[Hackmeeting] hackollo pendente...

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Autore: gab
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To: hackmeeting
Oggetto: [Hackmeeting] hackollo pendente...
Salve sono Gab di Pisa e vi scrivo a nome di eigenLab

Chi era all'ultimo hackmeeting avrà in mente la scena di qualcuno che
lancia l'hackollo ai "Pisani" perchè "sono venuti in 14" tutti presi bene.

Per chi non c'era e per chi invece non ci conoscesse, vi scrivo a nome
di eigenLab, un collettivo a cui piace definirsi un hacklab per la
visione politica e la storia che porta con sè questo termine. Lo spazio
in cui facciamo assemblea e portiamo avanti i nostri progetti è un
casottino occupato all'interno della facoltà di scienze di Pisa. Lì
dentro abbiamo avviato in questi anni diversi laboratori, dal recupero
trashware ad autoproduzioni di ogni tipo, e creato inoltre un punto di
incontro tra persone con interessi differenti, non per forza
riconducibili al solo ambito informatico. Per questo, i progetti del
nostro hacklab sono molto variegati, anche se sono tutti legati tra loro
dall'approccio usato nella loro messa in atto: l'hacking, come forma di
liberazione e riapproprazione dei saperi, che va di pari passo con i
concetti di autoformazione collettiva e di autoproduzione degli
strumenti necessari per la realizzazione di ogni nostra attività. Data
la composizione eterogenea dell'assemblea, l'organizzazione
dell'hackmeeting potrebbe essere per noi un'occasione di crescita e allo
stesso tempo, crediamo di poter dare come eigenLab un contributo alla
comunità.

Scriviamo in lista solo ora, non perchè volessimo far finta di nulla, ma
per via delle lunghissime discussioni che abbiamo avuto in merito a
questa proposta, per capire se e come organizzare l'hackmeeting di
quest'anno e sul perchè farlo qui e non altrove.

Diciamo innanzitutto che l'idea ci piace un sacco e la risposta è SÌ, ci
fomenta fare l'hackmeeting a Pisa, per tutta una serie di motivi che
proveremo a spiegarvi per punti:

-Vorremo fare un hackIT che sia aperto al mondo esterno, e che sia
un'occasione per far conoscere la pratica dell'hacking anche a persone
che non hanno tipicamente legami con l'ambiente hacker italiano. Ci
piacerebbe che questo sia un evento attraversato da quante più persone
possibili e i cui contenuti tengano in considerazione almeno in parte
anche chi non ha grandi abilità tecniche. Per questo vorremmo largamente
pubblicizzare l'evento e fare in modo che il livello e i topic dei talk
siano il più eterogenei possibile;

-Il luogo dove pensiamo di farlo è attrezzato per l'accoglienza di un
alto numero di persone con posti per dormire sia all'aperto che al
chiuso. La questione delle docce non è altrettanto immediata, ma si
possono mettere in piedi delle postazioni doccia con neanche troppo
sforzo. Il punto un po' più dolente è la cucina che in questo luogo
mancherebbe: dovremmo risolvere la questione grazie a collaborazioni
esterne (ad esempio con comunità di GAS locali) o attrezzandoci con una
cucina da campo;

-Agganciandoci a quest'ultimo punto, pensiamo che hackmeeting possa
essere per noi un'opportunità per far crescere e consolidare le
relazioni con le altre strutture politiche cittadine con cui in questi
ultimi anni ci è capitato di instaurare collaborazioni molto proficue,
come ad esempio eXploit, di cui metà della nostra assemblea fa parte, e
le realtà dell'I-OFF festival, che quest'anno abbiamo contribuito a
costruire. Pensiamo inoltre che possa essere questo un percorso
inclusivo anche per altre realtà cittadine e ci piacerebbe quindi
convocare dei momenti più larghi che possano coinvolgere tutti gli
interessati a questo percorso.

-Per quanto riguarda il coinvolgimento della comunità di Hackmeeting,
pensavamo sarebbe utile avere un confronto assembleare, anche breve,
dopo la befana, per discutere alcuni punti logistici e non. Questa
necessità scaturisce in primo luogo dall'assemblea finale dell'HM
scorso, durante la quale alcuni interventi hanno individuato il bisogno
di attuare dei cambiamenti: ci piacerebbe quindi avere un momento di
confronto che vada oltre le discussioni in mailinglist. In secondo luogo
avvertiamo la necessità di accelerare le tempistiche di decisione
all'interno della lista per arrivare molto organizzati all'HM, e
permetterci tutte le cose di cui sopra (pubblicizzazione, coinvolgimento
realtà, allargamento)

-Proponiamo di fare l'Hackmeeting in università perchè pensiamo che essa
rappresenti un luogo essenziale di rivendicazione politica, al di là
della composizione prettamente studentesca della nostra assemblea e
della posizione del nostro spazio.
Pensiamo che questo possa essere un occasione per criticare fortemente
un'università-azienda che propone una formazione sempre più basata sulla
produttività degli individui e la competitività tra questi, piuttosto
che sullo sviluppo critico del sapere.
Nello specifico, a Pisa, abbiamo visto l'entrata di varie aziende (come
Apple) in università attraverso la proposta di tirocini non retribuiti o
hackaton finalizzati alla risoluzione dei loro problemi aziendali.
Pertanto, crediamo che l'Università sia la location appropriata
politicamente per far passare un messaggio forte sulla riappropriazione
e la costruzione di saperi indipendenti, al di fuori dalle logiche del
profitto, ma anche il luogo dove rivendicare spazi di autogestione
liberi da questo modello.

Questo è quanto. Avremo piacere di rispondere a qualsiasi domanda in
merito alla questione, e speriamo che capiate il ritardo di questa
risposta/pippone.

Bella!
gab