Autore: sofista Data: To: cm-roma Oggetto: [cm-Roma] koan
Alessio:
"Il senso politico della bici e' andare in bici; se vedo un fascio che
va in bici, sono contento che vada in bici, come se vedo un fighetto
tutto superattrezzato. Facendo le dovute differenze! :)
Comunque quello che voglio dire, se gliene importa a qualcuno/a, e' che
per me la bici e' quanto di piu' anarchico esista; individualista, ma
volendo collettiva. autonoma e soprattutto versatile e simpatica e
fantasiosa. Con una forte spinta alla partecipazione."
sofista:
Abbiamo perso.
Anni e anni di deriva, di trascuratezza, di mancato lavoro culturale PER
LE STRADE, le nostre letteralmente, e abbiamo perso. E manco vincendo.
E diamo per scontato che esistano i fascisti. E ce li aspettiamo pure in
bici. Germe di un pensiero che girava dall'inizio in certi dibattiti.
E io che pensavo di essere un idiota cassandro (non unico) a ripetere
che:
il senso della Critical Mass e, "con altri mezzi", le ciclofficine NON è
far andare "gente" in bicicletta: tante critical de 14 ANNI FA erano
vive perchè ANTIMILITARISTE, CONTRO LE GUERRE per il petrolio, di cui
NON SI PARLA PIU' (anche perchè oggi ci sono la NATO in Ucraina, la
"crisi" e l'Isis (de)stabilizzante a combattere contro l'idrocarburo
russo) PER un diverso modo di NON CONSUMARE, NON AGGREDIRE persone e
cose; era radicale eco-pedagogia di frapposizione al traffico; era e
dovrebbe essere Autonomia, azione diretta, critica all'esistente; cose
vive, però, non rituali.
che il personale/democratico NON è politico, se rimane fascista,
razzista, qualunquista, non (eco)radicale;
che nun c'è da esse contenti se la gente va in bici E il
capitalismo/altro sistema di servi resta in piedi; perchè di qui a poco
vedi che bella sorpresa sarà una distopia che possiamo profetizzare
"ecoautoritarismo". (Può esistere? Si aprano dibattiti, non a cazzo su
social network della fava).
Se qualcuno de grazia mi definisce "il senso politico della bici",
locuzione presuntamente fattuale nient'affatto autoevidente, attacchiamo
un pippone che rianima la lista cm-Roma, i cervelli de tutte, la
critical mass, pure l'internazionalismo cicloautonomo e perfino i
disobbedienti, tiè.
Parliamo di tecnica, civiltà, direzione politica dell'agire quotidiano,
se ci va. Ma non che ci basta vede' la gente in bici, e sù. QUESTA
TEORIA che segue LA NOSTRA PRATICA DI ANNI, che ci ha legati, dovremmo
forgiare. Anche se si va avanti a colpi di illuminazioni e contributi
individuali, di quelli fra noi che meglio sintetizzino storia e senso
delle diatribe.
E secondo me, correggeteme, i fasci in bici oggi non è che siano così
tanti; giusto quelli dell'autarchia di un secolo fa. Poi, non è che ci
mettiamo a buca' le rote delle bici dei fascisti, però cazzo, regà, che
formazione condivisa c'abbiamo su ste cose? E dai. Ma manco pe' scherzo.
Mannaggia alla fine dell'ideologia. Ma possibile che ci siamo ridotti a
sentenziare roba simile? Er fascio che va in bici ce fa contenti? Ma che
è 'sto riduzionismo? Ma non vogliamo ricominciare a vedere il TUTTO?