[Forumlucca] R: I: Difendiamo la Perugia-Assisi dal tritacar…

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Aihe: [Forumlucca] R: I: Difendiamo la Perugia-Assisi dal tritacarneelettorale
Caro Massimiliano

Grazie per la notizia, che mi era sfuggita. Flavio Lotti è uno dei tanti che
si avventura in sentieri di montagna senza portare il "baculo" per cacciare
i serpenti annidati sotto i sassi o nei cespugli. Dall'avventurarsi senza
baculo è derivata la parola imbecille, che propriamente significa
sprovveduto. Quindi non è offesa da querela.

Flavio Lotti, a chi fosse armato di un po’ di senso critico in più e un po’
di commozione facile per le "opere belle in meno, era evidente che fosse uno
"sprovveduto" intellettualmente ma certamente abile nell'occupare per conto
terzi una posizione che gratificasse il suo ego.

Quando seppi che si candidava ebbi conferma di quello che avevo sempre
pensato di lui, che non sto a specificare perché ormai sembra chiaro.

Il problema è che la cosiddetta sinistra pullula di "senza bacuolo", che in
cambio hanno un gran senso dell'opportunismo e del vantaggio personale.

Aldo

-----Messaggio originale-----
Da: forumlucca-bounces@???
[mailto:forumlucca-bounces@inventati.org] Per conto di Massimiliano
Piagentini
Inviato: giovedì 14 febbraio 2013 21:19
A: forumlucca
Oggetto: [Forumlucca] I: Difendiamo la Perugia-Assisi dal tritacarne
elettorale

Da: Movimento Nonviolento <mao@???>
Oggetto: Difendiamo la Perugia-Assisi dal tritacarne elettorale

Difendiamo la Perugia-Assisi
dal tritacarne elettorale

Tra le troppe e fastidiose email che giungono in campagna elettorale, ho
ricevuto anche una lettera aperta indirizzata “al popolo della
PerugiAssisi”.
Sono rimasto basito nel leggere il racconto di un fallimento dei movimenti,
e la possibilità di un riscatto con l'entrata in Parlamento di un singolo.
Il mittente si definisce, con spavalderia, “l’organizzatore della Marcia per
la pace Perugia-Assisi” e dice: “ci siamo scontrati con un muro di
indifferenza e ostilità....abbiamo fatto un grande lavoro ma sul piano
politico non è cambiato nulla.... è amaro riconoscerlo ma è così”... e
questo generale “fallimento” coinvolgerebbe anche “la Marcia Perugia Assisi,
la Tavola della Pace, il Coordinamento Nazionale degli Enti Locali per la
Pace e i Diritti Umani”. Ce lo rivela adesso proprio chi per tanti anni ha
ricoperto il ruolo di coordinatore della Tavola, anche se non ha “mai voluto
parlarne pubblicamente” ed ora, invece, vuole “mettere un piede dentro il
Parlamento per continuare a fare quel che ho sempre fatto”.
Cosa ha fatto finora ce lo dice lui stesso in apertura della lettera:
“per molti anni abbiamo marciato insieme da Perugia ad Assisi chiedendo ai
responsabili della politica di ascoltare i nostri appelli per la pace, la
giustizia e i diritti umani”. Questi appelli, però, sono rimasti
inascoltati.
E se ne accorge adesso?

Noi abbiamo conosciuto un'altra storia.

Il Movimento Nonviolento ha promosso le prime marce della pace, per dare
seguito al programma politico nonviolento di Aldo Capitini. Poi
l'iniziativa è stata assunta dalla Tavola della pace, con le istituzioni
dell'Umbria.
Per tanti anni non abbiamo potuto riconoscerci nell'impostazione delle marce
della Tavola, che avevano contenuti così generici che potevano piacere a
tutti, anche a chi votava i bilanci militari o addirittura dava il via
libera a missioni militari all'estero o, peggio, ai bombardamenti. Al punto
che il 24 settembre del 2000 abbiamo dovuto organizzare, insieme a tanti
amici della nonviolenza, una “Marcia nonviolenta” Perugia-Assisi, per poter
dire chiaramente: “Mai più eserciti e guerre”.
Noi abbiamo sempre detto e scritto che gli appelli non li facevamo ai
potenti, ma a noi stessi. Non ci siamo mai illusi che il disarmo venisse
concesso dai governanti, ma l'abbiamo perseguito con l'impegno dal basso
diretto e personale: per questo abbiamo sostenuto l'obiezione di coscienza,
l'obiezione alle spese militari, il disarmo unilaterale. Lo abbiamo ripetuto
anche dal palco della Rocca di Assisi il 24 settembre del 2011:“la vera
Marcia inizia quando ognuno di noi tornerà nella propria casa con l'impegno
di realizzare il programma politico nonviolento”. Il disarmo avverrà davvero
quando i cittadini non pagheranno più per le armi, quando gli operai non le
costruiranno più, quando il popolo praticherà l'obiezione di coscienza,
quando avremo disarmato la nostra cultura bellicista e le nostre teste.

L'ultima Perugia-Assisi è stata co-promossa da Tavola della Pace e Movimento
Nonviolento. Abbiamo voluto così per portare la nostra “aggiunta” al 50°
anniversario della Marcia di Capitini. Ci sembrava importante che la Marcia
ritrovasse il suo spirito originario. Ma perché questo potesse avvenire
abbiamo dovuto fare un ulteriore appello di convocazione specifico, oltre
quello congiunto con la Tavola, per far entrare a pieno titolo il rifiuto
della guerra in Afghanistan e Libia, il no agli F-35, il taglio delle spese
militari.
A quel punto il tema del “disarmo” è finalmente emerso con forza grazie alle
migliaia di marciatori che l'hanno fatto proprio.

Per questo abbiamo dato un giudizio molto positivo dell'esito della Marcia
del 2011 dalla quale ha avuto il via il “calendario della nonviolenza”, con
le mobilitazioni per il 2 giugno (Festa della Repubblica che ripudia la
guerra), il 2 ottobre (giornata della nonviolenza di Gandhi), l'Alleanza per
il Servizio Civile (esito del convegno per i 40 anni dell'obiezione di
coscienza) il Forum nazionale “Proposte di pace” e il Manifesto Identità e
Criteri degli Interventi Civili di Pace Italiani (sottoscritto con la Rete
Disarmo e il Tavolo ICP). E dalla quale ha trovato nuovo slancio anche la
campagna contro gli F-35 e le spese militari, oggi diventato - per la prima
volta - tema centrale in campagna elettorale.

Nessun fallimento, dunque, nessuna delusione, nessun ripensamento.

Candidarsi alle elezioni politiche è più che legittimo, ma ciò non può in
alcun modo sostituire il decisivo lavoro dei movimenti. La realtà politica
cambia se c'è un cambiamento sociale e culturale, non viceversa. Il lavoro
parlamentare può essere solo di supporto e sostegno a ciò che i movimenti
veri attuano sui territori. Questo è quello che abbiamo imparato
dall'omnicrazia (il potere di tutti) di Aldo Capitini.

Per questo non possiamo accettare che lo straordinario patrimonio collettivo
e corale della Marcia Perugia-Assisi, venga confinato in un parte politica
(non ci piace che gli strumenti della Marcia, come gli indirizzari, vengano
utilizzati a vantaggio di uno solo). La Marcia è di tutti.
Esponenti del movimento per la pace sono presenti in diverse liste, e questo
è certamente un bene, ma a nessuno può essere permesso di dilapidare un
patrimonio comune per un pugno di voti.

Noi vogliamo lavorare fin da adesso (ma lo stiamo preparando da tempo) per
creare un progetto comune della politica nonviolenta, autonomo ed
indipendente dai partiti, che non sia la foglia di fico per coprire la
solita politica. La nonviolenza deve sapersi esprimere direttamente tanto
nei movimenti quanto nelle istituzioni, con lo stesso stile e la stessa
apertura.

Per quel che ci riguarda, intanto, continueremo a percorrere il cammino
nonviolento da Perugia ad Assisi, indicato da Aldo Capitini, sapendo che
continua ad essere la strada giusta verso “il varco attuale della storia”.


Mao Valpiana
presidente del Movimento Nonviolento

Verona, 14 febbraio 2013
--
_____________________
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37123 Verona

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War is over (John Lennon)