Apro una riflessione su una faccenda che sto affrontando in questi giorni,
e forse condividerla può aiutare me ed altri.
<tengofamigliamode> Ho messo su un computer con un raspberry per mia
figlia, che ha nove anni. Vorrei attivarle una mail, ma voglio evitare che
inizi a essere profilata dai servizi commerciali, perciò le sto facendo una
mail su autistici.
Finora sono riuscito a tenerla al riparo da social, telefonini e porcherie
online varie, e vorrei continuare in modo da consegnarle, quando sarà più
grande e avrà maggiore cognizione del problema, un passato online pulito.
Vorrei vincolare l'uso della posta a quello specifico dispositivo - in modo
che sia restringibile a certi orari e certi usi e non diventi pervasivo e
costante - quindi una cosa che non ha archivio, che ti fa scaricare sul pc
e che non conservi niente è perfetto da ogni punto di vista.
Ma visto che tanti di noi in comunità hackmeeting hanno figli, credo non
sarebbe male fare un ragionamento più ampio su dei servizi che possano
affrontare il tema di una presenza online libera e sicura, anche per loro,
considerando che hanno sempre più dispositivi per le mani e l'educazione a
un approccio consapevole passa più per la pratica che per la teoria.
Mi sono reso conto che è abbastanza difficile riuscire a farle maneggiare
certi concetti e non credo che ci possa riuscire prima dell'adolescenza.
Nel frattempo però, c'è la corsa ad avere tutto quello che hanno gli altri.
Telefonino, facebook, WhatsApp ecc ecc. Per ora ho affrontato la questione
mettendole in mano il computer (con internet limitato praticamente solo a
wikipedia) al posto del telefonino e spiegandole un po' di cose a cui
bisogna stare attenti. Ma mi rendo conto che non basta. E con la paura non
si fa educazione, anzi.
Ragionando un po' a voce alta, penso - ma potrei sbagliarmi, mi piacerebbe
sentire il parere di qualcun altro/a che sta affrontando gli stessi
problemi - che le email e le newsletter di autistici sarebbero degli ottimi
strumenti per bambini e adolescenti per evitare profilazioni e avere
ambienti di scambio puliti, senza registi occulti e che spingano a scrivere
piuttosto che a fare foto e quindi a scambiarsi pensieri e ragionamenti. Ma
sono inaccessibili e incomprensibili per loro per linguaggio e barriere
tecniche.
Qualcuno/a condivide e ha voglia di ragionare su un progetto di questo
genere? Non è una questione strettamente politica, ma mi rendo conto che
per me sta diventando impossibile spiegare a mia figlia che google play la
manipola (hai voglia a raccontarle che hanno rubato l'idea a debian e poi
l'hanno centralizzata e verticalizzata in modo autoritario) se non riesco a
farle vedere altro e a farle vedere la differenza. Persa questa battaglia
in questa fase, diventa in salita costruire tutto il resto. Mettere in
discussione l'autorità online passa dalla pratica sulle piccole cose da
subito, dal battesimo online. Percio insomma penso che ci vorrebbe qualche
servizio che lei sia in grado di capire, di installare e di proporre alle
sue amiche a scuola.