[RSF] FW: [donneinnero] UIKI: Condanniamo la Cospirazione I…

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Autore: pilar castel
Data:  
To: forumroma@inventati.org
Oggetto: [RSF] FW: [donneinnero] UIKI: Condanniamo la Cospirazione Internazionale del 15 Febbraio


Date: Sat, 15 Feb 2014 18:20:19 +0100
From: mapi48@???
To: donneinnero@???
Subject: [donneinnero] UIKI: Condanniamo la Cospirazione Internazionale del    15 Febbraio

Carissime,


vi giro l'email inviatami da Emilia, che è sempre vicina ai curdi.

Un abbraccio, Mapi






----Messaggio originale----
Da: info@???
Data: 14-feb-2014 10.16
A: <undisclosed-recipients:;>
Ogg: UIKI: Condanniamo la Cospirazione Internazionale del 15 Febbraio




Condanniamo la Cospirazione Internazionale del 15 Febbraio

Il 15 febbraio 1999 rappresenta per il Medio Oriente, specialmente per i curdi, la data di attuazione del movimento contro-rivoluzionario, vale a dire del complotto internazionale. E’ un giorno buio per i curdi. Quel giorno il leader del popolo kurdo, Abdullah Öcalan, è stato rapito e portato in Turchia in seguito a un atto di pirateria internazionale. Questo complotto è stato organizzato dagli Stati Uniti e dall'Unione Europea. Abdullah Öcalan è stato portato sull’isola carcere di Imralı in maniera del tutto arbitraria da parte dell'organizzazione Gladio, collegata alla NATO. Da 15 anni è detenuto a Imralı in condizioni di reclusione estremamente dure.
Tuttavia, il leader curdo aveva dichiarato un nuovo cessate il fuoco pochi mesi prima della cospirazione, il 1 settembre 1998. E nell'ottobre 1998 aveva deciso di venire in Europa al fine di intensificare la ricerca di una soluzione politica alla questione curda. Il complotto era destinato a impedire la ricerca di una soluzione politica e a distruggere il movimento curdo PKK (Partito dei Lavoratori del Kurdistan). Gli autori di questo complotto hanno voluto contrastare la pretesa dei popoli curdo, turco, persiano e arabo a vivere in pace, fianco a fianco, in un contesto democratico a garanzia dell'uguaglianza e della libertà. Hanno preferito il curdo che muore facendo costantemente la guerra invece di colui che combatte attivamente nella sfera politica.
Il complotto contro Öcalan era destinato a sgomberare il terreno al fine di preparare l'intervento militare e politico in Medio Oriente pianificato dagli Stati Uniti negli anni '90. Il movimento di liberazione kurdo e il suo leader Abdullah Öcalan erano effettivamente percepiti dagli Stati Uniti e dalle potenze europee come ostacoli contro questi piani di intervento.
Dopo il complotto del 15 febbraio, queste potenze hanno perseguito le loro politiche nefaste contro il PKK. Aggiungendolo alla loro lista delle organizzazioni terroristiche, hanno dato il loro pieno appoggio alla politica di guerra e massacro compiuta dallo Stato turco. Hanno inoltre facilitato l'omicidio da parte dello Stato turco a Parigi il 9 gennaio 2013 di tre rivoluzionarie curde, Sakine Cansız, Doğan Fidan e Leyla Şaylemez. Questo crimine efferato è stato destinato altresì a ostacolare la lotta curda per la libertà e a minare il processo di pace in corso.
Tuttavia il movimento curdo e il popolo curdo hanno impedito a queste forze di raggiungere i loro obiettivi, lottando continuamente contro il complotto. Oggi Abdullah Öcalan è il leader curdo più ascoltato e più influente di tutto il Kurdistan. L’attuazione nel Kurdistan siriano, al culmine della guerra civile, del progetto di autonomia democratica sviluppato da Abdullah Öcalan, rappresenta una grande speranza per risolvere i problemi fondamentali dei popoli della regione. Al 16° anniversario del complotto il popolo curdo continua la propria lotta per la libertà di Öcalan, la libertà e la democrazia in Kurdistan, la libertà e la democrazia in Medio Oriente.
Attraverso questa manifestazione condanniamo ancora il complotto internazionale e i suoi autori, e ancora una volta ci appelliamo al Commissario per i Diritti Umani del Consiglio d’Europa, al Comitato per la Prevenzione della Tortura (CPT) e alla Corte Europea dei Diritti dell'Uomo (CEDU) affinché compiano la loro missione. Ci aspettiamo che queste istituzioni riconoscano il suddetto complotto e identifichino i colpevoli.
Chiediamo pertanto all'Unione Europea, al Consiglio d'Europa, all'ONU, agli Stati Uniti e alla Russia, di riconoscere e rispettare la lotta del popolo curdo per la libertà e la democrazia così come il suo leader Abdullah Öcalan. Chiediamo inoltre di abbandonare le loro politiche volte a sabotare il processo di soluzione democratica e pacifica attualmente in corso nel Kurdistan siriano e turco.

Libertà per Öcalan, status politico per il Kurdistan!
Viva il Kurdistan libero e il Medio Oriente democratico!


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