Cari soci eccovi dunqueal terzo appuntamento della rassegna "Mese delle
memorie"
Il solito apericena alle ore 20.30, ed il film alle ore 21.30
Il Presidente
*Venerdì 17 gennaio 21.30 *
*Pasazerka *
Un film di Andrzej Munk. Con Aleksandra Slaska, Anna Ciepielewska, Jan
Krezmar., b/n durata 62 min. - Polonia 1961.
Polacco, sottotitolato in italiano.
*Echi di un passato da **dimenticare *
Su una crociera in rotta verso Amburgo, alla passeggera Liza, che fu kapò
ad Auschwitz, sembra di riconoscere in un’altra viaggiatrice una delle sue
prigioniere, per la quale aveva un debole e che trattava con riguardo. Liza
ne parla con il marito e rievoca quei momenti.
Non si può non riferire di un grande capolavoro come La passeggera di
Andrzej Munk, il film che, come noto, non fu terminato per la morte
improvvisa del regista in un incidente automobilistico. E che fu poi
ricostruito dagli stessi collaboratori stretti del regista, raccordando il
girato con immagini fisse di scena, e una voce off narrativa e didascalica,
in modo da dare un’idea della parte mancante, quella della crociera, in un
film costruito su un doppio binario temporale, il presente, gli anni
Sessanta, la nave, e il passato, il campo di concentramento di Auschwitz. E
l’incipit del film è costituito da un fotogramma di Munk, mentre la voce
off lo commemora e spiega il senso dell’operazione. Un’operazione
estremamente rispettosa del grande autore scomparso, che non si permette di
aggiungere sequenze spurie, che trasmette fedelmente la concezione
dell’opera del regista, mantenendo aperte le domande insolute, senza il
minimo azzardo interpretativo.
Già in sé il film rappresenta una delle riflessioni più acute
sull’Olocausto, rifuggendo, a soli vent’anni di distanza dai fatti, da un
manicheismo che dovrebbe essere inevitabile per una tragedia di immani
proporzioni come quella. Munk scava, analizza il rapporto tra vittima e
carnefice e si permette di assumere il punto di vista del secondo. Per
suggerire non già la banalità del male, ma il fatto che anche gli aguzzini
potevano far parte, loro malgrado, di una tragedia più ampia.
Basterebbe questo per affermare che La passeggera sia un film di grande
importanza nonostante la sua incompiutezza e l’edizione mutilata. In realtà
la confezione che è stata data al film ne aumenta la suggestione, amplifica
la portata morale dell’opera e la apre a ulteriori dimensioni. Si tratta di
un film che è al contempo documentario di se stesso*. *
[image: Prima del film ,proiezione di Guernica un cortometraggio del 1978
diretto da Emir Kusturica] * (tratto da Quinlan.it, recensione di Giampiero
Raganelli) *
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