[nuovopci] Sia lode a Ignazio Marino!

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Comunicato CC 8/2014 - 28 febbraio 2014

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SIA LODE A IGNAZIO MARINO!

Che lo sappia o meno, Ignazio Marino ha mostrato quanto sono false le
professioni di impotenza con cui i sindaci di tutti i colori, da quelli
di SEL a quelli della Lega Nord, giustificano la loro collaborazione con
il governo della Repubblica Pontificia e la loro sottomissione a banche
e società finanziarie, contro le masse popolari che li hanno eletti!

Le Organizzazioni Operaie e Popolari devono costituire in ogni città e
paese Amministrazioni Comunali d'Emergenza!

Ogni ACE deve diventare centro di mobilitazione per costituire il
Governo di Blocco Popolare!

Con la linea riassunta nella parola d'ordine "costituire ovunque
Amministrazioni Comunali d'Emergenza [7]" il Partito comunista ha
indicato una linea d'attacco per rendere il paese ingovernabile dai
governi emanazione dei vertici della Repubblica Pontificia. Che ne fosse
consapevole o meno, Ignazio Marino, sfidando il governo
Renzi-Berlusconi, dichiarando pubblicamente che "in marzo non ci saranno
più i soldi per pagare i dipendenti, per il gasolio dei bus, per gli
asili nido, per i rifiuti e neppure per le santificazioni dei due Papi.
Se si dovessero licenziare 4 mila dipendenti, vendere Acea,
liberalizzare [privatizzare, ma Marino non osa chiamare pane il pane,
ndr] trasporti e rifiuti se ne occuperebbe un commissario liquidatore,
non io", ha mostrato la strada agli altri sindaci. Ha incitato tutte le
organizzazioni operaie e popolari a non accontentarsi di chiacchiere e
dichiarazioni. In particolare ha anche incoraggiato i lavoratori addetti
alla pulizia delle scuole, già in agitazione in tutto il paese, a non
accontentarsi delle parole dei ministri e dei loro leccapiedi.

La crisi del capitalismo mette anche le amministrazioni locali davanti a
un bivio: o diventare promotrici della mobilitazione e
dell'organizzazione delle masse popolari ed esecutrici delle decisioni
delle masse popolari organizzate ribellandosi al governo della
Repubblica Pontificia e ai suoi mandanti della CI oppure diventare
agenti dell'estorsione che questi mettono in atto contro le masse
popolari.

Ben ha scritto (_il manifesto_, 28 febbraio) Marco Bersani, uno dei
promotori del Referendum per l'acqua bene comune del giugno 2011 (chi si
ricorda più della vittoria del Referendum, di nemmeno tre anni fa?):

"Sapientemente spogliati nell'arco degli ultimi quindici anni da un
combinato disposto di misure, formato dal patto di stabilità interno,
dalla drastica riduzione dei trasferimenti erariali, da vecchi tagli e
più moderne spending review, fino all'iscrizione in Costituzione del
pareggio di bilancio, gli enti locali sono ora cotti a puntino per
divenire i più efficienti esecutori delle politiche liberiste, rese
"inevitabili" dalla trappola del debito pubblico e dall'aver assunto
come priorità indiscutibili i vincoli monetaristi imposti dall'Unione
Europea.

Gli enti locali sono al centro del conflitto, in quanto ancora
detentori di una quantità di beni - territorio, patrimonio immobiliare e
servizi pubblici valutabili attorno ai 570 miliardi (stime Deutsche Bank
del 2011) ed entrati da tempo nel mirino dei grandi capitali finanziari,
alla disperata ricerca di asset (proprietà e attività redditizie,
diciamo noi in italiano, ndr) sui quali investire l'enorme massa di
ricchezza privata prodotta dalle speculazioni finanziarie dell'ultimo
decennio.

Non è certo un caso la trasformazione, in atto negli ultimi anni, di
Cassa Depositi e Prestiti da ente per il sostegno a tassi agevolati
degli investimenti degli enti locali a SpA mista pubblico-privata che si
pone come partner finanziario per il sostegno alle grandi opere, per la
"valorizzazione" del patrimonio degli enti locali, per l'aggregazione in
grandi multiutility della gestione dei servizi pubblici locali.

Se questa è la partita, appare a dir poco insufficiente l'indignazione
del sindaco Marino con relative minacce di dimissioni. Ciò che sta per
essere progressivamente dismessa è la funzione pubblica e sociale
dell'ente locale in quanto tale, per trasformarne il ruolo: da erogatore
e garante dei servizi per la collettività a facilitatore dell'espansione
degli interessi finanziari e speculativi su ogni settore delle comunità
territoriali."

Ben detto, non sapremmo dire meglio! Bisogna solo passare dalla denuncia
alla proposta, dal dire al fare.

Ignazio Marino ha pubblicamente minacciato di bloccare la macchina
amministrativa del Comune di Roma, di interrompere l'attività che svolge
al servizio del Vaticano e della Corte Pontificia e di dimettersi e il
governo Renzi-Berlusconi ha dichiarato prontamente che farà macchina
indietro, che gli darà i soldi che vuole! Non sono ancora soldi, per ora
sono solo ancora parole: ma mostrano una via di cui ogni amministrazione
comunale può approfittare, di cui le masse popolari organizzate devono
approfittare.

Non occorre aspettare le elezioni europee e le amministrative di maggio
per mettersi all'opera. Anzi, proprio l'opera di oggi mostra le vere
intenzioni e la capacità anche di quelli che si candidano per le europee
e le amministrative!

Grazie a Ignazio Marino abbiamo avuto anche la dimostrazione plateale
che la minaccia del commissariamento, agitata da vari sindaci, non
ultimo De Magistris a Napoli, Pisapia a Milano e Pizzarotti a Parma, per
giustificare la loro sottomissione al governo, è solo un pretesto.

Certo, non tutte le città e i paesi hanno il peso di Roma! Vero, ma la
quantità fa qualità.

Non bisogna aver paura del commissariamento! È più un problema per il
governo che per i sindaci. Che il governo dei vertici della Repubblica
Pontificia (RP) assuma apertamente in proprio, con suoi commissari,
l'amministrazione di centinaia di città e paesi, perché le
amministrazioni locali rifiutano di fare gli esattori per conto del
Fisco, delle banche e delle finanziarie, perché rifiutano di
privatizzare servizi e beni demaniali, perché usano strutture, mezzi e
risorse per attuare il diritto di ogni adulto a un lavoro utile e
dignitoso, di ogni famiglia a una casa decente, di ogni persona a
servizi pubblici di buona qualità, perché si fanno promotrici della
mobilitazione e dell'organizzazione delle masse popolari per affrontare
con misure concrete, sia pure provvisorie, gli effetti della crisi
generale del capitalismo che devasta il nostro paese e sconvolge la
società!

Le masse popolari organizzate devono indurre con le buone o con le
cattive le amministrazione comunali a diventare Amministrazioni Comunali
d'Emergenza che sfidano il governo della RP anche su questo terreno! Che
il governo della RP osi commissariare le ACE e le masse popolari
italiane avranno fatto un passo da gigante verso la costituzione del
Governo di Blocco Popolare [8], un primo passo verso l'instaurazione del
socialismo.

Certo, la crisi generale del capitalismo non si risolve con l'iniziativa
sparsa delle amministrazioni locali. Non sono le amministrazioni locali
con tante iniziative isolate che cambieranno la rotta del nostro paese,
che eviteranno la catastrofe in cui la borghesia e il clero, i vertici
della Repubblica Pontificia, la Comunità Internazionale dei gruppi
imperialisti europei, americani e sionisti stanno portando noi e tutta
l'umanità.

Ma le masse popolari organizzate, con il loro governo d'emergenza (il
Governo di Blocco Popolare) che dia forma e forza di legge nazionale ai
provvedimenti delle organizzazioni operaie e popolari, che coordini la
loro iniziativa a livello nazionale e stringa gli accordi possibili e
necessari a livello internazionale, che sfrutti le stesse relazioni
monetarie e finanziarie, dell'euro e del sistema finanziario, imposte
dalla stessa Comunità Internazionale per sfidare le sue pressioni
ricattando ognuno dei suoi esponenti, possono non solo soddisfare le
proprie esigenze immediate ma anche fare del nostro paese l'esempio di
cui le masse popolari di tutto il mondo hanno bisogno. Un paese che apre
la via e mostra la strada per farla finita con la crisi generale del
capitalismo.

Costituire ovunque Amministrazioni Comunali d'Emergenza!

Trasformare la ribellione e la protesta in organizzazione delle masse
popolari fino alla costituzione del Governo di Blocco Popolare, il
governo d'emergenza delle masse popolari organizzate!

Costituire clandestinamente in ogni azienda privata e pubblica e in ogni
zona Comitati di Partito, moltiplicare le OO e le OP e favorire il loro
coordinamento e l'orientamento a costituire un loro governo d'emergenza!

La costituzione del Governo di Blocco Popolare sarà un passo verso
l'instaurazione del socialismo!

 

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_ Per mettersi in contatto con il Centro del (n)PCI senza essere
individuati e messi sotto controllo dalla Polizia, una via consiste
nell'usare TOR [vedere _ http://www.nuovopci.it/corrisp/risp03.html
[9]_], aprire una casella email con TOR e inviare da essa a una delle
caselle del Partito i messaggi criptati con PGP e con la chiave pubblica
del Partito [vedere _ http://www.nuovopci.it/corrisp/risp03.html [9]_]._


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