RESOCONTO E COMUNICATO APPELLO - PER PUBBLICAZIONE, DIFFUSIONE
E PUBBLICAZIONE, grazie
RESOCONTO PRIMA ASSEMBLEA NAZIONALE AUTOCONVOCATA OPER. SOCIALI
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Sabato 8 aprile
a Roma più di 200 persone hanno partecipato alla prima assemblea autoconvocata
degli operatori sociali contro i decreti legge Minniti-Orlando, provenienti da
sedici diverse regioni italiane, a testimonianza della necessità di
confrontarsi e ragionare insieme.
Una Rete che ha
deciso di darsi continuità promuovendo assemblee territoriali ma mantenendo e
rafforzando anche la dimensione nazionale di collegamento e coordinamento per
iniziare a costruire strumenti comuni, una cassetta degli attrezzi, da poter
utilizzare nella quotidianità per inceppare il meccanismo securitario e
repressivo voluto dall'attuale Governo.
Una guerra
contro i poveri, contro chi vive nella marginalità sociale, che ci vorrebbe
“soldati” in prima linea, in alcuni casi e situazioni con parificazione del
nostro ruolo e della nostra funzione a quelli del Pubblico Ufficiale,
dichiarata dal Governo Gentiloni, applaudita dalle destre e che nel quadro
politico istituzionale trova pochissime espressioni di contrarietà e dissenso. #IoDiserto
sarà lo strumento per comunicare e condividere la nostra volontà di non essere
oggetti passivi e ubbidienti di un disegno politico che mira a trasformare il
tessuto sociale delle nostre città, e a cambiare radicalmente il nostro ruolo e
la nostra funzione.
Nella società
civile le voci contrarie emergono e si moltiplicano: martedì 11 aprile numerose
associazioni daranno vita ad un presidio sotto il Parlamento durante quello che
probabilmente sarà il voto finale alla trasformazione in legge del primo dei
due decreti, quello sull'immigrazione. Noi ci saremo perché riteniamo
fondamentale costruire un campagna ampia e condivisa insieme a tutti i soggetti
che manifestano contrarietà e dissenso a questo pericoloso declino securitario.
Per questo consideriamo altrettanto importante la presa di posizione pubblica,
da parte di esponenti del mondo della cultura e dell'impegno sociale, contro
questi decreti legge.
Saremo parte
attiva di questa campagna comune proprio per le nostre caratteristiche. Siamo
operatori e operatrici che lavorano e operano nel sociale, presenti in tutte le
città del nostro Paese, siamo nella quotidianità nelle periferie, geografiche e
sociali, a toccare con mano le conseguenze di queste scelte politiche.
Ci vogliono
anello della catena di controllo sociale e repressivo. Siamo l'anello debole di
questa catena, proprio per questo possiamo agire una potenza enorme nel
resistere e nel far inceppare il meccanismo securitario. Abbiamo bisogno di
strumenti comuni, legali e giuridici, sociali e politici; una dimensione,
questa, che può essere costruita solo insieme a molti altri e dentro a quella
campagna culturale, sociale e politica di cui si vedono già le premesse e di
cui saremo uno dei motori.
La
preoccupazione è enorme, la restrizione dei diritti di alcuni diventa la
restrizione delle libertà di tutti, minare il diritto d'asilo significa
compromettere il diritto alla vita. L'istituzione di “tribunali speciali” per
migranti, il diritto differenziale a seconda della “categoria sociale” di appartenenza,
il confino urbano che può essere agito dal Sindaco e dal Questore nei confronti
delle persone che “minano il decoro urbano” utilizzando il mini-daspo, sono
solo gli strumenti più eclatanti, significativi di un disegno più ampio. Il
messaggio è chiaro: nessuno è uguale davanti alla legge.
Per quanto ci
riguarda questo è solo l'inizio, la presenza e la ricchezza delle proposte e
dei ragionamenti che sono emersi dalla nostra prima assemblea dimostrano che ci
siamo e che abbiamo la voglia e la necessità di continuare insieme questo
percorso. Non come “categoria” ma come cittadini, uomini e donne, che nelle
nostre città hanno gli strumenti per smascherare le carenze del sistema di
accoglienza, l'assenza di politiche sociali adeguate, gli abusi di sindaci e
prefetti che si fanno prendere la mano dal sogno infantile, mai riposto, di
essere sceriffi.
Noi, non solo
noi, ma noi sicuramente saremo parte di questo movimento di resistenza ai
decreti legge Minniti-Orlando e a alla visione del mondo che portano con sé.
#IoDiserto perché se dobbiamo essere complici lo saremo con chi queste
politiche le subisce e non con chi le promuove; una scelta di parte perché
siamo convinti che stare dalla parte dei più deboli significa stare dalla
nostra parte, dalla parte di tutti: in un mondo diviso in "categorie
sociali" da colpire prima o poi viene toccata anche quella in cui ognuno
di noi viene “costretto”.
A presto, e
buon lavoro a tutte e a tutti noi.
Rete Operatori
Sociali
reteoperatorisociali@???
SVOLTASI A ROMA 8 APRILE 2017