Autore: Ciro Marrazzo Data: To: CampagnaResistenza Oggetto: [Campagnaresistenza] (senza oggetto)
Riflettendo sugli ultimi provvedimenti repressivi della magistratura di
Torino nei confronti di quanti hanno lottato e lottano, vorremmo proporre
alcune questioni.
L'individualizzazione dei soggetti antagonisti che si muovono nelle lotte
collettive e la conseguente repressione poliziesca e giudiziaria tenta
prima di tutto di rompere il fronte di lotta. Questo nelle loro intenzioni
avviene con la paura e la desolidarizzazione. E' a questo punto che il
gioco di far scomparire le profonde e radicali critiche sociali e politiche
si trasformano in reati penali (associazione a delinquere, violenza
privata, lesioni ect.).
Il messaggio è chiaro: ogni critica politica è consentita solo all'interno
delle regole democratico. Praticamente lamentarsi si può, in quanto con ciò
nulla cambia o rimuove alle progettualità borghesi. Tutto ciò vuole colpire
gli stessi tentativi di dotarsi di una autonomia di classe attraverso le
lotte antagoniste. Quello che più spaventa lo Stato è la
possibilità-necessità che la classe ritrovi la sua autonomia e
progettualità politica.
Ora è il momento di rafforzare ed estendere resistenza, nella pratica si
traduce nell'estendere solidarietà ai compagni/e colpiti dalla repressione.
Condividiamo la pratica che hanno adottato le compagne/i di Torino di
ribellarsi agli obblighi imposti dalla magistratura. Intendiamo muoverci in
questa direzione, di adottare e diffondere questa pratica in tutte le
situazioni e movimenti di lotta.
Le lotte non si processano!!!
Riaffermiamo il diritto di una casa, ad un lavoro che non sia di
sfruttamento, ad un diritto alla salute per tutti, contro la distruzzione
del territorio.
Solidarietà ai compagni/e colpiti dalla repressione.