Grazie a chi ci aiuterà a far circolare
questa informazione
Mercoledì 22 gennaio dalle 18 alle 19 sui gradini del palazzo
ducale di Genova, 608° ora in silenzio per la pace.
Incollo il volantino che verrà distribuito.
Altre info su
www.orainsilenzioperlapace.org
Guerra,
alcune cose che non ci
dicono
Si
stanno esaurendo le materie prime e ora è una corsa contro
il
tempo per accaparrarsi gli ultimi giacimenti. La lotta
ecologica è prima di
tutto una lotta per un nuovo modello di sviluppo sostenibile
ed è quindi anche
lotta per la pace oltre che per la salute e l'ambiente. Ecco
perché oggi
dobbiamo costruire un asse fra il movimento ambientalista e
quello per la pace.
Perché
si fa la guerra oggi?
In
questi
anni di impegno ambientalista sulla questione dell'Ilva credo di
averlo
capito
.
Ma
prima vediamo i dati.
Il
sito ambientalista
consoGlobe (
http://www.consoglobe.com) cita
un
documento della
United Nations Conference on Trade and
Development
nel
quale si stima che le
miniere di ferro chiuderanno i
battenti
entro il 2087 in quanto terminerà la possibilità di estrarre il
minerale in
modo utilizzabile per applicazioni industriali. Per l’acciaio
inossidabile
andrà ancora peggio in quanto il nickel è destinato ad esaurirsi
tra il 2040 ed
il 2064. (....)
Ciò
nonostante oggi
si vuole produrre più di quanto il mercato non richieda: si
parla infatti
di
“eccesso di capacità produttiva”dell'industria
siderurgica. Si
stimola perciò la domanda puntando sulla costruzione di nuove
auto e
di
palazzoni di cui non vi è bisogno, promuovendo anche
grandi
opere
inutili
che richiedono molto acciaio.
Siamo
stati fino a ora
abituati a collegare la guerra al petrolio. Ma se guardiamo il
versante
delle
materie prime si scopre che lo scenario che si
prospetta
è quello di un progressivo esaurimento del ferro e dei
minerali
rari
.
Consiglierei la lettura della voce “terre rare” su Wikipedia (
http://it.wikipedia.org/wiki/Terre_rare).
Attorno
alle “terre rare”
nascono tensioni enormi. Scrive Simone Pieranni: “Nel 2009 negli
States scoppiò
un gran casino quando il Congresso chiese al Government
Accountability Office
di verificare la dipendenza statunitense dall'importazione di
terre rare. Il
grande pubblicò capì via via di cosa si trattava, quando vennero
spiegati gli
utilizzi militari delle terre rare (visori notturni, munizioni
di precisione,
missili, ad esempio)”.
Non tutti sanno cosa c'è sotto l'Afghanistan.
“Si trova in
Afghanistan – scrive Marina Perotta su Ecoblog - la più grande
riserva di
litio. E’ forse per questo che le truppe militari di mezzo mondo
non vanno via?
(....) questo è il principale componente per la costruzione di
batterie ad alta
efficienza, come quelle usate per i cellulari ma anche per le
auto elettriche”.
(.....)
Mi fermo qui.
Non
occorrono
spiegazioni.
Faremo
la
guerra per sempre.
A
meno
che non costruiamo un modello sostenibile di sviluppo basato
sul risparmio, il
recupero, il riuso, il riciclaggio e la
riconversione.
Mi
hanno
stupito le tante persone che ho incontrato e che non
comprendono come la lotta
per la chiusura dell'Ilva sia prima di tutto una lotta per la
pace oltre che
per la salute e l'ambiente.
Alcuni
mi
chiedono se l'Ilva produca acciaio per le armi. Non è questo
il problema: la
guerra non è provocata dalle armi, ma da questo sviluppo
.
25
novembre
2013 -
Alessandro
Marescotti
Note:
L'articolo è stato
scritto per Mosaico di Pace
http://www.mosaicodipace.it
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