Re: [Pacifistat] Report - La macchina della paura

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Autor: Aldo M. Femia
Data:  
A: stmarche, Michele Riccio
CC: pacifistat
Assumpte: Re: [Pacifistat] Report - La macchina della paura
@Stefano: rassegnato. Ma a che cosa? Non a provare a incidere là dove sto, con la consapevolezza di non contare che quasi uno. Direi rassegnato all'assenza di una qualche forma di autorganizzazione più o meno stabile alla quale pacifistat possa essere strumentale . Al fatto che la rete di relazioni che si era creata, senza la cui spinta ideale ed emotiva Pacifistat non sarebbe nata, si è dissolta in mille rivoli - storia non dissimile a quella generale della sinistra antagonista e pacifista del nostro paese. Se non c'è nulla sotto, a che serve una mailing list? La domanda interessante per me è (era): "perchè non c'è sotto niente?", non in termini di storia ormai stantìa, bensì di potenzialità: " potrebbe esserci qualcosa sotto pacifistat, una qualche forma di autorganizzazione più o meno stabile alla quale essa possa essere strumentale ?"
Io mi sono rassegnato con il naufragio del tentativo - iniziato con l'assemblea sul cinismo e la paura, quella nata sulla scorta della discussione (!) carica di emotività iniziata da Michele (Mortati), e continuato (per poco) con i "gruppi di lavoro" - di dare vita a qualcosa di nuovo in questo senso. I gruppi, semplicemente, non hanno quagliato. In parte, per le differenze direi più esistenziali che politiche - anche se gli approcci al tema erano piuttosto vari - tra coloro che hanno partecipato alle (poche) riunioni. Nonostante alcuni spunti molto interessanti , non siamo riusciti a dare una qualsiasi forma di concretezza alla riflessione. Ognuno forse si aspettava che qualcun altro facesse qualcosa di concreto, e chi si era impegnato a fare qualcosa di concreto, forse come me per insuccesso dei tentativi, alla fine non l'ha fatto. La cosa interessante è che la compresenza fisica in gruppo ristretto, in spazio di confronto libero e protetto, non è stata sufficiente a rendere tangibile un obiettivo comune (che se esiste, può essere portato avanti da un gruppo indipendentemente dai singoli) e che la stessa ricerca di un simile obiettivo ha ben presto stufato tutti. Me compreso. Più che di rassegnazione, in questo caso parlerei di accettazione (dei propri limiti). Il che mi porta alla risposta per Michele.

@Michele: altro (specificare)
...per capire e per agire serve tempo, Michè... io manco più il telegiornale riesco a guardarmi... altro che stare seduti comodamente al computer o sul divano!

Aldo Femia
Ps. poi c'è anche "qualcuno è andato per età/qualcuno perchè già dottore/e insegue una maturità/si è sposato fa carriera/...ed è una morte un po' peggiore", come cantava Guccini.



Da: "Michele Riccio" <michele.riccio@???>
A: "stmarche" <stmarche@???>
Cc: "pacifistat" <pacifistat@???>
Inviato: Mercoledì, 13 novembre 2019 17:58:02
Oggetto: Re: [Pacifistat] Report - La macchina della paura

La domanda posta da Stefano è molto interessante.

A mio parere "ci siamo rassegnati" incide abbastanza, in quanto siamo bombardati da notizie terribili, che ormai non fanno più effetto, e soprattutto ci sembra che sia impossibile capirne le ragioni, e sia impossibile fare qualcosa.

Ma vi è anche un effetto dovuto allo strumento mailing list o social in genere, che implica una sorta di passività: non vi è un vero scambio di opinioni come sarebbe dal vivo, non vediamo in faccia i nostri interlocutori e non riusciamo a capire loro come reagiscono e con quali emozioni.

La conseguenza di entrambi gli aspetti è che ci sembra inutile rispondere e spesso anche leggere le email.

La mia risposta è che:
- Non è vero che sia impossibile capire o fare qualcosa!
Ma a patto che l'informazione non si limiti a suscitare le nostre emozioni o il nostro sdegno (come fanno tutti i telegiornali, ecc); deve invece spiegare le cause profonde di quel che succede e proporre delle soluzioni.
Fossero anche soluzioni che hanno bisogno di tempi lunghi, ma in cui ci sia un progetto ben fondato e realistico.

- I social, mail compresa, non sono gli strumenti migliori: oggi è necessario agire e capire.
Il fatto che si incentivi l'uso dei social e ci illudano che si può fare tutto stando seduti comodamente al computer o sul divano, non è altro che un modo per renderci sempre più passivi, rassegnati e acquiescenti.
Per capire serve studio, fatica e la capacità di rimettere in discussione le proprie convinzioni e la propria vita.
E per cambiarlo questo mondo serve partecipazione diretta, serve stare insieme alle altre persone, .... serve fatica e passione.

Stando seduti a casa propria .... l'Umanità non andrà da nessuna parte !
.... Se non nel baratro che questa società sta preparando.

Ciao Michele


Da: "Stefano Marchetti" <stmarche@???>
A: "pacifistat" <pacifistat@???>
Inviato: Lunedì, 11 novembre 2019 9:58:54
Oggetto: Re: [Pacifistat] Report - La macchina della paura



una domanda non retorica




questa mailing list è nata fondamentamentalmente su due temi

- disinformazione

- solidarietà e opposizione alle guerre




il fatto che non si discute più e notizie come quelle postate da Antonio non ottengono risposte è dovuto a?

- lo facciamo su altri social (dal vivo è un altro discorso)


- ci siamo rassegnati


- è cambiata la nostra sensibilità


- altro (specificare)





(io sto un po' nella prima e un po' nella seconda :-( )




PS: la quarta opzione non potevo non metterla visto "chi" siam o




Buona giornata

Stefano





Il 29/10/2019 16:47, Antonio Pavone ha scritto:





Su Internet la macchina della paura non dorme mai. Produce notizie false, manipola le informazioni e propaganda dati truccati. Oggi la disinformazione è diventata il principale strumento di lotta politica e il campo di battaglia sono i social network.
Così sottotitola Raiplay sulla puntata di ieri sera di REPORT sul 3 canale.

Non m'immaginavo che ci potesse essere un livello di manipolazione degli individui così scientificamente avanzato e tecnologicamente evoluto.

Non mi capacitavo come potevano un Salvini e una Meloni riuscire a prendere alle regionali in Umbria rispettivamente il 37% e il 10%.

Dopo questo servizio ho capito molto, soprattutto ho compreso che la nostra democrazia è solo un principio scritto nella costituzione.




Grazie Sigfrido Ranucci, per averci aperto gli occhi.

[ https://urlsand.esvalabs.com/?u=https%3A%2F%2Fwww.adnkronos.com%2Ffatti%2Fpolitica%2F2019%2F10%2F29%2Fmeloni-contro-report-zero-fatti-solo-fango_WpaC2uad2r0ZToKpKLxa8I.html&e=3cfb7ead&h=2ea63bea&f=y&p=y | https://www.adnkronos.com/fatti/politica/2019/10/29/meloni-contro-report-zero-fatti-solo-fango_WpaC2uad2r0ZToKpKLxa8I.html ]


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Pacifistat mailing list [ mailto:Pacifistat@inventati.org | Pacifistat@??? ] [ https://urlsand.esvalabs.com/?u=https%3A%2F%2Fwww.autistici.org%2Fmailman%2Flistinfo%2Fpacifistat&e=3cfb7ead&h=70bbe143&f=y&p=y | https://urlsand.esvalabs.com/?u=https%3A%2F%2Fwww.autistici.org%2Fmailman%2Flistinfo%2Fpacifistat&e=3cfb7ead&h=70bbe143&f=y&p=y ]



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