[nuovopci] Atene calling - La lezione delle elezioni in Grec…

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Author: \(nuovo\) Partito comunista italiano
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To: npci.inter
Subject: [nuovopci] Atene calling - La lezione delle elezioni in Grecia


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Comunicato CC 22/2015 - 26 settembre 2015

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Atene calling - LA LEZIONE DELLE ELEZIONI IN GRECIA

Le elezioni tenute in Grecia lo scorso 20 settembre hanno confermato la
maggioranza assoluta in Parlamento al governo SYRIZA-ANEL formato dopo
le elezioni dello scorso gennaio, nonostante in luglio abbia accettato
di imporre alle masse popolari greche le misure di austerità prescritte
dalla Troika (Fondo Monetario Internazionale, Banca Centrale Europea,
Commissione UE) e di sottomettere la sua attività futura al controllo di
questa: la Grecia sarà un condominio della NATO e della Troika, cioè dei
gruppi imperialisti europei, americani e sionisti. Tuttavia l'accoppiata
SYRIZA-ANEL ha raccolto solo 2.126 mila voti contro i 2.539 mila
raccolti in gennaio: i suoi voti sono diminuiti (84% di quelli di
gennaio), più di quanto siano diminuiti i voti validi (88% di quelli di
gennaio).

Quindi la crisi del sistema politico borghese greco continua. Ora essa
coinvolge anche SYRIZA: per la prima volta da quando con le elezioni del
2009 è entrata in Parlamento, i voti che SYRIZA ha raccolto sono
diminuiti. La sinistra borghese ha fatto la sua prova anche in Grecia,
come qui da noi l'ha fatta con il governo Prodi nel 2006-2008. In Grecia
come in Italia la sinistra borghese sbandiera programmi campati in aria
perché non basati sulle leggi di sviluppo della società attuale e non si
dà i mezzi per attuare i suoi programmi. Quindi o li abbandona e si
congiunge con la destra borghese o apre la via alla mobilitazione
reazionaria delle masse popolari perché con la sua politica fallimentare
semina sfiducia e disperazione.

La sinistra borghese greca ha fatto apertamente proprio il programma di
impoverimento e di oppressione delle masse popolari a favore del
capitale finanziario internazionale e la sottomissione (NATO, Troika,
gestione europea delle privatizzazioni e della vendita del patrimonio
pubblico greco) del paese alla Comunità Internazionale dei gruppi
imperialisti europei, americani e sionisti: la linea seguita dal resto
del sistema politico borghese greco. Le promesse di attuare il programma
"salvaguardando al massimo del possibile" gli strati più poveri della
popolazione e di mettere fine alla corruzione e alla criminalità
(dilaganti in tutti i paesi imperialisti e nei paesi ad essi sottomessi)
non sono valse a salvaguardare il prestigio di SYRIZA.

I risultati elettorali significativi quanto all'orientamento della massa
degli elettori greci rispetto al sistema politico borghese sono quattro.


- I voti validi sono diminuiti più del 12% rispetto a gennaio (750 mila
voti validi in meno sui 6 milioni 180 mila di gennaio).

- I dissidenti di SYRIZA, della lista Unità Popolare, hanno raccolto 155
mila voti. I dissidenti erano il 17% dei deputati di SYRIZA e hanno
avuto solo il 7.5% dei voti raccolti complessivamente nelle elezioni di
settembre da loro e dalla maggioranza rimasta con Tsipras. A causa della
soglia di sbarramento del 3% dei voti validi non sono neanche entrati in
Parlamento. L'esito elettorale conferma che, come per tutti i più
"rivoluzionari" tra gli esponenti e i gruppi della sinistra borghese, si
trattava di notabili che fanno accesi discorsi di sinistra ma non si
danno i mezzi per realizzarli: un tipo di politicanti di cui i
trotzkisti sono gli esemplari storici.

- I due partiti ND e PASOK che hanno governato la Grecia dalla fine del
regime dei colonnelli NATO (1974) fino al gennaio 2015, hanno perso
ancora voti: hanno raccolto 1.867 mila voti contro i 2.008 mila voti di
gennaio, benché il PASOK abbia rimesso assieme gran parte dei notabili
che nel 2011 (dopo lo scandalo Papandreu) lo avevano abbandonato
(DIMAR), quindi la diminuzione reale dei consensi è maggiore di quanto
appaia dal confronto delle due cifre (a gennaio i notabili scissi dal
PASOK avevano raccolto per conto loro 152 mila voti).

- I fascisti di Alba Dorata, l'alternativa extracostituzionale del
regime politico borghese greco, sono passati da 388 mila voti a gennaio
a 379 mila a settembre: continua di elezione in elezione la loro perdita
di consensi da quando nel 2012 sono entrati in Parlamento con più di 440
mila voti. L'attivismo extralegale è la soluzione di ultima istanza
della NATO e quindi per ora elettoralmente non paga. La persecuzione
degli immigrati, lo Stato borghese la attua già con ferocia e senza
riserve anche senza i fascisti.

Continua quindi la crisi del sistema politico borghese greco. I
comunisti greci si trovano nell'immediato ad affrontare ancora una volta
il problema storico irrisolto dei comunisti dei paesi imperialisti: le
forme di avvicinamento all'instaurazione del socialismo, in sostanza
all'instaurazione della "dittatura del proletariato".

Il Partito comunista greco (KKE) ha il grande merito storico di non aver
aderito all'eurocomunismo, la forma plateale del revisionismo moderno
nei paesi imperialisti. Esso ha anche fatto un bilancio autocritico
dell'opera che ha compiuto nel suo paese nel corso della prima ondata
della rivoluzione proletaria, nella prima parte del secolo scorso. Ma,
almeno a nostra conoscenza, non ha ancora fatto un bilancio
dell'esperienza della rivoluzione socialista nei paesi imperialisti nel
corso della prima ondata. È grazie a questo bilancio che noi del
(nuovo)Partito comunista italiano siamo arrivati con scienza e coscienza
alla conclusione che nei paesi imperialisti la rivoluzione socialista ha
la forma di una guerra popolare rivoluzionaria di lunga durata [7]
(Manifesto Programma cap. 3.3). Per sua natura, la rivoluzione
socialista non è un sommovimento popolare che scoppia all'improvviso, in
breve tempo rovescia lo Stato borghese e instaura un governo
rivoluzionario. L'esperienza della prima ondata della rivoluzione
proletaria nei paesi imperialisti, nella prima parte del secolo scorso,
lo ha dimostrato senza possibilità di appello. Per sua natura la
rivoluzione socialista è un processo promosso dal partito comunista, un
processo di mobilitazione e organizzazione crescenti delle masse
popolari con alla testa la classe operaia. Nel corso di esso le forze
rivoluzionarie crescono di numero, elevano il proprio livello
organizzativo e la loro coscienza, sviluppano linee e tattiche di
direzione della vita sociale, di neutralizzazione ed eliminazione delle
istituzioni nemiche fino ad arrivare in condizioni favorevoli allo
scontro decisivo con lo Stato borghese e lo eliminano sostituendolo con
il governo della classe operaia e delle masse popolari organizzate.

7 MARZO 2004
Elettori aventi diritto 9.897.626 / Voti validi 7.404.934 - 74,8%

          PARTITO
          VOTI
          %
          SEGGI


          Nuova democrazia (ND) 
         3.359.058 
         45,4 
         165 


          Mov. soc. panellenico (PASOK)
         3.002.531 
         40,5 
         117 


          PC di Grecia (KKE)
         436.573 
          5,9 
         12 


          Synaspismos (SYN) 
         241.539 
          3,3 
         6 


          Altri (liste con meno del 3% cad.)
         365.233 
          5,1 
         0 


16 SETTEMBRE 2007
Elettori aventi diritto 9.918.917 / Voti validi 7.159.006 - 72,2%

          PARTITO
          VOTI
          %
          SEGGI


          Nuova democrazia (ND) 
         2.994.979 
         41,8 
         152 


          Mov. soc. panellenico (PASOK)
         2.727.279 
         38,1 
         102 


          PC di Grecia (KKE) 
         583.750 
         8,2 
         22 


          Coaliz. sin. radicale (SYRIZA)
         361.101 
         5,0 
         14 


          Raggr. pop. ortodosso (LAOS)
         271.809 
         3,8 
         10 


          Altri (liste con meno del 3% cad.)
         220.088 
         3,1 
         0 


4 OTTOBRE 2009
Elettori aventi diritto 9.929.065 / Voti validi 6.858.421 - 69,1%

          PARTITO
          VOTI
          %
          SEGGI


          Mov. soc. panellenico (PASOK)
         3.012.542 
         43,9 
         160 


          Nuova democrazia (ND) 
         2.295.719 
         33,5 
         91 


          PC di Grecia (KKE) 
         517.249 
         7,5 
         21 


          Raggr. pop. ortodosso (LAOS) 
         386.205 
         5,6 
         15 


          Coaliz. Sin. radicale (SYRIZA)
         315.665 
         4,6 
         13 


          Altri (liste con meno del 3% cad.)
         331.041 
         4,8 
         0 


6 MAGGIO 2012
Elettori aventi diritto 9.945.859 / Voti validi 6.324.136 - 63,6%

          PARTITO
          VOTI
          %
          SEGGI


          Nuova democrazia (ND)
         1.192.103 
         18,9 
         108 


          Coaliz. sin. radicale (SYRIZA)
         1.061.928 
         16,8 
         52 


          Mov. soc. panellenico (PASOK)
          833.452 
         13,2 
         41 


          Greci Indipendenti (ANEL) 
          671.324 
         10,6 
         33 


          PC di Grecia (KKE) 
          536.105 
         8,5 
         26 


          Alba dorata (XA) 
          440.966 
          7,0 
         21 


          Sinistra Democratica (DIMAR)
          386.394 
          6,1 
         19 


          Altri (liste con meno del 3% cad.)
         1.201.864 
         19,0 
         0 


17 GIUGNO 2012
Elettori aventi diritto 9.947.876 / Voti validi 6.155.464 - 61,9%

          PARTITO
          VOTI
          %
          SEGGI


          Nuova democrazia (ND)
         1.825.497 
         29,7 
         129 


          Coaliz. sin. radicale (SYRIZA)
         1.655.022 
         26,9 
         71 


          Mov. soc. panellenico (PASOK)
          756.024 
         12,3 
         33 


          Greci Indipendenti (ANEL) 
          462.406 
         7,5 
         20 


          Alba dorata (XA) 
          426.025 
          6,9 
         18 


          Sin. Democratica (DIMAR)
          384.986 
          6,3 
         17 


          PC di Grecia (KKE)
          277.227 
          4,5 
         12 


          Altri (liste con meno del 3% cad.)
         368.277 
          6,0 
         0 


25 gennaio 2015
Elettori aventi diritto 9.911.495 / Voti validi 6.181.274 - 62,4%

          PARTITO
          VOTI
          %
          SEGGI


          Coaliz. sin. radicale (SYRIZA)
         2.246.064 
         36,3 
         149 


          Nuova democrazia (ND)
         1.718.815 
         27,8 
         76 


          Alba dorata (XA)
          388.447 
          6,3 
         17 


          Il Fiume (To Potami)
          373.916 
          6,0 
         17 


          PC di Grecia (KKE)
          338.138 
          5,5 
         15 


          Greci Indipendenti (ANEL) 
          293.406 
          4,7 
         13 


          Mov. soc. panellenico (PASOK)
          289.482 
          4,7 
         13 


          Altri (liste con meno del 3% cad.)
         532.736 
          8,6 
         0 


20 settembre 2015
Elettori aventi diritto 9.840.525 / Voti validi 5.431.850 - 55,2%

          PARTITO
          VOTI
          %
          SEGGI


          Coaliz. sin. radicale (SYRIZA)
         1.925.904 
         35,5 
         145 


          Nuova democrazia (ND)
         1.526.205 
         28,1 
         75 


          Alba dorata (XA)
          379.581 
          7,0 
         18 


          Dimokratiki Symparaxi (PASOK - DIMAR)
          341.390 
          6,3 
         17 


          PC di Grecia (KKE)
          301.632 
          5,6 
         15 


          Il Fiume (To Potami)
         222.166 
         4,1 
         11 


         Greci Indipendenti (ANEL) 
          200.423 
          3,7 
         10 


          Enosi Kentrum
          186.457 
          3,4 
         9 


          Unità Popolare (LE)
          155.242 
          2,9 
         0 


          Altri (11 liste con meno dell'1% (50.000 voti) cad.)
         192.850 
          3,6 
         0 


Certamente il KKE non arriverà al potere (né esso stesso così concepisce
la conquista del potere) per via elettorale. Nelle elezioni di settembre
ha raccolto 302 mila voti, di contro ai 338 mila che aveva raccolta a
gennaio: cioè ha anch'esso risentito del generale calo dei voti validi,
sebbene in misura minore del grosso dei maggiori partiti (fascisti a
parte).

Arriverà il KKE a instaurare il socialismo in Grecia? Il problema
storico che deve risolvere il KKE (e ognuna delle organizzazioni minori
di comunisti greci, alcune delle quali nelle ultime elezioni hanno
sensibilmente aumentato il loro consenso, peraltro per ognuna inferiore
a 10 mila voti) è quello delle forme di avvicinamento alla conquista del
potere in un paese imperialista. Il KKE affronta quindi un problema che
è anche il nostro. In questo preciso senso noi comunisti italiani
dobbiamo imparare dalla Grecia. Dobbiamo far fronte, sia pure in
condizioni in parte diverse, allo stesso catastrofico corso delle cose,
con la differenza che il (nuovo)PCI è un partito organizzativamente
cresciuto "dal nulla", dopo l'esaurimento della prima ondata della
rivoluzione proletaria, grazie al bilancio di essa e il nostro
radicamento nella classe operaia e nel resto delle masse popolari è agli
inizi. Al contrario il KKE è un partito comunista già grande per storia,
struttura organizzativa, adesioni e radicamento popolare: se non ha una
linea giusta per risolvere in tempi brevi quello storico problema, sarà
travolto dal corso delle cose. Anche per la Grecia la crisi generale del
capitalismo apre per l'immediato solo due vie: mobilitazione
rivoluzionaria o mobilitazione reazionaria delle masse popolari.

La parabola del governo SYRIZA-ANEL costituisce una conferma pratica e
su larga scala che non servono le buone intenzioni della sinistra
borghese e neanche vincere le elezioni, se non si crea una rete di
organizzazioni operaie e organizzazioni popolari (OO e OP) capaci di
prendere in mano l'economia del paese a prescindere dai capitalisti e
dai loro traffici. E' quanto nel nostro paese alcuni nuclei di operai e
altri lavoratori avanzati stanno già facendo in ordine sparso, mossi
dalla necessità di far fronte efficacemente agli effetti della crisi e
alle misure dei Marchionne e dei Renzi o anche dall'aspirazione a
cambiare il paese.

Le OO e OP sono la condizione per far fronte al boicottaggio, al
sabotaggio e alle sanzioni e aggressioni della Comunità Internazionale
dei gruppi imperialisti europei, americani e sionisti. Quindi sono il
presupposto per avviare la riorganizzazione generale dell'economia
necessaria a porre rimedio almeno agli effetti peggiori della crisi del
capitalismo, riorganizzazione che sfocerà nella sostituzione su scala
generale dell'azienda capitalista con l'azienda socialista.
Contemporaneamente le OO e OP sono la base portante del futuro Stato
socialista (la dittatura del proletariato). Lo Stato socialista può
esistere solo se le aziende esprimono degli organismi dirigenti che sono
le autorità locali. E' sull'autorità di questi organismi che si regge
l'autorità e la forza del governo centrale. Sono questi organismi che
ispirano tutta l'attività delle istituzioni statali. Deve essere uno
Stato che ha come base sociale gli operai delle aziende capitaliste (e i
lavoratori delle aziende pubbliche) e si regge su organismi operai che
agiscono da nuove autorità locali.

Nel nostro paese la creazione di questa rete di organismi diffusi nei
luoghi di lavoro e nel territorio, organizzata intorno al partito
comunista e contrapposta al potere della borghesia imperialista
capeggiata dalla Corte Pontificia è il cuore della costruzione del nuovo
potere, è l'aspetto centrale della guerra popolare rivoluzionaria.

La crisi generale del capitalismo continuerà implacabilmente a
dispiegare i suoi effetti devastanti contro le masse popolari,
sostanzialmente su tre terreni.

1. Nel nostro come negli altri paesi imperialisti la borghesia e il
clero accresceranno senza sosta l'impoverimento, i licenziamenti,
l'eliminazione dei diritti che i lavoratori avevano conquistato, la
soppressione di aziende, la precarietà, la privatizzazione, il degrado e
l'eliminazione dei servizi pubblici, la corruzione, la criminalità e la
dissoluzione dei legami sociali ereditati.

2. La Comunità Internazionale dei gruppi imperialisti europei, americani
e sionisti, in concorrenza con gli altri gruppi imperialisti vecchi e
nuovi distrugge nei paesi oppressi dal sistema imperialista mondiale
l'economia contadina e le altre vecchie forme di attività economica a
favore delle piantagioni (land grabbing), dello sfruttamento minerario e
dell'industrializzazione di rapina e li devasta con guerre di ogni tipo.
Le potenze imperialiste direttamente o indirettamente già mobilitano una
parte crescente dell'umanità per la guerra e il riarmo. In questa
maniera hanno provocato la grande ondata migratoria che sconvolge e
ancora più sconvolgerà l'Europa, l'America del Nord e vari paesi delle
altre aree. In molti paesi il maltrattamento e lo sfruttamento degli
emigranti è già diventato il terreno principale della mobilitazione
reazionaria delle masse popolari. Accanto a questo matura sempre più
chiaramente la guerra tra parti della popolazione degli stessi paesi
imperialisti.

3. Il sistema capitalista ha esteso all'intero pianeta la devastazione
dell'ambiente, il degrado delle condizioni di vita e la distruzione
delle risorse. Per quanto solenni e frequenti siano le assemblee
internazionali, accorati i discorsi di papa Francesco e sincere le mille
altre iniziative contro la crisi ecologica, il sistema imperialista per
sua natura non può che aggravare questa devastazione del pianeta.

Per andare avanti nella rivoluzione socialista noi dobbiamo sostenere,
alimentare e trasformare le mille lotte spontanee (che cioè nascono
anche senza che le promuoviamo noi) delle masse popolari in ognuno di
questi terreni; fare di ognuna di esse una spinta alla mobilitazione e
all'organizzazione su scala crescente delle masse popolari; fare di
ognuna di esse una scuola di comunismo; portare le organizzazioni
operaie e le organizzazioni popolari che nel corso di esse si formano e
che dobbiamo promuovere, a porsi come nuove autorità pubbliche, a
coordinarsi e a mettere a contribuzione anche la parte non visceralmente
anticomunista della sinistra borghese, fino a costituire un proprio
governo d'emergenza, il Governo di Blocco Popolare [8] (GBP) e farlo
ingoiare ai vertici della Repubblica Pontificia approfittando anche
della grave crisi della Chiesa Cattolica; portare le organizzazioni
operaie e le organizzazioni popolari a prendere in pugno e far marciare
l'economia e le altre attività sociali del paese, a fare dell'opera del
GBP e della sua difesa un terreno più avanzato della rivoluzione fino a
fare del nostro paese un nuovo paese socialista.

È per avanzare in questa lotta e nel corso di questa lotta che noi
comunisti italiani dobbiamo imparare con scienza e coscienza anche dalla
Grecia.

La lotta di classe si acuisce in Italia e nel mondo!

L'instaurazione del socialismo è la sola alternativa al catastrofico
corso delle cose che la borghesia imperialista impone nel mondo!

I comunisti possono e devono creare le condizioni perché la classe
operaia, alla testa delle altre classi delle masse popolari, costituisca
il Governo di Blocco Popolare facendolo ingoiare ai vertici della
Repubblica Pontificia e marci verso l'instaurazione del socialismo.

_**************_

_Per mettersi in contatto con il Centro del (n)PCI senza essere
individuati e messi sotto controllo dalla Polizia, una via consiste
nell'usare TOR [vedere _ http://www.nuovopci.it/corrisp/risp03.html
[9]_], aprire una casella email con TOR e inviare da essa a una delle
caselle del Partito i messaggi criptati con PGP e con la chiave pubblica
del Partito [vedere _ http://www.nuovopci.it/corrisp/risp03.html [9]_].
_

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[4]
http://www.nuovopci.it/voce/comunicati/com2015/com22-15/Com.CC_22_15.09.26.09_Ancora_sulla_lezione_greca.odt
[5]
http://www.nuovopci.it/voce/comunicati/com2015/com22-15/Com.CC_22_15.09.26.09_Ancora_sulla_lezione_greca.pdf
[6]
http://www.nuovopci.it/voce/comunicati/com2015/com22-15/Com.CC_22_15.09.26.09_Ancora_sulla_lezione_greca.doc
[7]
http://www.nuovopci.it/scritti/mpnpci/03_Il_PC_lotta_Italia_nuovo_paese_socialista.html#3_3
[8] http://www.nuovopci.it/dfa/avvnav07.html
[9] http://www.nuovopci.it/corrisp/risp03.html