[Nogelminispbo] Primo marzo delle e dei migranti: manifestaz…

Delete this message

Reply to this message
Autore: Sean Patrick Casey
Data:  
To: Autorganizzazione Studentesca
CC: No Gelmini SciPol Bologna, Assemblea Antifascista Permanente, Collettivo SPA
Oggetto: [Nogelminispbo] Primo marzo delle e dei migranti: manifestazione a Bologna Sabato h 15 piazza dell’Unità
http://coordinamentomigranti.org/2014/02/18/primo-marzo-dei-migranti-manifestazione-a-bologna-h-15-piazza-dellunita/

SU LA TESTA!

IL PRIMO MARZO DELLE E DEI MIGRANTI È UN’OCCASIONE PER TUTTI!

Il prossimo primo marzo torneremo in piazza. Lo facciamo dopo la tragedia
politica del 3 ottobre 2013, quando la morte di centinaia di uomini, donne
e bambini nel mare di Lampedusa ha reso evidente la spietatezza del regime
europeo dei confini. Lo facciamo dopo la cosiddetta «emergenza profughi»,
che ha dimostrato che ogni regime «di emergenza» serve a costringere a una
«normale» subordinazione e al silenzio chi cerca una vita migliore. Lo
facciamo sapendo che i migranti non devono essere considerati solo come
vittime che muoiono in mare o alle quali dare assistenza, ma sono una
parte delle nostre società capace di lottare in solidarietà, prendendo
possesso della loro vita, reinventando la democrazia. In Europa, in Italia
e in particolare a Bologna i migranti hanno lottato con determinazione:
per noi antirazzismo significa lottare con loro per affermare la
possibilità di vivere, studiare, lavorare e muoversi in Europa come nel
resto del mondo.

Questa lotta è oggi tanto più urgente quanto più l’austerità intensifica
la precarietà e il razzismo istituzionale. La crisi economica e la sua
gestione politica, a livello europeo e nazionale, hanno determinato
l’impoverimento del lavoro, la riduzione del reddito, difficoltà abitative
per tutti. Per i migranti, la crisi ha però aumentato le possibilità di
perdere il permesso di soggiorno, essere rinchiusi nei CIE, perdere i
contributi versati in anni di lavoro, scontrarsi mortalmente con il regime
dei confini. Il recente referendum svizzero e il crescente razzismo
inter-europeo sono effetti di queste politiche e del razzismo
istituzionale che le sostiene. Si tratta di meccanismi di discriminazione
e dispositivi di sfruttamento che non colpiscono solo i migranti, ma
coinvolgono fasce sociali sempre più ampie e puntano a restringere
ulteriormente l’accesso a reddito e diritti.

Il primo marzo del 2010, a Bologna e molte altre città d’Italia, centinaia
di lavoratori e lavoratrici, migranti e italiani, hanno scioperato contro
la legge Bossi-Fini. Lo hanno fatto nonostante l’opposizione di chi ha
sostenuto che lo sciopero dei migranti è uno «sciopero etnico» e che oggi
si schiera ancora dalla parte dei padroni. Questa lotta è andata avanti:
con la battaglia ancora aperta dei lavoratori della Granarolo, con gli
scioperi nei magazzini della logistica contro il sistema di sfruttamento
delle cooperative, i migranti hanno dimostrato che il ricatto del permesso
di soggiorno e del salario e la complicità delle istituzioni con il
sistema che li sfrutta non sono sufficienti a fermarli. Dai posti di
lavoro alle piazze i migranti hanno detto no alla precarietà
dell’esistenza alimentata dal razzismo istituzionale: hanno rifiutato le
discriminazioni nell’accesso alla salute, si sono opposti ai respingimenti
scolastici e alle classi separate, hanno preteso il loro diritto d’asilo.
Dai posti di lavoro alle piazze il primo marzo i migranti ripeteranno a
gran voce che nessun CIE dovrà essere riaperto in Emilia Romagna e che
tutti i centri di detenzione – a partire da quello di Ponte Galeria –
devono essere chiusi per sempre.

Ostinatamente, in questi anni, migranti e italiani, precarie e operai,
hanno realizzato pratiche di lotta che mandano un messaggio chiaro a
tutti: alzare la testa contro sfruttamento, precarietà e razzismo
istituzionale è necessario, alzare la testa è possibile! Il primo marzo
tutte le realtà di Bologna e provincia sono invitate a raccogliere questo
messaggio: per reinventare la solidarietà, per il diritto ad una vita
degna per tutti/e, per stare dalla parte dei migranti senza ambiguità,
dando spazio e visibilità alle loro lotte e alle loro rivendicazioni.

PRIMO MARZO 2014 – ORE 15.00, Piazza dell’Unità – Bologna

-per la rottura del legame tra contratto di lavoro e permesso di soggiorno

-per la chiusura definitiva di tutti i centri di identificazione ed
espulsione

-per la cittadinanza per tutti i figli e le figlie dei migranti nati e
cresciuti in Italia

-per una legge sul diritto d’asilo che tuteli realmente richiedenti e
rifugiati

-per un accesso universale alle cure sanitarie e all’istruzione

CONTRO IL RAZZISMO ISTITUZIONALE CHE ALIMENTA SFRUTTAMENTO E PRECARIETÀ,
SU LA TESTA!

Adesioni (in aggiornamento): Adl-Cobas Emilia Romagna; ; Associazione
donne senegalesi – Bologna; Associazione lavoratori Marocchini – Bologna;
Associazione Progré; Associazione Senegalese Cheikh Anta Diop – Bologna;
Comunità pachistana – Bologna; Confederazione Cobas; ∫connessioni
precarie; Coordinamento Migranti; Làbas occupato; Laboratorio OnTheMove;
Rivolta il debito – Communia Network; Seminaria; SIM – Scuola di italiano
con migranti Xm24; Spazio pubblico Autogestito Xm24; Sportello Legale
XM24; Cs TPO; USI – lavoratrici e lavoratori anarchici; Vag61; Bartleby;
RSU FIOM Ducati Motors; Lavoro Insubordinato; F.A.C.K.
http://fackfestival.blogspot.it/; Associazione Aprimondo; Casa Bettola –
Reggio Emilia; Associazione Città Migrante – Reggio Emilia; Laboratorio
Aq16 – Reggio Emilia;

Per adesioni primomarzobo2014@???