[NuovoLab] 577° ora in silenzio per la pace

Delete this message

Reply to this message
Autore: norma
Data:  
To: forumgenova@inventati.org
Oggetto: [NuovoLab] 577° ora in silenzio per la pace






Mercoledì 10 aprile dalle 18 alle
        19 sui gradini del palazzo ducale di genova, 577° ora in
        silenzio per  la pace.

        Incollo il volantino che verrà distribuito.

         Altre info su 
www.orainsilenzioperlapace.org


L'Italia ripudia la guerra? E
            quando?


Quando
          Giorgio Napolitano è stato eletto presidente della repubblica,
          il 15 maggio
          2006, l’Italia era già in guerra in Afghanistan (dal 2001) ed
          in Iraq (dal 2003.)



 Per
          giustificare quella in Afghanistan ci hanno raccontato la
          favola che gli USA ed
          i loro alleati stavano cercando Bin Laden, indicato, senza
          prove, come
          organizzatore dell’attentato alle torri gemelle. Bin Laden è
          stato rintracciato
          e linciato in Pakistan dalle truppe statunitensi, ma la guerra
          è tuttora in
          corso. 
 E continua a
          mietere vittime
          innocenti: le ultime sono dieci bambini e due donne massacrati
          da un
          bombardamento NATO domenica 7 aprile. (Fonti: BBC e France
          Presse)



Per
          quella in Iraq la favola erano le armi di distruzione di
          massa: gli USA, per
          bocca di Colin Powell hanno raccontato che l’Iraq ne possedeva
          in grande
          quantità. L’Italia ha fatto finta di credere a questa
          colossale menzogna ed ha
          inviato le proprie truppe. Migliaia di morti, e le armi di
          distruzione di massa
          non c’erano.



La
guerra
                                        è esplicitamente vietata dalla
                                        costituzione, ma Giorgio
                                        Napolitano, una
                                        volta eletto, non ha ritenuto
                                        opportuno spendere una parola
                                        per far cessare la
                                        partecipazione italiana.
                                        Probabilmente ritiene
                                        sufficiente definirle “missioni
                                        di pace”.



Nel
          2011 gli USA intervengono in Libia, e nuovamente l’Italia
          accorre in soccorso
          del vincitore. 
 Nuovo
          linciaggio: questa
          volta tocca a Gheddafi, ex alleato dell’Italia. Giorgio
          Napolitano, zitto.



2012:
          Salvatore Girone e Massimiliano 
 Latorre vengono
          accusati di aver ucciso due pescatori indiani, scambiandoli
          per pirati. I due
          marò sono due persone in attesa di giudizio, innocenti fino a
          sentenza
          definitiva; ma certamente non sono benemeriti personaggi che
          hanno dato lustro
          al loro paese. Giorgio Napolitano li riceve con ogni onore al
          Quirinale.



 5
          aprile 2013: Giorgio Napolitano concede la
          grazia a Joseph Romano, agente statunitense, condannato in via
          definitiva da un
          tribunale italiano per partecipato al rapimento in una via di
          Milano dell’imam
          Abu Omar. Dall’Espresso dell’ 11 maggio 2006: 
“….l'egiziano (AbuOmar)  viene
            pedinato, afferrato, gettato in un furgone; trasferito nella
            base aerea di
            Aviano e torturato; "spedito" in Egitto e ancora lungamente
            torturato
            nelle carceri speciali di Mubarak. 



Ma
          Joseph Romano è un agente statunitense: come negare un favore
          al presidente
          Obama? Mettiamo una pietra sopra alla sua condanna definitiva,
          tanto “
non è mai stato
            rintracciato
”
          (repubblica, 5 aprile), cioè non ha mai scontato un giorno di
          carcere.



Per
          concludere bisogna aggiungere l’incarico a Mario Monti e
          l’invenzione dei dieci
          saggi (un saggio è Quagliarello, e vabbè; un altro è Onida,
          così saggio da dire
          al telefono che il gruppo di
  saggi
          di
          cui fa parte non serve proprio a niente……) 



Ci
          asteniamo da qualunque commento: come sempre, i fatti parlano
          da soli.