[Hackmeeting] Hack or build? Era: raee _ rifiuti apparecchia…

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Autore: blackflag
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To: hackmeeting
Vecchi argomenti: [Hackmeeting] raee _ rifiuti apparecchiature elettriche elettroniche
Oggetto: [Hackmeeting] Hack or build? Era: raee _ rifiuti apparecchiature elettriche elettroniche
On 01/12/2018 06:08 PM, ignifugo wrote:
> ciao !

Ciao
> come alcune di voi sanno,

accolgo la critica al sessismo
...
> Ed a me è venuto in mente che i due concetti per ora adottati per
> allungare la vita agli "elettrodomestici" sono fondamentalmente due:
>
> _openhardware
> https://en.wikipedia.org/wiki/List_of_open-source_hardware_projects
> _design modulare https://en.wikipedia.org/wiki/Modular_design
>
> I sue insiemi posso anche non coincidere sempre, per esempio: il
> fairphone NON è open hardware
> https://forum.fairphone.com/t/is-the-fp2s-hardware-really-open/20209/4
>
> Il mio problema è che non mi è venuta in mente nessuna applicazione di
> successo da consigliarle :(
> ovvero.. alla domanda.. ok, quindi un computer o cellulare o
> calcolatrice o frullatore o microonde o macchinadascrivere che
> soddisfi entrambe le condizioni?!?!

Forse non c'entra niente ma mi e' venuto in mente un ragionamento che
voglio condividere in ottica di proporre una discussione positiva.

Titolo: hack o build?

Svolgimento:
Possiamo ricondurre l'origine del termine "hack" con le azioni svolte da
student* univeristari dell'MIT negli anni '50 verso i super-computer IBM
presenti all'interno dei loro laboratori.

Fermiamoci un secondo: de* squattrinat* figl* di bianchi ricch* vuole
divertirsi con una costosissima infrastruttura pagata dall'Universita'
(ovviamente per ricerche a sfondo capitalista) e per questo decide di
sfruttare ogni sorta di "via traversa" per riuscire nel loro intento.

Bene, gli anni passano, il termine muta genera e degenera e nella scena
europea l'etica Hacker piace anche ad "attivist*" che vedono l'approccio
hacker come una possibilita' per conoscere e direzionare lo sviluppo
tecnologico in modo che sia a favore dell'individuo e non contro
l'individuo.

Venne poi la rete, le comunita' virtuali, il G8, i social network, il
DIY, il Fab-Lab, il "la tecnologia e' a portata di tutt*, basta solo
domarla".

Ma e' proprio cosi'? Secondo me ci siamo pers* il concetto che la
produzione di tecnologie prevede un investimento enorme in termini di
sfruttamento delle risorse umane, animali e della terra. Pretendere che
si produca la tecnologia come piace a noi secondo me e' un ragionamento
che personalmente non mi convince. Primo perche' chi ha i soldi per fare
grossi investimenti vuole indietro il capitale investito moltiplicato
per 1000 (senza guardare in faccia nessun*), secondo perche'
elettrodomestici, telefoni e altre amenita' rispondo a dei bisogni
indotti che forse non sono tutti cosi' necessari.

Ordunque giungo al punto del ragionamento: il sistema capitalista genera
tecnologia funzionale allo sfruttamento e al controllo, l'hacker usa la
tecnologia per "divertimento" mentre l' "hack-tivista" (o come volete
chiamarlo) secondo me dovrebbe conoscere la tecnologia per piegarla da
un'ottica di potere con la quale e' stata creata, ad un'ottica in cui
l'individuo puo' trarne beneficio e comunque in una visione di lotta al
potere.

Piegare, hackerare, modificare... ordunque... non costruire...

Grazie dello spunto,
blackflag

> Grazie Ignifugo
> _______________________________________________
> Hackmeeting mailing list
> Hackmeeting@???
> https://www.autistici.org/mailman/listinfo/hackmeeting