[nuovopci] Avviso ai naviganti 74 - Rettifiche necessarie

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Auteur: \(nuovo\) Partito comunista italiano
Date:  
À: Npci Inter
Sujet: [nuovopci] Avviso ai naviganti 74 - Rettifiche necessarie
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_AVVISO AI NAVIGANTI_ _74_

4 agosto 2017

2017, CENTENARIO DELLA GLORIOSA RIVOLUZIONE D’OTTOBRE, LA SVOLTA NELLA
STORIA DELL’UMANITÀ

(Scaricate il testo in versione Open Office [4], PDF [5] o Word [6] )

RETTIFICHE NECESSARIE

Dopo la diffusione dei due ultimi Comunicati CC (9/2017 e 10/2017)
abbiamo ricevuto come al solito vari commenti. Ma un gruppo di lettori
si sono distinti dagli altri, non ci hanno comunicato le impressioni
suscitate in loro dalla lettura, ma hanno fatto un'analisi dei testi a
fronte delle loro esperienze, ci hanno fatto notare alcuni difetti dei
testi e proposto correzioni. Li ringraziamo pubblicamente per questa
collaborazione. Essa non è solo un atto di gentilezza, ma una forma di
collaborazione ad un aspetto essenziale del nostro lavoro, che
proponiamo anche agli altri compagni e lettori. L'attività politica per
noi comunisti è una scienza, in un senso preciso. Nel fare l'analisi di
un fenomeno, nell'elaborare la linea d'azione e le parole d'ordine, nel
metterle in pratica noi applichiamo una scienza, la scienza delle
attività con le quali gli uomini fanno la loro storia (chiamata anche
marxismo-leninismo-maoismo o concezione comunista del mondo), come un
chimico applica la sua scienza nella sua professione, sia quando
analizza un fenomeno sia quando costruisce e gestisce un impianto.
Questo è un tratto che ci distingue sia dagli uomini di buona volontà,
sia dagli esponenti della sinistra borghese, sia dai politicanti e
truffatori della borghesia: essi procedono a buon senso, empiricamente,
a naso. È un tratto per noi obbligatorio, da quando Marx ed Engels hanno
fatto del socialismo una scienza che come ogni scienza si apprende, si
applica, si verifica e si arricchisce. Trattando nel luglio 1916 di un
opuscolo di Rosa Luxemburg contro la guerra, pubblicato nella
clandestinità con lo pseudonimo di Junius, Lenin faceva osservare:
"Nell'opuscolo di Junius si sente il l'individuo isolato, che non ha
compagni in un'organizzazione clandestina abituata a elaborare fino in
fondo le parole d'ordine rivoluzionarie e a educare sistematicamente le
masse secondo il loro spirito. Ma questo difetto - sarebbe una grave
ingiustizia ignorarlo - non è un difetto personale di Junius, ma è il
risultato della debolezza di tutti i socialdemocratici tedeschi di
sinistra [i comunisti tedeschi, ndr], circondati da tutte le parti
dall'ignobile rete dell'ipocrisia kautskiana [Kautsky era diventato per
antonomasia l'ipocrisia dei sinistri alla Luciana Castellina che non
sono "nè con lo Stato e i padroni né con la rivoluzione", ndr], dalla
pedanteria e dalla 'benevolenza' per gli opportunisti." [_A proposito
dell'opuscolo di Junius_ [7]]

L'elaborazione e l'applicazione del comunismo è per sua natura opera di
un collettivo al quale partecipano più compagni sia pure in forme e a
livelli differenti. Ben vengano quindi critiche e proposte.

Con il Comunicato CC 9/2017 [8] abbiamo annunciato la pubblicazione del
n. 56 di _La Voce_ [3]. Presentando i temi principali trattati nel
numero della rivista abbiamo messo l'accento sul fatto che noi comunisti
non avanziamo a naso, cercando di cogliere le occasioni per far
prevalere la nostra direzione. Come tutti i processi, anche la storia
della specie umana, di cui conosciamo il percorso a partire da alcune
decine di migliaia di anni a questa parte, si è svolta seguendo leggi
che legano ogni passo al precedente e al seguente. Marx ed Engels
facendo la sintesi delle conoscenze raggiunte al loro tempo hanno
scoperto che alla base delle svariate attività dei gruppi sociali e
degli individui sta l'attività per produrre e riprodurre le condizioni
materiali dell'esistenza, l'economia. Per comprendere gli sviluppi
dell'attività umana negli altri campi (intellettuale, morale, politico,
delle relazioni della società civile) bisogna conoscere lo sviluppo
delle forze produttive di cui dispongono e dei rapporti sociali di
produzione nell'ambito dei quali le usano. Questa tesi è detta
materialismo storico. Essi poi, e in particolare Marx con l'opera che
culminò nei vari libri di _Il capitale_ pubblicati a partire dal 1867,
studiarono la storia della produzione di merci (che iniziò a svilupparsi
alcuni millenni prima di Cristo in varie società) e del modo di
produzione capitalista che nei primi secoli del secondo millennio dopo
Cristo si è sviluppato in alcuni paesi europei e a partire da questi si
è propagato e imposto in tutto il mondo. Essi mostrarono che per sua
natura il modo di produzione capitalista avrebbe prima o poi indotto
l'umanità a creare una società comunista, alla cui fase iniziale essi
dettero il nome di socialismo. Uno dei tratti essenziali del comunismo
era che l'attività economica sarebbe stata una attività collettiva
gestita da apposite istituzioni pubbliche (come l'ordine pubblico, la
viabilità, l'istruzione, ecc.), un sistema di aziende nel quale i
singoli individui avrebbero svolto ognuno un suo ruolo. Essi mostrarono
che in questa evoluzione della società umana gli operai (i lavoratori
assunti dai capitalisti per produrre merci) svolgevano un ruolo
particolare: con la loro lotta per emanciparsi dai capitalisti, a
partire dal livello elementare, diffuso e spontaneo della lotta
economica che trapassa facilmente in lotta sindacale e in partecipazione
alla lotte della democrazia borghese, potevano e dovevano impersonare la
lotta di tutte le masse popolari contro la borghesia per instaurare il
socialismo: per emancipare se stessi dai capitalisti dovevano emancipare
l'intera umanità dal modo di produzione capitalista.

In questi anni uno degli aspetti in cui si manifesta il fatto che la
sinistra borghese, anche negli esponenti più pervasi da furori
antisistema, resta oltre che politicamente anche intellettualmente
chiusa nell'orizzonte della società borghese è la tesi che l'attuale
sistema di relazioni sociali non sarebbe più basato sul "vecchio
capitalismo" studiato e descritto da Marx. Sarebbe nato un "nuovo modo
di produzione", "un mondo completamente nuovo"; quindi non varrebbe più
l'impostazione della lotta politica (cioè della lotta per il potere
statale) espressa negli anni 1919-1943 dall'Internazionale Comunista e
impersonata nella successione Lenin, Stalin, Mao.

Il Comunicato CC 9/2017 mostra sinteticamente ma esaurientemente, dando
i passaggi e indicando gli strumenti per argomentazioni più dettagliate,
che questa tesi è sbagliata (inconsistente a una analisi razionale del
corso delle cose), dannosa per le masse popolari e utile alla borghesia
per indebolire la lotta delle masse popolari: una sua arma di guerra. Ma
illustrando le novità, le caratteristiche della "sovrastruttura del
vecchio capitalismo" che (senza argomenti) alcuni esponenti della
sinistra borghese contrabbandano per nuovo modo di produzione, il
Comunicato CC 9/2017 le riassume in 4 punti, omette i punti 5 e 6 che
abbiamo introdotto nel testo rivisto del Comunicato, recependo la
proposta dei nostri critici. Questa è la principale revisione fatta al
testo del Comunicato 9/2017: le altre sono miglioramenti ma di
importanza minore. In allegato a questo AaN riproduciamo il Comunicato
CC 9/2017 rivisto [9], che compare già (consultabile e registrabile) sul
sito www.nuovopci.it.

Con il Comunicato CC 10/2017 [10] abbiamo salutato la vittoria ottenuta
dalle forze rivoluzionarie in Venezuela con le elezioni dell'Assemblea
Nazionale Costituente del 30 luglio e abbiamo illustrato l'importanza
per tutto il movimento comunista e progressista del mondo e particolare
per noi comunisti italiani della lotta in corso in Venezuela tra due
poteri: il potere ufficiale e legale incentrato sul governo Maduro e il
potere contrapposto e di fatto esistente anche esso sul terreno, che fa
capo alla destra venezuelana e alla sue bande armate di mercenari e
reazionari, alla gerarchia cattolica, alla borghesia compradora
venezuelana e alla Comunità Internazionale dei gruppi imperialisti
europei, americani e sionisti (CI).

Le proposte che ci hanno fatto i nostri critici riguardano
principalmente le seguenti tre questioni.

- 1. È opportuno indicare più chiaramente la debolezza crescente e la
sostanziale impotenza della CI. Essa non può che fare ulteriori grandi
danni all'umanità e all'ambiente dibattendosi scompostamente mossa da
esigenze contrastanti :

1. il bisogno di ogni capitalista di valorizzare il suo capitale in un
conteso in cui è impossibile valorizzare producendo merci tutto il
capitale accumulato,

2. la volontà dell'oligarchia imperialista USA (il complesso
militare-industriale di cui Eisenhower nel 1960 denunciò "il pericolo")
di mantenere ad ogni costo la sua supremazia mondiale in campo militare
(ove fa capo a tre e forse a quattro istituzioni: Pentagono, NATO, CIA
(o NASA), FBI) e monetario (ove fa capo alla Riserva Federale (RF) e al
Fondo Monetario Internazionale (FMI)), in un contesto in cui sono nate e
si espandono nuove potenze industriali, commerciali, finanziarie,
politiche e militari,

3. il bisogno dell'oligarchia imperialista USA di mantenere il controllo
delle istituzioni che compongono lo Stato Federale USA, in un contesto
in cui crescono l'insofferenza delle masse popolari USA per il corso
delle cose e il loro disprezzo per le autorità costituite,

4. il bisogno delle oligarchie imperialiste di alcune singole grandi
potenze (Gran Bretagna, Germania, Francia, Israele, Vaticano) di
mantenere il controllo del sistema politico dei rispettivi paesi.

- 2. È opportuno dichiarare chiaramente che OO e OP (gli operai e le
masse popolari organizzati del nostro paese) rendono il paese
ingovernabile per i vertici della Repubblica Pontificia portando le
masse popolari a obbedire sempre meno a ordini, misure eleggi
antipopolari (che ledono interessi delle masse popolari) emanate dai
governi dei vertici della RP, a violarli apertamente e ad adottare
pratiche e procedure indicate dalle nuove autorità locali (es. non
pagare e non riscuotere ticket sanitari, non eseguire misure repressive
del Decreto Minniti, ecc.).

- 3. È opportuno indicare analiticamente l'effetto che hanno sullo stato
d'animo di ogni individuo 1. la sua esperienza diretta e personale del
corso delle cose, 2. il mondo fabbricato e imposto dai mezzi di
comunicazione di massa (selezionando notizie, inventando fatti,
proponendo spettacoli, ecc. in esecuzione del loro compito di
intossicazione delle menti e dei cuori, di diversione dell'attenzione
dalla rivoluzione socialista e dalla lotta di classe, di confusione
delle idee al fine di impedire o almeno ostacolare alle masse popolari
la comprensione del corso delle cose), 3; il mondo virtuale creato
tramite Internet.

La revisione fatta al testo del Comunicato 10/2017 riguarda
principalmente queste tre questioni. Le altre revisioni sono
miglioramenti ma di importanza minore. In allegato a questo AaN
riproduciamo il Comunicato CC 10/2017 rivisto [11], che compare già
(consultabile e registrabile) sul sito www.nuovopci.it.

Ci auguriamo che l'iniziativa presa dai nostri critici sia sintomo di un
rapporto più fecondo e più stretto che si va creando tra il Partito e le
masse. Le idee diventano una forza materiale una volta che diventano
guida dell'azione delle masse. Quindi è importante la partecipazione
crescente all'elaborazione e alla propaganda di idee giuste, allo
sviluppo della scienza con cui gli uomini fanno la loro storia.

Quanto più combatteremo con scienza e con arte, tanto più rapidamente
avanzeremo verso la vittoria!

Il futuro è del comunismo!

_ **************_

_Per mettersi in contatto con il Centro del (n)PCI senza essere
individuati e messi sotto controllo dalla Polizia, una via consiste
nell'usare TOR [vedere _ http://www.nuovopci.it/corrisp/risp03.html
[12]_], aprire una casella email con TOR e inviare da essa a una delle
caselle del Partito i messaggi criptati con PGP e con la chiave pubblica
del Partito [vedere _ http://www.nuovopci.it/corrisp/risp03.html [12]_].
_

[2]

Se vuoi fare commenti proposte o critiche utilizza questo link [2]

* ** *** **** *** ** *

          [13]
 (nuovo)Partito comunista italiano


Comitato Centrale

Sito: http://www.nuovopci.it [14]
e.mail: lavocenpci40@???

Delegazione

BP3 4, rue Lénine 93451 L'Île St Denis (Francia)
e.mail: delegazionecpnpci@??? _ [3]_

Il vertice di Taormina conferma
che la rivoluzione socialista è necessaria

Che in nessuna azione di resistenza gli operai e le masse popolari
restino senza l'intervento del Partito comunista! [15]

_Comunicato CC - 29 maggio 2017_

Scaricate le istruzioni [12] per utilizzare il sistema di criptazione
PGP e TOR

Comunicato CC 9/2017 - 30 luglio 2017

1917, CENTENARIO DELLA GLORIOSA RIVOLUZIONE D’OTTOBRE, LA SVOLTA NELLA
STORIA DELL’UMANITÀ

[_Scaricate il testo del comunicato in Open Office [16] / PDF [17] /
Word [18]_]

Il disastro prodotto dal capitalismo si aggrava in ogni campo!
Le autorità borghesi non sanno fare altro che tamponare le falle e
aggravano i danni fatti da capitalisti ognuno teso a valorizzare il suo
capitale, per prolungare la vita del loro sistema sociale e preservare i
loro privilegi!

INSTAURARE IL SOCIALISMO È NECESSARIO E POSSIBILE!

NOI COMUNISTI CHIAMIAMO TUTTI I LAVORATORI ALL’OPERA E INDICHIAMO LA VIA
DELLA SALVEZZA.

IN DISTRIBUZIONE IL NUMERO 56 DI [3] _ LA VOCE [3]_ DEL (NUOVO)PARTITO
COMUNISTA ITALIANO

Mille sono i campi in cui esplode il catastrofico corso delle cose
prodotto dalla borghesia imperialista. I rimedi con cui le sue autorità
e i singoli gruppi imperialisti cercano di porvi rimedio peggiorano la
situazione: dagli interventi militari delle potenze imperialiste in
Africa e in Asia, al maltrattamento degli emigranti che a causa della
guerra e dello sfruttamento economico fuggono dai loro paesi, agli
incendi e alla siccità e ai prevedibili e prevenibili "disastri
naturali" che devastano tanta parte del nostro e di altri paesi, al
dissesto economico e bancario, alla sovversione che le potenze
imperialiste fomentano in Venezuela e in altri paesi che non si piegano
alle loro manovre.

A fronte di tanto disastro e alle mille forme particolari che assume, la
cosa essenziale è che ogni compagno dia nel modo migliore di cui è
capace, sul suo fronte particolare di lotta, la sua attività per far
avanzare la rivoluzione socialista con cui instaureremo il socialismo
nel nostro paese. Il primo paese imperialista che romperà le catene del
sistema imperialista mondiale mostrerà la strada e aprirà la via anche
alle masse popolari degli altri paesi: ne hanno bisogno e ne
approfitteranno. L'Italia può essere quel paese. Dalla Repubblica
Popolare Democratica della Corea che rafforza l'arsenale militare con
cui contiene i propositi egemonici e aggressivi degli imperialisti USA e
dei loro complici, alla Repubblica Bolivariana del Venezuela dove oggi è
in corso l'elezione dell'Assemblea Costituente, tanti sono già oggi i
focolai dove i nostri compagni con la loro iniziativa coraggiosa
concorrono alla rinascita del movimento comunista in corso nel mondo
intero.

Nel nuovo numero di _La Voce_ il Comitato Centrale del (nuovo) Partito
comunista italiano illustra il lavoro in corso nel nostro paese e indica
la via da seguire per far avanzare la rivoluzione socialista.

L'elevazione del livello intellettuale e morale dei suoi membri e
organismi e l'arruolamento di nuovi compagni, la creazione delle
condizioni per la costituzione del Governo di Blocco Popolare [19] che
porterà a un livello superiore l'iniziativa degli operai e delle altre
classi delle masse popolari per sviluppare al lotta di classe fino a
instaurare il socialismo, la denuncia e lo smascheramento delle
posizioni arretrate e delle concezioni disfattiste che frenano
l'attività delle masse popolari e l'avanzata della rivoluzione
socialista: questi sono gli argomenti trattati nella rivista in vari
aspetti particolari.

I comunisti non lavorano a caso, non si orientano a naso, non si
limitano a cogliere le occasioni, a reagire alle misure prese dai nemici
dei lavoratori, a denunciare le loro malefatte e le loro azioni
criminali. I comunisti costruiscono il mondo futuro seguendo una linea e
attuando un piano ben definiti, derivati dalla comprensione delle leggi
delle attività con le quali gli uomini fanno la loro storia. È ridicolo
e nell'interesse delle classi al tramonto pensare che la storia umana
sia l'unico processo che non si svolge secondo sue proprie leggi o che
noi non possiamo conoscerle e applicarle.

Marx ed Engels hanno fondato un secolo e mezzo fa il movimento
comunista cosciente e organizzato. Hanno scoperto una nuova scienza, la
scienza della storia che l'umanità ha fatto nel corso dei secoli, le
potenzialità che l'umanità ha raggiunto con il modo di produzione
capitalista e le soluzioni che deve dare ai problemi del proprio
ulteriore sviluppo. La vittoria della Rivoluzione d'Ottobre un secolo
fa, la costituzione dell'Unione Sovietica e degli altri paesi
socialisti, la prima ondata della rivoluzione proletaria che si è
sviluppata per alcuni decenni hanno confermato che le loro teorie sono
giuste e le hanno arricchite con gli apporti di altri scienziati e
maestri del movimento comunista: Lenin, Stalin, Mao Tse-tung per
nominare solo i maggiori. Le difficoltà pratiche in cui l'umanità oggi
si dibatte risultano dalla difficoltà che le masse popolari hanno a
comprendere quello che possono fare e ad attuarlo e dalla limitata
abilità di noi comunisti a dirigerle, più ancora che dall'opposizione
delle classi dominanti, la borghesia e il suo clero e dalle difficoltà
che queste creano per conservare il loro ruolo e i loro privilegi e
impedire alle masse popolari di fondare il nuovo mondo.

Noi comunisti abbiamo il compito di portare le masse popolari a fare la
loro strada neutralizzando le misure prese dalle classi dominanti fino
ad eliminare completamente il loro dominio. Bisogna superare il
capitalismo: la produzione e distribuzione dei beni e servizi deve
essere organizzata e gestita come una delle varie attività pubbliche e
ogni persona deve avere il suo posto e il suo ruolo: questo sarà il
superamento del capitalismo.

Una parte della sinistra borghese (compresi alcuni intellettuali che si
dicono marxisti) sostengono che la globalizzazione ha creato un nuovo
modo di produzione, ha cambiato la natura del capitalismo che Marx aveva
analizzato ed esposto in dettaglio in _Il capitale_. Sulla base di
questo, negano che occorre instaurare il nuovo modo di produzione di cui
il capitalismo stesso ha creato i presupposti. Di conseguenza negano
tutta la sostanza politica della concezione comunista: negano la
divisione della società attuale in classi sociali e il ruolo speciale
della classe operaia, negano la lotta di classe come motore dello
sviluppo della società, negano la dittatura del proletariato come sbocco
inevitabile della lotta di classe e passaggio attraverso il quale verrà
eliminata la divisione dell'umanità in classi e quindi anche il dominio
di una parte dell'umanità sulle altre.

La tesi che la borghesia con la globalizzazione ha creato un nuovo modo
di produzione non è una tesi nuova. Anche un secolo fa, di fronte alla
prima grande crisi generale del capitalismo, alcuni presentavano
l'imperialismo come un nuovo modo di produzione, che aveva superato il
vecchio capitalismo. Nel campo comunista un sostenitore di spicco di
simile teoria fu Bukharin. Le sue tesi vennero confutate da Lenin nel
corso della discussione del nuovo programma del PC(bolscevico) russo
approvato dall'ottavo congresso del partito (18-23 marzo 1919).

La globalizzazione esiste. È un fatto che, per far fronte alla seconda
crisi generale del capitalismo, la comunità internazionale dei gruppi
imperialisti europei, americani e sionisti ha rotto i vincoli (i vincoli
storici e quelli posti dalla prima ondata della rivoluzione proletaria)
alla libertà dei capitalisti, ha reso gran parte del mondo un terreno
aperto alle scorrerie del capitale industriale, commerciale e
finanziario. Hanno spazzato via i confini di molti paesi e con essi
anche la sovranità dei singoli paesi in campo industriale, commerciale,
finanziario e monetario.

Ma quali sono le trasformazioni della struttura della società
capitalista realmente attuate nei decenni della seconda crisi generale?
Queste trasformazioni consistono:

1. nell'accrescimento della divisione del lavoro: hanno trasformato
singole operazioni del processo produttivo (ad es. la ricerca, la
pulizia dei locali, il trasporto, ecc.) in servizi prodotti, comperati e
venduti come merci e hanno trasformato in merci a se stanti i prodotti
di quelli che erano i diversi reparti di una unica unità produttiva;

2. nella sussunzione nel capitale (cioè nella trasformazione in merci
prodotte da lavoratori salariati, da operai) di attività che ancora non
erano sussunte, in particolare i servizi alla persona;

3. nella riduzione se non eliminazione dei diritti dei lavoratori (un
numero crescente di lavoratori sono diventati nuovamente precari, come
lo erano fino alla prima ondata della rivoluzione proletaria);

4. nell'eliminazione o nella forte riduzione delle frontiere
industriali, commerciali, finanziarie e monetarie tra la gran parte dei
paesi sottomessi in vari modi e in gradi diversi alla comunità
internazionale dei gruppi imperialisti europei, americani e sionisti e
dei gruppi ad essa annessi di altri paesi (giapponesi, canadesi,
australiani e altri). Su questo terreno il TTIP (il Trattato
Transatlantico per il commercio e gli investimenti che è in corso di
negoziazione tra gli USA e l'Unione Europea), il TPP (il Trattato di
Partenariato Transpacifico in corso di adozione tra gli USA e il
Giappone, la Malesia, Singapore, Vietnam, Brunei, Canada, Australia,
Nuova Zelanda, Messico e Perù) e altri analoghi accordi rappresentano un
salto in avanti;

5. nello sviluppo della produzione industriale, agricola, mineraria e
commerciale capitalista e nella distruzione delle condizioni
tradizionali primitive di vita e di lavoro in molti paesi neocoloniali,
nell'inglobamento, a vario titolo e in varia misura, dei primi paesi
socialisti nel sistema imperialista mondiale e nell'affermazione di
alcune nuove grandi potenze mondiali (Federazione Russa, Repubblica
Popolare Cinese) e altre aspiranti tali;

6. nella manomissione complessiva della Terra a seguito della
moltiplicazione a mo' di cancro delle attività produttive imposta dal
bisogno del capitale di valorizzarsi senza limiti.

Quindi la globalizzazione (o mondializzazione) non è un nuovo modo di
produzione, ma uno sviluppo del vecchio capitalismo, una sovrastruttura
del vecchio capitalismo. Se viene rotta, se crolla, se i confini statali
vengono ristabiliti, ecc., compare il vecchio capitalismo. Perché anche
nel "mondo globalizzato", la base, il nocciolo economico delle relazioni
sociali resta sempre il capitalista che assolda in cambio di un salario
il lavoratore, lo fa lavorare e vende il prodotto del suo lavoro
(prodotto che era costituito prevalentemente di beni nei primi tempi,
quando a partire dal secolo XV il capitalismo si impiantò in Europa
occidentale e ora è costituito in larga misura di servizi).

La globalizzazione attuata nel corso della seconda crisi generale del
capitalismo è basata sulla distruzione e devastazione di interi paesi.
La seconda ondata della rivoluzione proletaria romperà questo tipo di
mondializzazione. Alcuni (come i trotzkisti che negli anni '30 del
secolo scorso dicevano che l'invasione della Cina da parte del Giappone
avrebbe modernizzato la Cina) diranno che è un passo indietro, ma è
un'interpretazione volgare del marxismo. Analoga alla concezione che un
secolo fa in Russia veniva sbandierata da quelli che si opponevano alla
riforma agraria sostenendo che era reazionaria perché sostituiva le
piccole aziende contadine meno produttive alla grande azienda agraria
capitalista che molti proprietari terrieri avevano installato nei vecchi
possedimenti feudali.

Per arrivare all'unità mondiale bisogna eliminare la divisione in classi
e quindi spezzare questa mondializzazione fondata sul dominio della
borghesia imperialista, cioè proprio sulla divisione in classi.

La globalizzazione attuata dalla comunità internazionale dei gruppi
imperialisti europei, americani e sionisti per far fronte alla loro
maniera alla seconda crisi generale del capitalismo è possibile romperla
(come fatto nel secolo scorso con le autarchie e le guerre, come fanno
oggi i gruppi imperialisti USA ed europei con le sanzioni, ecc.). Non è
un processo irreversibile: nel secolo scorso, ad esempio, si è passati
dalla mondializzazione all'autarchia introdotta da vari paesi (in
preparazione della guerra, cioè per rendersi autonomi da paesi nemici, e
a scapito delle masse popolari, come fatto dai regimi fascisti e
nazisti; per sottrarre le masse popolari e il paese nel suo insieme al
boicottaggio, al blocco economico e all'aggressione economica e
commerciale delle potenze imperialiste, come fatto dal governo
sovietico) e poi ancora alla mondializzazione.

Come la rompiamo? Non, come sostengono alcuni esponenti della sinistra
borghese, tornando alle caverne o isolandoci dal resto del mondo, ma con
la conversione industriale e con la creazione di nuovi sbocchi
attraverso le relazioni di solidarietà, collaborazione o scambio con
altri paesi e sviluppando la produzione per usi interni, quelli correnti
e quelli nuovi. Prendiamo ad esempio la Piaggio: che cosa vieta che si
metta a produrre scooter elettrici ecocompatibili se quelli che produce
attualmente sono troppi? Tutta la produzione ecocompatibile richiede la
riconversione di molte delle attuali produzioni.

Dobbiamo rompere l'attuale globalizzazione che è apertura del mondo
intero alle scorrerie dei gruppi monopolistici industriali e finanziari
e oppressione di gran parte del mondo da parte della comunità
internazionale dei gruppi imperialisti europei, americani e sionisti. La
rottura comporterà lo sconvolgimento di relazioni commerciali e della
divisione del lavoro che quella globalizzazione ha prodotto. Bisognerà
in molti casi, in ogni caso in cui risulterà necessario, riconvertire e
ristrutturare, cambiare il tipo di prodotto e servizio. Molti prodotti e
servizi sono connessi con le relazioni di sfruttamento e di
emarginazione, di oppressione e di repressione. Molti uomini dovranno
convertirsi ad altre attività. Molto tempo potremo e dovremo dedicare
alle attività specificamente umane. Milioni di uomini dovranno assumere
responsabilità che oggi non assumono. Il nuovo sistema di produzione
dovrà trovare e darsi forme adeguate di esistenza, creare nuove
istituzioni. Ma tutto questo è un compito necessario e possibile.

Rafforzare il movimento comunista cosciente e organizzato (oggi in
Italia per motivi particolari della nostra storia costituito da due
partiti fratelli: il (n)PCI e il P.CARC), promuovere l'organizzazione
delle masse popolari e in primo luogo degli operai per affrontare con la
costituzione di un loro governo, il Governo di Blocco Popolare, i
compiti sopra indicati, neutralizzare le misure dei nemici delle masse
popolari: questi sono i compiti a cui chiamiamo tutti gli uomini di
buona volontà, a partire dagli operai più avanzati, dai giovani più
energici, dalle donne più generose, dagli immigrati più coscienti.

PER DIVENTARE COMUNISTI BISOGNA IMPADRONIRSI DELLA SCIENZA DELLE
ATTIVITÀ CON LE QUALI GLI UOMINI FANNO LA LORO STORIA, SVILUPPARLA E
USARLA PER INSTAURARE IL SOCIALISMO: IL PARTITO È LA SCUOLA PER OGNI
INDIVIDUO DECISO A DIVENTARE COMUNISTA!

AVANTI QUINDI!

COSTITUIRE CLANDESTINAMENTE IN OGNI AZIENDA CAPITALISTA, IN OGNI AZIENDA
PUBBLICA, IN OGNI ISTITUZIONE E IN OGNI CENTRO ABITATO UN COMITATO DI
PARTITO PER ASSIMILARE LA CONCEZIONE COMUNISTA DEL MONDO E IMPARARE AD
APPLICARLA CONCRETAMENTE OGNUNO NELLA SUA SITUAZIONE PARTICOLARE!

STUDIARE IL _ MANIFESTO PROGRAMMA [20] _DEL PARTITO È LA PRIMA ATTIVITÀ
DI CHI SI ORGANIZZA PER DIVENTARE COMUNISTA. STABILIRE UN CONTATTO
CLANDESTINO CON IL CENTRO DEL PARTITO È LA SECONDA. PROMUOVERE LA
COSTITUZIONE DI ORGANIZZAZIONI OPERAIE IN OGNI AZIENDA CAPITALISTA E DI
ORGANIZZAZIONI POPOLARI IN OGNI AZIENDA PUBBLICA, IN OGNI ISTITUZIONE
ADDETTA A FORNIRE SERVIZI PUBBLICI, IN OGNI ZONA D’ABITAZIONE È LA
TERZA.

CON IL SOCIALISMO NESSUNA DONNA E NESSUN UOMO È UN ESUBERO!

CON IL SOCIALISMO C’È POSTO PER TUTTI QUELLI CHE SONO DISPOSTI A FAR LA
LORO PARTE DEI COMPITI DI CUI LA SOCIETÀ HA BISOGNO!

NON C’È PROBLEMA, “DISASTRO NATURALE” E MALATTIA A CUI GLI UOMINI OGGI
NON SANNO FAR FRONTE: È IL CAPITALISMO CHE CE LO IMPEDISCE!

OSARE SOGNARE, OSARE PENSARE, OSARE VEDERE OLTRE L’ORIZZONTE DELLA
SOCIETÀ BORGHESE!

_**************_

Per mettersi in contatto con il Centro del (n)PCI senza essere
individuati e messi sotto controllo dalle Forze dell'Ordine borghese,
una via consiste nell'usare TOR [vedere
http://www.nuovopci.it/corrisp/risp03.html [12] ], aprire una casella
email con TOR e inviare da essa a una delle caselle del Partito i
messaggi criptati con PGP e con la chiave pubblica del Partito [vedere
http://www.nuovopci.it/corrisp/risp03.html [12] ].

* ** *** **** *** ** *

          [13]
 (nuovo)Partito comunista italiano


Comitato Centrale

Sito: http://www.nuovopci.it [14]
e.mail: lavocenpci40@???

Delegazione

BP3 4, rue Lénine 93451 L'Île St Denis (Francia)
e.mail: delegazionecpnpci@??? _ [3]_

In distribuzione il
numero 56 di [9] _ LA VOCE [9]_ DEL (NUOVO)PCI

Instaurare il socialismo
è necessario e possibile!

_Comunicato CC - 30 luglio 2017 - _ REVISIONE 1

Scaricate le istruzioni [12] per utilizzare il sistema di criptazione
PGP e TOR

Comunicato CC 10/2017 - 1° agosto 2017

1917, CENTENARIO DELLA GLORIOSA RIVOLUZIONE D’OTTOBRE, LA SVOLTA NELLA
STORIA DELL’UMANITÀ

[_Scaricate il testo del comunicato in Open Office [21] / PDF [22] /
Word [23]_]

La vittoria del governo Maduro in Venezuela rafforza la rivoluzione
socialista nel nostro paese!

ELETTA IN VENEZUELA LA NUOVA ASSEMBLEA NAZIONALE COSTITUENTE

Domenica 30 luglio la rivoluzione bolivariana ha vinto una importante
battaglia contro la Comunità Internazionale dei gruppi imperialisti
europei, americani e sionisti. Le forze reazionarie del Venezuela, le
oligarchie imperialiste USA ed dell'Unione Europea e i governi asserviti
di alcuni paesi dell'America Latina hanno mobilitato le forze di cui
dispongono in Venezuela per impedire ad ogni costo che il popolo
venezuelano partecipasse alle elezioni dell'Assemblea Costituente
indette dal governo Maduro.

Nonostante le intimidazioni e le aggressioni messe in atto dalle forze
reazionarie e dai mercenari degli imperialisti che operano in Venezuela
e che in alcune regioni del paese hanno reso addirittura difficile se
non impossibile il voto,

8.089.000 ELETTORI HANNO VOTATO PER L’ANC

È il numero più alto di voti raccolti dal fronte delle forze
rivoluzionarie nelle elezioni degli ultimi anni. Avevano raccolto
5.620.000 voti nelle elezioni del 6 dicembre 2015 che diedero la
maggioranza dell'Assemblea Nazionale alla destra, 7.505.000 nelle
elezioni del 14 aprile 2013 che portarono Maduro alla presidenza e
7.444.000 nell'ultima elezione che confermò Chavez alla presidenza il 7
ottobre 2012, cinque mesi prima della sua morte il 5 marzo 2013.

Per capire appieno il significato del risultato, bisogna tener conto che
in Venezuela la gerarchia cattolica è ancora potente e apertamente
schierata con la reazione (fu alla testa del colpo di Stato che nel 2002
cercò di eliminare Chavez: i golpisti lo catturarono e lo tennero
prigioniero per due giorni e ne uscì vivo solo perché i soldati del
plotone d'esecuzione si ammutinarono). Il cardinale Urosa Savino,
arcivescovo di Caracas e presidente della Conferenza episcopale
venezuelana, ha dichiaro illegali le elezioni dell'ANC e il cardinal
Parolin, segretario di Stato del Vaticano, gli ha fatto eco. La
borghesia tiene ancora nelle sue mani gran parte dell'apparato
produttivo e dell'economia del paese e sabota la distribuzione di
viveri, medicinali e altri generi di prima necessità dando la colpa al
governo. Quasi tutti i mezzi di comunicazione di massa sono nelle mani
della borghesia. Bande armate di mercenari e di reazionari imperversano
in varie parti del paese, compresi i quartieri ricchi della capitale. La
prepotenza e la violenza della reazione è tale che una parte delle forze
rivoluzionarie critica il governo Maduro perché procederebbe con troppa
moderazione.

In questo contesto i risultati elettorali ottenuti dall'iniziativa di
far eleggere una Assemblea Costituente con il compito di promuovere
l'espansione del settore pubblico dell'economia e la partecipazione
delle masse popolari all'attività politica sono un grande successo. Le
forze armate venezuelane hanno sostenuto lealmente il governo Maduro e
la sua iniziativa permettendo lo svolgimento delle elezioni benché per
ordine del governo non potessero usare armi da fuoco neanche contro le
bande reazionarie intente a commettere aggressioni e crimini. Le manovre
della destra per arrivare presto alla guerra civile dispiegata che
sarebbe sostenuta dall'aperto intervento militare degli USA e dei loro
paesi satelliti (come fecero i governi di Hitler e di Mussolini in
Spagna nel 1936, come fecero gli USA in Guatemala nel 1954, in Nicaragua
nel 1979, come hanno fatto recentemente i governi USA ed europei in
Libia e in Siria) sono state sventate dall'alta partecipazione popolare
alle elezioni dell'ANC e dalla lealtà delle forze armate. I governi di
altre grandi potenze, in particolare la Repubblica Popolare Cinese e la
Federazione Russa, alle prese anch'esse con l'aggressività della
Comunità Internazionale dei gruppi imperialisti europei, americani e
sionisti, hanno solidarizzato con il governo bolivariano del Venezuela.
Il governo cubano e vari governi progressisti dell'America Latina
(Bolivia, Ecuador e Nicaragua in primo luogo) hanno dichiarato la loro
solidarietà con il Venezuela bolivariano. Contemporaneamente la
Repubblica Popolare Democratica di Corea ha proseguito con un lancio di
missili il programma di rafforzamento delle sue forze armate con cui
dissuade gli USA e i suoi satelliti dall'aggredirla. La Comunità
Internazionale dei gruppi imperialisti capeggiati dagli USA continua
ovunque a fare danni ma è sempre più divisa al suo interno e con le sue
aggressioni e manovre sono più le opposizioni e i contrasti che suscita
che la sottomissione che raggiunge e, soprattutto, non dà soluzione alla
crisi generale del capitalismo che al contrario si aggrava.

In conclusione il governo Maduro ha vinto e l'Assemblea Nazionale
Costituente è stata eletta con la maggior partecipazione che ci si
poteva aspettare. La guerra continua, ma le forze rivoluzionarie hanno
vinto una battaglia.

Gli avvenimenti venezuelani sono ricchi di insegnamenti per i comunisti
e gli elementi avanzati delle masse popolari italiane. Oggi noi
comunisti lottiamo perché nel nostro paese le masse popolari formino in
ogni azienda e in ogni zona del paese organismi operai e popolari che,
nei casi in cui è possibile farlo localmente, facciano fronte da subito
almeno alle manifestazioni più gravi del corso catastrofico delle cose
assumendo il ruolo di pubbliche autorità locali, che si coordinino tra
loro fino a costituire un loro governo d'emergenza, il Governo di Blocco
Popolare [19] e lo facciano ingoiare ai vertici della Repubblica
Pontificia rendendo il paese ingovernabile per essi perché i loro ordini
e le loro leggi antipopolari sono ignorate e apertamente violate. Le
manovre messe oggi in atto dalla destra e dai gruppi imperialisti in
Venezuela sono analoghe a quelle che reazionari e gruppi imperialisti
metteranno in atto in Italia dopo la formazione del GBP. Quindi la
resistenza delle masse popolari venezuelane è esperienza anche per noi.
La lotta sarà dura, ma anche noi possiamo vincere e arrivare fino a
instaurare il socialismo.

Solo costituendo un governo d'emergenza della masse popolari l'Italia
spezzerà effettivamente le catene della NATO, dell'Unione Europea e
dell'Euro (Banca Centrale Europea). Spezzare queste catene è
indispensabile per porre fine al catastrofico corso delle cose ma
l'idea, circolante nel movimento sociale e politico Eurostop fondato a
Roma il 1° luglio, che per liberarsene basti fare dimostrazioni e
proteste è campata in aria. Per rompere effettivamente quelle catene
bisogna creare le condizioni necessarie a costituire un governo
d'emergenza che abbia la volontà e la forza per spezzarle e far fronte
alle manovre dei gruppi imperialisti e delle forze reazionarie per
ristabilirle. Per questo bisogna avere un preciso piano d'azione. Questa
è la linea del Governo di Blocco Popolare.

Il corso delle cose è oggi così catastrofico in ogni campo e le
situazioni create dalla borghesia imperialista così gravi che chi si
lascia andare alle impressioni che quello che la sua esperienza diretta
e le narrazioni, i suoni e le immagini diffuse dai mezzi di
comunicazione di massa e da Internet suscitano di momento in momento in
lui, o diventa cinico o si dispera. Ciò che caratterizza noi comunisti è
che invece abbiamo una analisi del corso delle cose, ne conosciamo la
ragione e attuiamo una linea per venirne a capo. Proprio perché queste
(analisi, causa e linea) le abbiamo ben ragionate e le abbiamo definite
a ragion veduta (salvo verificarle e apportare le eventuali rettifiche),
ognuno di noi agisce serenamente e attua al meglio delle sue capacità il
compito che gli è assegnato nel piano d'azione del partito.

AVANTI QUINDI!

PER IL GBP, PER LA RINASCITA DEL MOVIMENTO COMUNISTA, PER
L’INSTAURAZIONE DEL SOCIALISMO!

CON IL SOCIALISMO NESSUNA DONNA E NESSUN UOMO È UN ESUBERO!

CON IL SOCIALISMO C’È POSTO PER TUTTI QUELLI CHE SONO DISPOSTI A FAR LA
LORO PARTE DEI COMPITI DI CUI LA SOCIETÀ HA BISOGNO!

NON C’È PROBLEMA, “DISASTRO NATURALE” E MALATTIA A CUI GLI UOMINI OGGI
NON SANNO FAR FRONTE: È IL CAPITALISMO CHE CE LO IMPEDISCE!

OSARE SOGNARE, OSARE PENSARE, OSARE VEDERE OLTRE L’ORIZZONTE DELLA
SOCIETÀ BORGHESE!

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Per mettersi in contatto con il Centro del (n)PCI senza essere
individuati e messi sotto controllo dalle Forze dell'Ordine borghese,
una via consiste nell'usare TOR [vedere
http://www.nuovopci.it/corrisp/risp03.html [12] ], aprire una casella
email con TOR e inviare da essa a una delle caselle del Partito i
messaggi criptati con PGP e con la chiave pubblica del Partito [vedere
http://www.nuovopci.it/corrisp/risp03.html [12] ].



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http://www.nuovopci.it/dfa/avvnav74/Avv_nav_74_Rettifiche_necessarie.pdf
[6]
http://www.nuovopci.it/dfa/avvnav74/Avv_nav_74_Rettifiche_necessarie.doc
[7] http://www.nuovopci.it/classic/lenin/junius.htm
[8]
http://www.nuovopci.it/voce/comunicati/com2017/com09-17/Com_09_2017_nuovo_numero_di_La_Voce.html
[9]
http://www.nuovopci.it/voce/comunicati/com2017/com09-17-rev1/Com_09_2017_rev.1_nuovo_numero_di_La_Voce.html
[10]
http://www.nuovopci.it/voce/comunicati/com2017/com10-17/Com_10_2017_Vittoria_rivoluzione_in_Venezuela.html
[11]
http://www.nuovopci.it/voce/comunicati/com2017/com10-17-rev1/Com_10_2017_rev.1_Vittoria_rivoluzione_in_Venezuela.html
[12] http://www.nuovopci.it/corrisp/risp03.html
[13] http://www.nuovopci.it/voce/comunicati/com2017/indcom17.html
[14] http://www.nuovopci.it/
[15]
http://www.nuovopci.it/voce/comunicati/com2017/com.CC_08_17.05.29_Rafforzare_rep_avanguardia.html
[16]
http://www.nuovopci.it/voce/comunicati/com2017/com09-17-rev1/Com_09_2017_rev.1_Nuovo_numero_di_La_Voce.odt
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