arrampicandosi sugli specchi e spacciandosi per appassionato di
sollevamento pesi femminile.

Come ha giustamente scritto Selvaggia Lucarelli su facebook, in risposta ad
un commento giustificazionista di un fan del consigliere: "è interessante
che per molti il focus sia la disparità di forza tra uomo e donna. Il focus
è “lei ha il cazzo”. E usa l’espressione “cazzi” perché è dispregiativa,
perché sposta il focus sul suo essere donna con attributi maschili, perché
è volgare e schernente. Il focus è il linguaggio e chi fa finta di non
comprenderlo o lo trova trascurabile, chi trova un post del genere
un’occasione di discussione sulla disparità di forza uomo/donna, è
parecchio distratto, ingenuo o in malafede".
Barsanti è pure recidivo: nel 2019, infatti, facebook chiuse il suo profilo
personale.
Decisioni del genere vengono assunte dal social network dopo varie
segnalazioni, una volta verificato che l'utente diffonde in rete discorsi
basati su odio e discriminazione.

Barsanti non è una "vittima del politicamente corretto", come piagnucola in
queste ore. Le vittime sono le persone che colpisce.
Ed è indicativo che "politicamente corretto", categoria nata negli Usa
negli anni novanta, tra i giovani delle università per indicare un
cambiamento della terminologia con la quale si indicano tutte le minoranze,
sia usato dal consigliere in termini dispregiativi, facendolo diventare
sinonimo di ipocrita, radical chic, "buonista" (ovvero falso) e comunque
spregevole.

È grave che Barsanti e tutti quelli che si comportano come lui, possano
farlo tranquillamente, senza rischi, dato che il disegno di legge Zan
contro l'omotransfobia giace alla Camera in attesa di approvazione.

E allora tutta questa vicenda solleva alcuni interrogativi ineludibili: chi
diffonde via social messaggi d'odio e istiga alla transfobia, può ricoprire
il ruolo di Consigliere comunale? Con quale legittimità e credibilità? E,
soprattutto, che esempio dà con il suo agire?