[Forumlucca] La paura fa 90? La Merkel cambia politica (o so…

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Auteur: Aldo Zanchetta
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À: forumlucca
Sujet: [Forumlucca] La paura fa 90? La Merkel cambia politica (o solo annunci?)
Alle prossime elezioni europee è prevista una forte crescita dei contrari
all’Europa, che non ha mantenuto le promesse, e all’euro (idem). Ma in
crescita anche il numero delle astensioni (critici moderati). Il quadro su
La Repubblica di oggi è eloquente.



Un articolo letto recentemente sosteneva che più che nella lista Tsipras la
trasformazione dell’Europa dipenderà dagli elettori radicali di destra, il
timore dei quali spingerà la troika a cambiamenti, sostanziali o di facciata
si vedrà.



Un altro analista sostiene che l’accelerazione del cambio di passo, con
Renzi al posto di Letta, decisa dai poteri che contano, sia da leggere nello
stesso quadro: limitare il successo di Grillo (e di Tsripas?)



L’annuncio di ieri del Renzi Mandrake di ridurre le tasse ai cittadini meno
abbienti (quanto, quando?) e non il cuneo fiscale va interpretato nella
stessa situazione di emergenza?



E ora ecco l’inflessibile Merkel riconoscere quello che da tempo era
evidente. Ci toccherà dire “grazie destre” (visto che il nostro PD non ha
dubbi di fede su Euro e Unione Europea)?



A.Z.



Merkel ammette: Export tedesco responsabile della recessione nell’Eurozona

di <http://www.forexinfo.it/_Marta-Panicucci_> Marta Panicucci | 10 Marzo
2014 - 11:38

Lo dicevano tutti: la commissione europea che ha avviato un’indagine, gli
Stati Uniti e i paesi che soffrono la recessione. L’unica a non ammettere il
peso dell’export eccessivo sulla recessione dell’Eurozona era propria la
Germania. Ma adesso, meglio tardi che mai, sembra che la cancellieria Merkel
stia facendo il mea culpa ammettendo le responsabilità tedesche nella
recessione europea.

Il cambio di guardia è storico: il motivo di orgoglio della locomotiva
Germania, ovvero il surplus di export del paese viene ora considerato uno
dei motivi principali ad aver acuito l’instabilità e la recessione
dell’Eurozona.

Surplus tedesco
L’ammissione di responsabilità della Merkel, secondo la Süddeutsche Zeitung
che ha potuto leggerlo in anteprima, sarebbe scritto nero su bianco in un
documento interno al governo tedesco. Nel 2013 l’economia tedesca ha
registrato un attivo di 200 miliardi di euro, l’eccedenza più grande tra
tutti i Paesi del globo. La quota dell’export è stata pari al 7,3% del Pil,
ben oltre il limite fissato al 6%.

Sono in molti e da tempo a sostenere che il surplus eccessivo registrato da
un paese, possa comportare un forte indebitamento degli altri. Ma Merkel ha
sempre rispedito le accuse al mittente, affermando di non voler in alcun
modo arginare la forza della Germania. Le cause della fragilità degli altri
paesi europei andavano cercate in altre cause indipendenti dal comportamento
tedesco.

La Merkel attribuiva la colpa dell’indebitamento e della recessione alla
scarsa capacità competitiva degli altri paesi e delle loro aziende, incapaci
di sostenere il confronto con la dinamicità delle imprese tedesche, da
sempre votate all’esportazione.

Da questa e da altre considerazioni tedesche è scaturita l’austerità che ha
contraddistinto le politiche europee degli ultimi anni. L’austerity
presentata come unico rimedio per risanare i conti dei paesi deboli e far
ripartire la loro crescita, si è poi rivelata fallimentare nella maggior
parte dei casi.

La commissione Ue
La tesi secondo la quale l’eccessivo export tedesco danneggiasse l’economie
degli altri paesi membri, è sostenuta dalla Commissione europea stessa. A
novembre infatti la commissione europea aveva annunciato l’avvio di un
procedura, da concludersi in primavera, contro la Germania.

"Abbiamo deciso di preparare una analisi approfondita su potenziali
squilibri in 16 paesi – ha detto il presidente della Commissione José Manuel
Barroso – Tra questi anche la Germania a causa di un surplus delle partite
correnti persistentemente elevato (…). Dobbiamo capire se questo attivo ha
un impatto negativo sul funzionamento dell’economia europea, anche se siamo
consapevoli che il surplus tedesco riguarda il rapporto commerciale della
Germania con il mondo, non con la zona euro".

L’accusa nei confronti della Germania, di forte impatto politico, è in
estrema sintesi di esportare senza consumare, di vendere senza investire,
contribuendo alla crisi economica del Sud Europa.