[Pacifistat] Mio intervento Assemblea "Siria. Guerra e Rivol…

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Autor: Michele Riccio
Data:  
A: pacifistat, Lavoratori Istat IV-VIII
CC: clasp.istat
Assumpte: [Pacifistat] Mio intervento Assemblea "Siria. Guerra e Rivoluzione"
Riporto qui l'intervento che ho fatto ieri alla interessante assemblea sulla Siria in Aula Magna.
Penso che siano cose di cui si dovrebbe discutere più spesso.

Ciao Michele Riccio
347-0115671
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Intanto devo fare i complimenti a CLASP che ha organizzato l'assemblea, perché questi sono temi veramente importanti, davanti ai quali non dobbiamo chiudere gli occhi.

Partirei dicendo che questo esperimento dell'autogoverno del Rojava è veramente avanzato per il Medio Oriente: è un organizzazione laica non settaria, né dal punto di vista religioso, né dal punto di vista di genere; in un Medio Oriente in cui è normale il settarismo religioso e la discriminazione delle donne.

Abbiamo visto nei filmati, ed i relatori ci hanno descritto, violenze e torture raccapriccianti.
Ma se vogliamo capire quel che succede non dobbiamo basarci solo sulle emozioni.

Per prima cosa dobbiamo capire che questa efferatezza non è il frutto di una presunta cattiveria insita nell'uomo, ma è il risultato dello scontro economico e soprattutto politico-strategico tra tutte le potenze : regionali, locali e le grandi potenze - Cina, Stati Uniti, Russia, Europa - che usano la Siria e i civili siriani per farsi la guerra per procura.

Si è parlato spesso di Democrazia , ma questa non è una garanzia di pace, anzi quando vedevo gli effetti dei bombardamenti sulle donne e i bambini in Siria mi veniva in mente Dresda in Germania: rasa al suolo in una sola notte - centomila morti - dai bombardamenti della democraticissima Gran Bretagna nella seconda guerra mondiale.

All'inizio della recente occupazione turca tutte le potenze hanno mostrato una solidarietà e uno sdegno formale per la sorte dei Curdi, ma in realtà se li sono messi sotto i piedi:


    * I Curdi hanno dovuto sgombrare in tutta fretta di fronte all'esercito turco e alle milizie ex Isis, di nuovo sul campo. E' una ulteriore pulizia etnica. 
    * La zona verrà spartita tra Turchia, Siria, Iraq e Iran (la cosiddetta cantonizzazione) 
    * La Turchia ci vuole piazzare i 3 milioni e mezzo di profughi, siriani e non, che detiene per conto dell'Europa . 
    * I Curdi, prima utilizzati e adesso scaricati dagli USA, devono affidarsi ad Assad , che da "Dittatore" (abbiamo visto nel video cosa ha fatto!) adesso diventa il "difensore" della Democrazia! 
    * L'Europa a parole ha sempre appoggiato i Curdi, ma in realtà ha sempre fornito armi alla Turchia - Italia e Germania in testa - e continuerà a farlo! Visto che delle promesse di interrompere le forniture non se ne è fatto nulla. 
    * Anzi l'Europa ha appena dato via libera al pagamento di 6 Miliardi di euro alla Turchia per il fondamentale servizio che offre alla pacifica Europa: tenere chiusi i confini tra Europa e Medio Oriente e tenere prigionieri i milioni di profughi che scappano dalla guerra. 
    * Ma non basta l'Europa ha aggiunto 1 Miliardo in più alla Turchia come "regalo", per assicurarsi la fedeltà di Erdogan. 


E allora qual'è il risultato di tutte queste sofferenze, di questa voglia di Democrazia ?
Qual'è il risultato degli esperimenti di autogoverno ?
Cosa ci insegnano ?

Se vogliamo capire e trarre degli insegnamenti da queste vicende dobbiamo partire dal fatto che questi non sono paesi arretrati, anzi vi è un forte sviluppo capitalistico (la Siria era un paese con un altissimo tasso di laureati).
Quindi vi sono i capitalisti e i lavoratori, che hanno interessi differenti! Vi è una borghesia siriana, turca, iraqena, curda, iraniana.

Un esempio sono le proteste popolari che in Iraq sono cominciate i primi di Ottobre:
Sono proteste di lavoratori precari o disoccupati che non riescono più a vivere, in un paese dove gira moltissima ricchezza (è il 3° produttore mondiale di petrolio), che però viene spartita tra le frazioni della borghesia, sia in modo clientelare che sulla base delle divisioni religiose tra sunniti e sciiti.
E' la " generazione 10 Dinari " (8 dollari al giorno) della periferia di Baghdad: chiedono semplicemente un lavoro, dei servizi minimi e che si esca dalla suddivisione religiosa.
Sono stati duramente repressi: dai primi di Ottobre centinaia di morti e migliaia di feriti, con la polizia che spara ad altezza uomo!

Cosa possiamo fare ?

Dobbiamo rafforzare in Europa una forte organizzazione dei lavoratori, che possa parlare a questi altri lavoratori direttamente, che possa essere di esempio per loro.
Che sappia essere autonoma dagli interessi delle potenze europee, dagli interessi dei propri Stati e dei capitalisti italiani ed europei.
L'ISTAT farà sempre gli interessi del Ministero affari esteri, i lavoratori ISTAT devono essere un'altra cosa!

Concludo riprendendo il video iniziale, perché quella ragazza siriana col giubbotto antiproiettile ci ha detto cose molto importanti:
"Questo è qualcosa che si deve fare! Perché tanto muori lo stesso. O per una granata, o in casa per una bomba. Ma bisogna occuparsene! Almeno muori facendo qualcosa per noi stessi ! "

In quei momenti tragici si è costretti a reagire!
Ma spesso non si ha la consapevolezza su come reagire , su quali sono gli interessi in campo, su come evitare di diventare carne da macello per gli interessi altrui.

E non crediate che noi europei possiamo dormire sogni tranquilli:
Il mercato mondiale comincia ad essere stretto per tutte le potenze. Vecchie e nuove.
Ecco perché negli ultimi anni aumentano le guerre ed i conflitti.
Finora le tensioni internazionali si scatenano in guerre come la Siria: ... "piccole" ... e locali.

E allora - come diceva la ragazza del video - "Bisogna occuparsene!" .
Dobbiamo farlo però capendo gli interessi in gioco e senza farci strumentalizzare dagli Stati.

Bisogna farlo subito !

L'esperienza della Siria, dei Curdi, delle donne del Rojava ci insegna che farlo quando saremo sotto le bombe :

---- SARA' TROPPO TARDI ! ----






Da: "CLASP" <clasp.istat@???>
Inviato: Giovedì, 7 novembre 2019 15:05:30
Oggetto: Assemblea "Siria. Guerra e Rivoluzione" - 13 Novembre 2019 ore 09:30 - Aula Magna via Balbo 16

Siria. Guerra e Rivoluzione.

L'invasione turca del nord-est siriano è l'ennesimo capitolo di una "guerra civile internazionale" che dal 2011 devasta la Siria.

Come lavoratori Istat crediamo sia necessario e doveroso provare a ricostruire la storia del conflitto più sanguinoso del XXI secolo, che ha fin qui causato quasi mezzo milione di morti, decine di migliaia di "desparecidos", 7 milioni di rifugiati fuori dalla Siria e 3 milioni di sfollati interni. A partire dalle manifestazioni popolari del 2011 contro il regime di Assad, la strategia di "terra bruciata" del governo siriano e l'intervento delle potenze regionali e globali sul terreno hanno trasformato la Siria in un inferno in cui la popolazione è stata schiacciata tra le bombe del regime (e dell'aviazione americana e russa) e le bande armate jihadiste.

Eppure la Siria non è solo questo. Dalle esperienze di resistenza popolare e civile, oggi in larga parte rimosse e dimenticate, della rivoluzione contro il regime di Assad fino all'esperimento del confederalismo democratico in Rojava, con la sua resistenza militare al fanatismo islamico e il suo tentativo di autogoverno e di convivenza tra diversi gruppi etnici e religiosi, oggi sotto attacco, esiste un'altra Siria che vogliamo raccontare e difendere.

Ne parliamo in un'assemblea convocata dalle RSU di Roma

Mercoledì 13 Novembre ore 09:30 presso l'Aula Magna di via Balbo 16

Con:

Lorenzo Declich : esperto del mondo islamico e del medio-oriente, ha scritto tra gli altri "Siria. La rivoluzione rimossa" e "Giulio Regeni. Le verità ignorate".

Tina Marinari : coordinatrice campagne di Amnesty International.

Luca Magno : desk officer per la Siria di "Un ponte per", ha lavorato con la Mezzaluna curda nella costruzione di una rete di servizi e infrastrutture mediche nel nord-est siriano.

Comitato italiano Jineoloji : le donne del Rojava e la rivoluzione confederale.

In allegato la locandina
CLASP e L'IMPROBABILE



Link di approfondimento
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