Autore: vlad Data: To: hackmeeting Oggetto: Re: [Hackmeeting] [TALK] Copyleft e decentralizzazione nella lotta
all'oligopolio tecnologico
Il giorno Tue, 9 Apr 2019 11:59:19 +0200
danielinux <root@???> ha scritto:
> Direttamente dalla sezione estero, con il patrocinio di hacklabbo,
> sono a proporvi utili dilungamenti divulgativi/black-magic-free
> intorno a:
>
> "Copyleft e decentralizzazione nella lotta all'oligopolio tecnologico"
>
> Durata prevista: 1:30h/2h
>
> Orario/Giorno preferito: A piacere
>
> "Breve" Spiegazione:
>
> La precedente generazione di hacker ha vinto la battaglia per la
> diffusione dell'open source, a suon di "Linux installation party" e
> piccole e grandi battaglie all'interno di aziende e istituzioni. Ma
> e` davvero la vittoria che ci si augurava di ottenere?
>
> Se si guarda bene, il panorama in realta` non e` cambiato molto. I
> giganti del software proprietario hanno imparato dopo tanti anni a
> utilizzare i mezzi, le licenze e i sistemi open. L'openwashing e`
> una operazione commerciale di grande successo che ha reso difficile
> spiegare alle nuove generazioni di programmatori cosa non va in
> Microsoft o Google, oggi.
>
> Cinque tra le piu` grandi aziende al mondo hanno costruito e
> continuano a costruire il loro impero tecnologico su software
> proprietario al 99%, ma si propongono pubblicamente come amici, se
> non benefattori, del cosiddetto Open Source. Da 'enterprise' a
> 'foundation': quando il capitalismo abbraccia metodi mafiosi per
> diventare monopolio.
>
> Acquisizioni, assunzioni, relicensing, EEE per sbaragliare tutti i
> concorrenti, spiegata con esempi pratici e concreti. La battaglia dei
> cyber oppressori contro il software libero. 'Hackaton' e 'summer of
> code' come mezzi di sfruttamento gratuito dello sviluppo open source.
> Le mission segrete dei GAFAM.
>
> Dunque, cosa possiamo fare, noi developers attente all'etica e
> all'ecosistema tecnologico, perche` sia la comunita` a riappropriarsi
> della tecnologia, a partire dal software? Una guida passo-passo
> all'uso critico delle licenze, autodifesa dalle CLA, copyleft e
> contributi anonimi per rendere la vita difficile a chi vuole
> estendere ed estinguere i nostri progetti.
>
> AGPL, GPL, decentralizzazione del copyright, contributi anonimi e non
> tracciabili sono armi potenti e possono essere usate da tutte, una
> volta compresi i meccanismi alla base, non servono alte competenze
> legali.
>
> L'open source non e` mai stato un punto di arrivo, ma solo una tappa
> verso la riappropriazione delle tecnologie e l'affermazione di un
> modello di sviluppo software equo e solidale. Public money? Public
> code. Ma meglio se Libero _e_ di tutte (o di nessuno!), e non solo
> open.
>
> Nickname: danielinux
> Lingua : A piacere
Tanto per chiarire, ad uso di developers "attenti all'etica e
all'ecosistema tecnologico", vanno inclusi tra i piu'
influenti sostenitori dell'open source i vari dipartimenti della difesa
dei cinque continenti, che risultano essere i principali utilizzatori
dei software "open", ben contenti di avere a disposizione "talenti" e
sviluppatori che gli forniscono strumenti a getto continuo.
Tralasciare l'aspetto piu' importante (chi ha inventato internet e a
che gli serve) e' abbastanza degradante se non se ne fa neppure
menzione. Giusto una premessa, giusto, per non fare
disinformazione.