On Sat, 15 Jun 2013, ginox wrote:
> On 14/06/2013 19:05, Raistlin wrote:
> > On 06/14/13 17:26, gin(e) wrote:
> >> Quando un evento è poco partecipato non lo si moltiplica, se il problema
> >
> > Minchia, quanto buonsenso tutto insieme. +1000.
> >
>
> magari dipende da perche' e' in crisi. se e' in crisi perche' non
> abbiamo le energie per farlo allora si', se e' in crisi perche'
> la comunita' che lo spinge e' meno visibile, meno presente, meno
> strutturata allora secondo me e' utile. Cmq non voglio insistere.
dal basso della mia partecipazione piuttosto costante negli anni ed
ormai piu' che brizzolata credo che non e' in crisi per nessuno dei due
di questi motivi che citi. come l'anno scorso a L'Aquila mi trovo
davvero infastidito da vecchi fratelli (in senso massonico ovviamente)
che sostengono che l'hackmeeting non ha ricambio e non funziona piu', ma
poi loro stessi non ci vengono a sbattersi assieme per una settimana e
anzi bazzicano gia' da tempo altri contesti: a tutti costoro prima di
rispondere offesi chiedo PER FAVORE calate dal piticone ed evitate il
comportamento paternalista di chi la sa piu' lunga. basta contare fino a
10 che la coscienza politica per capirlo non dovrebbe mancarvi. per le
sfide che si e' posto l'hackmeeting in questi tempi durissimi direi e'
andato fin troppo a gonfie vele. se non ci credete: veniteci invece che
scrivere qui quanto fa schifo, roba che mi aspetterei da un troll ma non
da un compagno.
in quanto a visibilita' poi, direi che e' enorme e meritata, non so se
vi siete fatti un po' di rassegna quest'anno ma roba cosi' da un hacker
meeting e senza un ufficio stampa non si e' mai vista.
semmai di problematiche ne vedo emergere altre:
1- i collettivi che ci ospitano da 2 anni a questa parte si trovano in
situazioni difficili e politicamente ambiziose. per vari motivi legati
anche alla scelta di stare ai margini (e si vede che e' per scelta, mai
per necessita', che l'hackmeeting lo fa gente con tante risorse nel
cervello ed un cuore grande cosi') spesso chi ospita si trova in 4-5
come a Cosenza a voler fare hackmeeting: questo non permette a chi
ospita l'hkm di goderselo a pieno. la comunita' at large deve tutelare
l'impegno e l'entusiasmo di chi ospita e coinvolgersi di piu' in prima
persona affinche' davvero si possa dire che non ci sono organizzatori.
2- l'hackmeeting non e' piu' il ritrovo della comunita' hacker italiana,
ma e' quello delle controculture digitali, unico nel suo genere e che ne
ispira gia' tanti altri nel mondo. questo non e' un problema di per se,
ma bisogna prenderne coscienza per non prendersi per il culo e per
mostrare onesta' e chiarezza alla comunita' hacker at large, sperando
che in futuro sempre piu' hackers comprendano quanto e' importante
coltivare anche una consapevolezza politica delle proprie azioni,
dell'uso che si fa delle proprie conoscenze, di come evitare la iattura
del controllo e della repressione. il patrimonio critico di questa
comunita', a partire da questa mailinglist, e' unico nel suo genere.
3- qualita' dei contenuti da coltivare (a Cosenza gran prova andata
bene! chiaramente il ricambio c'e' e anzi alcuni giovani sono davvero
in gamba, come ai bei vecchi tempi) e magari dare piu' risalto ad alcune
cose che passano, per esempio l'altra settimana un paio di seminari sul
malware meritavano davvero press release in stile CCC. fantastico quello
sul rootkit injection nelle VM per esempio
insomma a me pare che ci sono le carte in tavola per tanti altri
hackmeeting, basta fare attenzione a tenerci bilanciati e basta che i
vecchi si facciano da parte. proprio per questo mi risparmio altri
giudizi su dove e' meglio farlo etc. fate vobis, basta non fare i
cazzari e fissare data e luogo in anticipo e senza cambiamenti.
io ci vengo, vi amo troppo e mi mancate tutti.