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Auteur: Aldo Zanchetta
Date:  
À: forumlucca
Sujet: [Forumlucca] Contro il terrorismo informativo : notizie utili
E’ certo che l’uscita dall’euro non è una barzelletta, ma lo è ancora di più
il restarvi.

Avete presente le aziende italiane svendute a investitori esteri nelle
ultime settimane?

Questa notizia è riportata nel notiziario informativo Forex-info della banca
danese Saxo Bank e non da qualche sito estremista.

AZ



Uscita dall’Euro: cosa accadrebbe a chi ha il mutuo?

di <http://www.forexinfo.it/_Dimitri-Stagnitto_> Dimitri Stagnitto | 8
Marzo 2014 - 00:59



Un'uscita dell'Italia dall'Euro con un ritorno alla lira comporterebbe dei
problemi per chi ha un mutuo da pagare? NO, ecco perché.

Tra le varie argomentazioni contro l’opportunità di un’uscita dell’Italia
dall’Euro primeggia quella secondo cui il passaggio alla nuova valuta, con
una conseguente svalutazione immediata della stessa (le stime vanno dal 20%
al 40%), creerebbe grandi problemi a chi ha contratto un mutuo e ha delle
rate residue da pagare, magari per anni.

Il presupposto su cui si basa questa argomentazione è che stipendi e conti
correnti verrebbero convertiti in lire (o nella nuova valuta comunque la si
chiami) istantaneamente mentre il mutuo rimarrebbe in Euro e quindi si
"appesantirebbe" di colpo in proporzione alla svalutazione.

Lo scenario è in realtà di pura fantasia e davvero implausibile in quanto,
come già accaduto nel passaggio da Lira ad Euro, i contratti in essere
denominati in Euro verrebbero convertiti nella nuova valuta con il cambio al
momento del passaggio (quindi ipoteticamente 1 ad 1) e solo dopo la
svalutazione interverrebbe, abbattendo anche il valore reale del mutuo
residuo da rimborsare data la denominazione nella nuova valuta.

In genere, dopo aver ricevuto questa risposta, il sostenitore del "problema
mutuo" passa al mutuo a tasso variabile: con la nuova valuta i tassi non
schizzerebbero alle stelle?

Probabilmente sì, c’è però da far presente che la stragrande maggioranza dei
mutui a tasso variabile sono indicizzati all’Euribor, tasso indipendente
dalla valuta italiana che resterebbe con buona probabilità relativamente
basso anche in caso di un’uscita dall’Euro da parte dell’Italia apportando
un ulteriore vantaggio al contraente del mutuo che dovrà pagare un importo
svalutato e aggravato di interessi bassi rispetto all’inflazione italiana
che sarà auspicabilmente piuttosto sostenuta nei primi mesi dopo lo switch.

A quanto sopra esposto vorrei aggiungere un’ulteriore argomentazione forse
banale ma spesso non considerata: chi deve pagare un mutuo probabilmente
conta di farlo attraverso un reddito da lavoro. Del resto se avesse avuto i
soldi per comprare una casa non avrebbe acceso un mutuo con relativi costi e
interessi.

Ciò che deve stare più a cuore al mutuatario è la certezza del reddito fino
alla scadenza del mutuo: perdere il lavoro è il vero pericolo rispetto alla
possibilità di non onorare il proprio debito. Ciò che bisogna temere quindi
è proprio ciò che stiamo vivendo ora: depressione economica e disoccupazione
in salita.

Del resto, se un ritorno alla lira rendesse di colpo tutti i mutui più
pesanti del 30-60% di fatto le banche si ritroverebbero con più o meno la
totalità dei mutui emessi inesigibili o in sofferenza: è assurdo pensare che
il passaggio venga gestito senza porre rimedio a un aspetto di questo
genere, ovvero senza la conversione istantanea dei contratti alla nuova
valuta.

Nelle argomentazioni pro Euro quindi la storia del "come faremo con i mutui"
può essere depennata dalla lista delle cose di cui preoccuparsi.