Sono molto d'accordo con Stefano:
Nessun sindacato deve appoggiare una o l'altra delle fazioni in lotta nelle guerre.
Ogni Stato, soprattutto in caso di guerra, cerca di coinvolgere i lavoratori a favore di una frazione della borghesia contro l'altra.
Compito del sindacato è invece unire i lavoratori. Tanto più se di paesi differenti ed in guerra tra loro.
Purtroppo il problema è di tutti i sindacati. Anche la direzione del mio sindacato (la CGIL) ogni tanto si fa irretire dalle sirene dell'europeismo o crede di risolvere i problemi appoggiando il proprio Stato, come se questo fosse imparziale tra interessi dei lavoratori e interessi dei grandi gruppi economici.
Quante volte in ISTAT si parla di interesse pubblico per dire dello Stato ?
Sta a noi lavoratori unirci e non dividerci, per poterci difendere a tutti i livelli: dai piccoli problemi sindacali fino alle guerre e un domani alle guerre mondiali.
Ciao Michele Riccio
Da: "Stefano Gerosa" <gerosa@???>
A: "pacifistat" <pacifistat@???>
Inviato: Lunedì, 16 settembre 2019 15:33:09
Oggetto: [Pacifistat] Sindacato e Regime
Data la natura di questa mailing-list, nata nel mezzo delle mobilitazioni contro l'invasione dell'Iraq nel 2003, non mi sembra inopportuno segnalare i fatti che seguono.
Una [ https://urlsand.esvalabs.com/?u=https%3A%2F%2Finternazionale.usb.it%2Findex.php%3Fid%3D20%26tx_ttnews%5Btt_news%5D%3D111048%26cHash%3D70d2a944f4%26MP%3D63-1385&e=3cfb7ead&h=fcbf32e5&f=y&p=y | delegazione del sindacato USB si è recata
la scorsa settimana a Damasco in Siria ] per partecipare ad una "Conferenza internazionale di solidarietà con i lavoratori e il popolo siriano".
Nel resoconto si possono leggere affermazioni come:
“La resistenza del popolo siriano in questi 6 anni ha gettato le basi per una vittoria qualitativa e strategica , oggi al servizio del mondo intero”, “il vero obiettivo dell'aggressione alla Siria era quello di distruggere un popolo ed un governo che si oppongono ai complotti statunitensi e israeliani nella regione, che sostengono il popolo palestinese e lotta per liberare il Golan siriano occupato da Israele”
Se rimanessero dubbi sulle posizioni di questo sindacato circa la guerra civile siriana veniamo infine a sapere che:
" Lunedì 10 settembre si è tenuto un incontro tra i delegati della Conferenza Internazionale e il presidente Bashar al-Assad, durante il quale il leader siriano ha sottolineato l'importanza di confrontarsi con organizzazioni sindacali che lottano contro i grandi squilibri economici internazionali, determinati dalle politiche economiche delle grandi potenze occidentali, al fine di realizzare enormi profitti a spese della classe operaia.
Il Presidente al-Assad ha infine fatto riferimento al grande ruolo svolto dai lavoratori siriani nel corso della storia del paese, ruolo che si è consolidato in questi anni di lotta contro le organizzazioni terroristiche , durante i quali si è continuato a lavorare nonostante la devastante aggressione, difendendo fisicamente i propri luoghi di lavoro, le città e i villaggi. Nella visione siriana, ha sottolineato in un passaggio del suo intervento, il ruolo dei lavoratori è sempre stato centrale per lo sviluppo armonico della società".
La guerra civile siriana è il [ https://urlsand.esvalabs.com/?u=https%3A%2F%2Fen.wikipedia.org%2Fwiki%2FCasualties_of_the_Syrian_Civil_War&e=3cfb7ead&h=cd89c2ac&f=y&p=y | conflitto
più sanguinoso di questo secolo ] (se escludiamo la seconda guerra del Congo, cominciata nel 1998): tra i 400.000 e i 600.000 morti (un terzo dei quali civili), 4 milioni di rifugiati fuori dal paese, 11 milioni di sfollati interni.
La guerra civile siriana è iniziata come un'insurrezione popolare contro il regime baathista di Assad, una dittatura militare e settaria travestita da stato laico e "socialisteggiante". Un'insurrezione che accadeva insieme a quelle che in Tunisia, in Egitto, in Bahrain e in Yemen avevano scosso e rovesciato regimi delle più diverse collocazioni confessionali e geo-politiche, una Primavera Araba che aveva mostrato come fosse possibile un'alternativa al settarismo, alle guerre di religione e alle guerre inter-statali che da un secolo imprigionano il Medio-Oriente. Contro questa possibilità tutti regimi della regione, e i loro alleati, si sono scatenati.
In Siria la repressione durissima che è seguita alla prima fase (pacifica e di massa, non settaria nè tantomeno fondamentalista ) delle manifestazioni ha condotto alla militarizzazione del conflitto e all'inserimento progressivo di numerosissimi attori non-siriani. La SIria è diventata il campo di una "proxy war" tra potenze regionali e globali (Usa, Francia, Russia, Turchia, Arabia Saudita, Iran, Israele), e luogo di convergenza di altri conflitti, dalla guerra civile irachena (da cui proviene ISIS) al conflitto curdo.
Qualunque sia l'interpretazione preferita nell'assegnare le colpe e le responsabilità dei singoli attori è chiaro che il regime di Assad si è macchiato di crimini orribili, che sarebbe anche troppo lungo elencare: il 90% delle vittime civili sono opera sua, con la distruzione sistematica di interi quartieri e città con bombardamenti indiscriminati, così come il [ https://urlsand.esvalabs.com/?u=https%3A%2F%2Fwww.internazionale.it%2Fnotizie%2F2016%2F10%2F05%2Fsiria-torture-caesar-foto&e=3cfb7ead&h=e5cd3d16&f=y&p=y | sistema
generalizzato di torture e esecuzioni nelle carceri ] , documentato per esempio da [ https://urlsand.esvalabs.com/?u=https%3A%2F%2Fwww.amnesty.org%2Fen%2Flatest%2Fcampaigns%2F2016%2F08%2Fsyria-torture-prisons%2F&e=3cfb7ead&h=d3623d24&f=y&p=y | Amnesty
International ] .
Schierarsi al fianco di un regime come quello di Assad, affermando che si tratti di un bastione "anti-imperialista" (come i suoi alleati Iran e Russia) o che addirittura rappresenti già ora l'esempio di un sistema alternativo e migliore a quello "occidentale", è un'assurdità che non mi metto neppure a criticare (roba da residuati bellici filo-sovietici, da fascisti o da imbecilli alla Giulietto Chiesa, o una qualunque combinazione dei tre tipi). Vergognoso, e senza rimedio, che lo faccia un sindacato addirittura in nome dell'internazionalismo, di cui prese di posizione come queste rappresentano la sconfessione più eclatante.
Schierarsi a fianco di una qualunque delle parti statali in campo nel conflitto siriano è l'esatto opposto di un internazionalismo conseguente, che sa che per definizione i lavoratori, il popolo, non ha parte alcuna da prendere nelle guerre tra potenze: chi oggi si fa la guerra sulla pelle dei siriani, domani farà la pace sempre sulla pelle dei siriani.
Stefano
P.S. Se ce ne fosse bisogno chiarisco che non scrivo questo per ragioni di bassa polemica sindacale interna, ma perchè penso sia necessario non tacere nè soprassedere su cose di questa gravità. Per la cronaca sono stato in USB in Istat dal 2013 al 2017, e quindi ho la mia parte di responsabilità: ad esempio non mi sono accorto che [ https://urlsand.esvalabs.com/?u=https%3A%2F%2Finternazionale.usb.it%2Findex.php%3Fid%3D20%26tx_ttnews%5Btt_news%5D%3D84650%26cHash%3Dc60f58da74%26MP%3D63-1385&e=3cfb7ead&h=ba800945&f=y&p=y | già
nel 2015 una delegazione di USB era stata in Siria ] , con parole d'ordine appena più ambigue ma ugualmente inaccettabili.
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Pacifistat mailing list
Pacifistat@???
https://urlsand.esvalabs.com/?u=https%3A%2F%2Fwww.autistici.org%2Fmailman%2Flistinfo%2Fpacifistat&e=3cfb7ead&h=70bbe143&f=y&p=y