On 30/10/19 16:38 +0100, scarph wrote:
>Il 30/10/19 16:28, ginox@??? ha scritto:
>
>> E ho iniziato a guardare a chi dice che dobbiamo stare dentro
>> le contraddizioni come a persone molto sole, a cui domandare
>> davanti a una bevanda calda "dai spegni il cellulare o almeno
>> disabilita le notifiche di FB, raccontami di questa contraddizione..."
>
>e' che te stai a fa vecchio caro gino!!!
>io gli darei due calci nel culo, anzi una bella pancata, perchè chi
>parla di stare nella contraddizione fotte anche me, si tratta di un
>crumiro (per stare dentro la metafora della produzione, del plusvalore e
>dell'ortodossia marxista), di qualcuno che non permette agli altri di
>trovare vie d'uscita perche' continua a stare la dentro e ad aumentare
>il saggio di profitto del SN e a pulire le scarpe al padrone
Vecchi & saggi.
(nel solo: "vecchi" manca la parte qualitativa della sfiga).
Ciau,
vorrei aggiungere due cose imho importanti sulla questione Facebook:
. La prima è che voglio distinguere tra singol* e gruppi .
Facebook è droga pesante e anche molto buona. È una polpetta avvelenata.
Se a un singolo tossico offro una metaforica bevanda calda, al
gruppo tossico alzerei uno zic la temperatura e userei il metaforico
lanciafiamme. (Vedi per un esempio l'ultimo film di Tarantino).
. Poi vorrei dire che mi infastidisce la divergenza vita/predica .
Magari un giorno dovremmo arrivare a chiedere conto della pratica anche
nel digitale, come già avviene nel genere. La tua pratica.
Se usi Facebook, sei tossico. Non mi venire a fare la lezione sugli
strumenti digitali. Sei un singolo? Tazzona calda. Sei un
gruppo/brand/progetto e mi rivendi l'attivismo? Lanciafiamme.
Su Facebook come droga pesante: è un polpetta avvelenata, ma proprio
ripiena di roba forte, poi è anche una polpetta succulenta e per chi ha
fame, è irresistibile. Che effetto fa questa droga? Beh sai, ti dà una
sensazione di ubiquità e onnipotenza, sembra di poter comunicare e di
poter raggiungere tutto il mondo, ma tutto il mondo mondiale eh? Un
numero infinito di persone con poca fatica, coi miei finiti mezzi.
Mi fa sentire infinito e dunque immortale, non ci sono limiti al numero
di messaggi, né alla loro lunghezza. Posso caricare qualunque foto in
qualunque formato, e anche video. Che formato è? Quanto pesa? eh?
Qui si può fare. Mi rassicura come una bella bolla walled garden,
collegata al telefonino mi garantisce sincronicità con le vibrazioni del
mondo là fuori. Mai scollegato, mai escluso, mai lasciato indietro. Me
lo teletrasporto ovunque e mi notifica, sono onniscente, so cosa pensano
i miei amici. Controllo, che magari hanno bisogno di me.
Ho i superpoteri e posso.
La droga Facebook eredita i superpoteri tipici di internet,
teletrasporto, sensazione di onniscenza e di infinitezza. Oltrepassare i
propri limiti così, senza neanche fare uno sforzettino. E poi ci posso
fare il mercatino delle mie cose usate, trovare l'amore, promuovere il
mio business e quello dei miei amici. E poi fa compagnia, la solitudine
è una brutta bestia e lì hai tanti amici. Ci fai business (perché sei
diventato un business) promuovi il tuo brand (perché sei diventato un
brand) E arrivano anche le news, quelle giuste, già commentate.
Mi conferma che esisto come quando compro qualcosa. Mi gonfia l'ego. Mi
aiuta a passare il tempo durante gli spostamenti al lavoro, mi organizza
il tempo libero, vengo a sapere delle feste e degli incontri.
Non so, vado avanti? Conoscete altre droghe simili?
I danni non sono visibili a breve termine.
Mi alzeranno l'assicurazione sulla vita perché sanno che fumo, bevo e
vado a letto tardi? Non oggi.
Una parola ai furbi:
Non mi cambia nulla che usi facebook col nome finto bohemié, la maschera
da Groucho e le pinzette critiche. È un ambiente tossico. Pretendere di
usarlo bene è come vestire la spiritualità o sussumere pratiche dal
basso e rivenderle al mercato. Dunque anche la faccia per favore. Se
avete un account su facebook (anche col naso finto e col nome misterioso)
e mi volete spiegare i suoi pro e contro, cominciate da lì.
E attenzione a non cominciare a dire che MacDonalds è un benefattore
perché dà da mangiare a un sacco di gente.
Facebook è una ditta privata che vende spazi pubblicitari.
-cosa ci fai lì?
Non ne faccio un discorso di coerenza. La coerenza è per chi se la può
permettere e Facebook è particolarmente violento con le creaturine. Non
si può permettere la coerenza chi è in crisi economica, chi emigra, chi
non ha stabilità lavorativa o affettiva.
Parto da me:
Ho iniziato ad usare Facebook nel 2016, ho smesso nel 2018.
Ho aperto un account perché mi sentivo solo.
Emigrazione, lavoro, crisi, ecc.
Ho cancellato l'account perché è tossico.
Una parola per chi pensa di poter usare Fb in modo critico o addirittura
di cambiarlo dal di dentro: mi ricorda chi diceva di non sentirsi
influenzato dalla pubblicità. Oh, spiace, ma sei influenzato da ciò che
vedi, esiste una chimica della comunicazione fatta per sortire
determinati effetti e funziona. Per esempio: se tutti i giorni vengo
esposto alla frase "Gnac è buono", un giorno sarò di fretta al mercato e
dovendo scegliere tra Gnac e Gnoc, sceglierò quello che mi è più
familiare, le mie difese non possono stare allerta 24/24. Inoltre vivrei
una crisi perenne a dover rifiutare Gnac quando il mondo attorno a me
ripete che Gnac è buono, e vesto Gnac, mangio Gnac e comunico con Gnac.
È una questione di potere, c'è chi ha e usa un cannone comunicativo per
farmi sapere che Gnac è buono. Ma se preferisci, puoi partire dalla non
neutralità della tecnologia, che è pensata e costruita allo scopo,
fatti la domanda qual'è lo scopo della tecnologia che usi e dimmi ancora
che non ne sei influenzato. Ci metto dell'anicetta nella tazzona calda,
perché il super-io è un po' solubile nell'alcool e qui c'è un problema
di ego.
Facebook è uno strumento di controllo.
Un sistema sociale completamente controllato non è auspicabile, sia
perché toglie spontaneità (chi viene sorvegliato si comporta in modo
diverso), e perché toglie agli individui la possibilità di sbagliare
(caratteristica comune alle diverse forme di "democrazia").
Facebook è nocivo anche per chi non lo usa.
Se ci stai dentro e ti fai usare (si ok, sei tu che lo usi.. LOL), gli
stai dando forza.
Avessi avuto più tempo, avrei scritto di meno.
"Vogliamo citare le parole di Joe Strummer: se ti scopi le suore, prima
o poi finisci in convento. Dunque noi abbiamo deciso di non usarlo.
Crediamo anche nelle parole di Marguerite Duras: Chi sceglie il male
minore dimentica in fretta di aver scelto il male. Ma a parte gli slogan
di radicalismo d'effetto, non ha senso fare diffusione in un luogo dove
devi fare un login per entrare e dove viene effettuata censura sui
contenuti, sia eliminando quelli scomodi, sia decidendo cosa far vedere
a chi secondo regole oscure. Se proprio un gruppo che ha una pratica di
incisione nella realtà deve usare Facebook, almeno elabori i contenuti
al di fuori e li copia incolli solamente sul social. In questo modo
archivia e tiene memoria del suo lavorato e lo diffonde anche a chi non
usa Facebook. [..] I contenuti che vengono immessi su Facebook sono
persi e ceduti a questo social il quale oltre a sussumerli, usarli a
profitto e talvolta a discapito di chi li crea, trita e poi fa polpette
del vostro io digitale! È diacronico e schiaccia sul presente, tramuta il
popolo in massa, senza memoria, senza voce collettiva, con solo la beffa
di una critica."
No Like (2018) [*]
Mi manca un casino Stefano Rodotà: "l'identità di un individuo in rete è
composta dalla somma dei suoi dati". Facebook ti frega l'identità, ti
atomizza e ti disgrega, ti rende incapace di mandare una mail o di
scrivere in modo autonomo sulla rete. E standoci dentro finisci col
pensare che non c'è altro modo, o che è giusto così, o che non vuoi
lasciare questo spazio ai destri. Standoci dentro perdi gli strumenti
che avevi.
Facebook è tossico e crea tossicità sociale. Chi usa Facebook danneggia
anche te, ma se glielo dici cominciano a grattarsi, si arrampicano sugli
specchi, gli prende la paura al pensiero di fare senza e poi vanno a
farsi una dose. Va capito che Fb è una droga pesante, se ai singoli li
posso capire (tazzona calda), ai gruppi (chiunque dica: "noi"), no.
Facebook è uno strumento di controllo.
salutazioni
~ d
[*] <
https://unit.abbiamoundominio.org/media/nolike.pdf>