[RSF] FW: 17 aprile: LIBERARE TUTTI E SUBITO! appello in ita…

このメッセージを削除

このメッセージに返信
著者: pilar anita quarzell castel
日付:  
To: forumroma@inventati.org, ass.zabaglia@libero.it, dorettabottos@libero.it dorettabottos@libero.it, donneinnero@listas.nodo50.org, de def, newsletter@comune.net
題目: [RSF] FW: 17 aprile: LIBERARE TUTTI E SUBITO! appello in italiano ed inglese per i prigionieri politici palestinesi e per tutti i rivoluzionari anticapitalisti e antimperialisti - con indirizzo per

Date: Sun, 14 Apr 2013 14:18:09 +0200
From: valeria.sonda@???
To: redazione@???
Subject: 17 aprile: LIBERARE TUTTI E SUBITO! appello in italiano ed inglese per i prigionieri politici palestinesi e per tutti i rivoluzionari anticapitalisti e antimperialisti - con indirizzo per adesioni







Giro l'appello per il sit in del 17 aprile
alle ore 17 (mercoledì) a Roma, in occasione della giornata del prigioniero palestinese;
come l'anno scorso, il sit in si terrà nella
piazza antistante la Metro B fermata Colosseo.


La manifestazione raccoglie l'appello internazionale a mobilitarsi a
sostegno dei prigionieri palestinesi e rilancia la solidarietà con tutti
gli uomini e le donne che pagano con la prigionia la scelta di essersi
ribellati all'egemonia imperialista.
Con preghiera di partecipare e di diffondere.

Per adesioni: freedomforrevolutionaries@???



              LIBERARE TUTTI E SUBITO!!!
            Libertà per 
              i prigionieri politici palestinesi.
            Libertà per 
              tutti i rivoluzionari anticapitalisti e antimperialisti
Il 17 aprile è la giornata internazionale del prigioniero 
              politico palestinese, sono 4812 i detenuti nelle carceri israeliane 
              tra loro ci sono oltre 219 minorenni, dal 1967 in oltre 750.000 
              sono passati per le prigioni israeliane, una cifra equivalente al 
              20% del popolo della Palestina occupata. 
            Crediamo sia giusto ed importante rispondere all’appello 
              lanciato dalle organizzazioni palestinesi organizzando manifestazioni 
              e presidi in tutta Italia , dando forza e sostegno alla lotta che 
              da oltre due anni portano avanti i prigionieri palestinesi contro 
              un impianto di detenzione brutale, per il rispetto dei diritti umani 
              e la fine del sistema di detenzione amministrativa e della tortura. 
              Il 23 febbraio scorso, un giovane palestinese Arafat Jaradat è 
              morto nel carcere di Megiddo in seguito alle sevizie inflittegli 
              dall’esercito israeliano. Il diritto di resistenza, questo 
              è ciò che il sionismo e l'imperialismo vogliono seppellire 
              nelle carceri, israeliane di Megiddo, Nafha, Ofer, colpendo uomini 
              e donne del popolo, militanti insieme a figure storiche e dirigenti 
              politici come Ahmed Saa’dat Segretario Generale del Fronte 
              Popolare di Liberazione della Palestina o Marwan Barghouti Segretario 
              Generale di Al Fatah in Cisgiordania. A questi prigionieri si aggiungono 
              i detenuti di diverse nazionalità arabe fatti prigionieri, 
              nel corso dei conflitti scatenati da Israele poi scomparsi nelle 
              prigioni militari di massima sicurezza. 
             La lotta del popolo palestinese non è diversa e non può 
              essere separata dalla lotta di quanti in tutto il mondo si battono 
              per il progresso, l’indipendenza e l’autodeterminazione 
              del proprio popolo; è lo stesso sistema di interessi economici 
              e politici imperialisti che, in forme diverse da paese a paese, 
              impone il suo brutale dominio a danno dei popoli. 
            All’interno dell’Europa e dell’ intera area mediterranea 
              la repressione colpisce duramente i movimenti sociali e politici, 
              che si oppongono alle poltiche antipopolari e reazionarie della 
              Troika, mentre ancora più duramente vengono attaccate le 
              organizzazioni della sinistra di classe che guidano i processi di 
              autodeterminazione e di indipendenza. L’UE non accetta di 
              essere messa in discussione e per questa ragione offre il pieno 
              sostegno al governo spagnolo nella repressione della sinistra patriottica 
              basca, e sostiene la Turchia nella repressione del movimento di 
              liberazione curdo che vede il suo leader da oltre 15 anni sepolto 
              vivo nel carcere di Imrali, grazie alla complicità del governo 
              D’Alema. 
            La lotta antimperialista in America Latina sta vivendo il suo momento 
              più alto, ma l’imperialismo non accetta di veder crescere 
              il processo rivoluzionario e socialista messo in campo dai paesi 
              dell’ALBA, a cui si affianca l’azione dei governi progressisti 
              e antimperialisti. E’ un continente che sta costruendo la 
              sua indipendenza su basi avanzate di democrazia reale partecipativa 
              economica e politica ma contro il quale le oligarchie reazionarie 
              attuano ogni forma di guerra economica, sociale e militare , uccidendo 
              e imprigionando i dirigenti politici e sindacali (è ad esempio 
              il caso, del Perù, del Cile o della martoriata Colombia).
            L’imperialismo non accetta chi si ribella al suo dominio, 
              chi resiste e costruisce processi socialisti consolidati, e per 
              questa ragione si accanisce contro il percorso di indipendenza della 
              rivoluzione socialista cubana. Non solo l’infame blocco economico-finanziario 
              da oltre 50 anni, ma l’attività anticomunista a guida 
              imperialista ha colpito Cuba con continui attacchi terroristici,che 
              hanno provocato migliaia di morti ; è in tale violento contesto 
              controrivoluzionario a guida USA-CIA che va collocata e interpretata 
              politicamente l’ingiusta e assurda detenzione da 14 anni di 
              5 agenti antiterroristi cubani che sono ostaggi di Washington,con 
              l’unica accusa di aver scoperto e denunciato e ostacolato 
              la violenta attività eversiva di formazioni terroristiche 
              anticubane molto attive , promosse e sostenute dai diversi governi 
              statunitensi, repubblicani e democratici. 
            Invitiamo a partecipare e a costruire iniziative unitarie per il 
              17 Aprile rafforzando la giornata del prigioniero politico palestinese 
              e rivendicando la libertà per tutti i combattenti anticapitalisti 
              e antimperialisti detenuti . 
            L ’accusa contro questi uomini e donne, contro questi compagni 
              rivoluzionari, è di resistere combattendo contro la violenza 
              dell’occupazione imperialista e contro l’ingiustizia 
              sociale. LIBERARE TUTTI E SUBITO!!!


            Mercoledì 17 
              Aprile ore 17 Sit in davanti al Colosseo


            organizzano 
            Forum Palestina, Rete 
              dei comunisti, Collettivo Militant, Capitolo italiano della Rete 
              delle Reti in Difesa dell’Umanità


aderiscono 
            Associazione amici del prigioniero palestinese, UDAP, Comunità 
              Palestinese di Roma e del Lazio, Comitato con la Palestina nel cuore, 
              Associazione Rivista Nuestra America, Comitato Palestina Bologna, 
              Palestina Rossa, ,Giovani Palestinesi in Italia, C.S.P. Partito 
              Comunista Federazione di Roma, AmbienteWeb, Spazio Radio, Partito 
              della Rifondazione Comunista di Roma, Associazione Marxista Politica 
              e Classe, Invictapalestina, Centro Socio-Culturale Ararat, UIKI 
              - Ufficio di Informazione del Kurdistan in Italia, Rete Kurdistan 
              Italia, SenzaConfine, Centro Culturale La Città del Sole, 
              Rete No War, ISM-Italia , Radio Città Aperta, Unione sindacale 
              di Base .



Ai sensi della Legge 675/96 sulla "Tutela delle persone e di altri
soggetti rispetto al trattamento di dati personali": gli indirizzi
e-mail presenti nella nostra lista provengono da richieste di iscrizioni
pervenute al nostro recapito o da elenchi e servizi di pubblico
dominio, anche esposti in Internet o attraverso e-mail da noi ricevuta.
Tutti i destinatari della e-mail sono in copia nascosta ma può succedere
che il messaggio pervenga anche a persone non interessate a ricevere le
comunicazioni di "Palestina nel cuore": in tal caso preghiamo di
segnalarlo rispondendo CANCELLAMI a questa mail e il nominativo verrà
tolto dall'indirizzario.