[NuovoLab] 558° ora in silenzio per la pace

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Autore: norma
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To: forumgenova@inventati.org, lo sbarco
Oggetto: [NuovoLab] 558° ora in silenzio per la pace






Mercoledì 6 febbraio dalle 18 alle
        19 sui gradini del palazzo ducale di genova 558° ora in silenzio
        per la pace.

        incollo il volantino che verrà distribuito.

        Altre info su 
www.orainsilenziopelrapace.org


IL RAPPORTO
              DEL
              CONSIGLIO DEI DIRITTI UMANI DELL'ONU



Cisgiordania,
colonizzare
              i territori va considerato crimine di guerra



Per
                Israele, il documento «mina gli sforzi di pace», mentre
                per i palestinesi offre
                un contributo «minimo alla verità»


Israele
              deve fermare ogni attività di colonizzazione dei Territori
              palestinesi di
              Cisgiordania e Gerusalemme est e riportare nei suoi
              confini riconosciuti
              centinaia di migliaia di coloni. È scritto nel rapporto
              che il Consiglio dei
              Diritti Umani dell'Onu ha pubblicato ieri sulle condizioni
              di vita dei
              palestinesi, sottolineando che anche il persistente
              trasferimento di
              popolazione in un territorio occupato può essere visto
              come crimine di guerra.
              Il documento si aggiunge alla preoccupazione espressa
              mercoledì dall'Onu e
              dell'Unione europea per le morti di palestinesi colpiti da
              armi che Israele
              definisce «non letali» come proiettili di gomma e
              candelotti di gas
              lacrimogeno.


Commissionato
              un anno fa, il rapporto del Consiglio dei Diritti Umani
              porta la firma di tre
              esperti indipendenti: il giudice francese Christine
              Chanet, la pachistana Asma
              Jahangir e Unity Dow del Botswana. Israele ne ha
              boicottato i lavori e si è
              rifiutato di rispondere alle domande di chiarimento. Ma
              non è riuscito a
              fermare l'iter che si concluderà il 18 marzo, quando il
              testo sarà sottoposto
              ai 47 stati membri del Consiglio. «Le colonie - si legge
              nel rapporto - sono
              istituite e sviluppate a beneficio esclusivo degli
              israeliani ebrei e vengono
              mantenute attraverso un sistema di segregazione totale tra
              i coloni e la
              popolazione (palestinese) che abita nei Territori
              occupati». Evidenziando il
              divieto per l'occupante di insediare la propria
              popolazione nelle aree
              occupate, il testo denuncia «la distruzione di case, gli
              arresti di minorenni e
              il loro trasferimento in Israele». Quindi rivolge un
              appello ai Paesi membri
              dell'Onu affinché si assumano le proprie responsabilità
              nelle relazioni con
              Israele «che viola norme perentorie del diritto
              internazionale». Secondo gli
              autori del documento esisterebbero le condizioni per un
              intervento della Corte
              penale internazionale. Non solo contro Israele ma anche
              verso le società,
              imprese e compagnie, locali e internazionali, che hanno
              operato e operano per
              lo sviluppo della colonizzazione.


Immediata
            la reazione di
            Israele. Il Consiglio non sarebbe credibile perché in
            passato si sarebbe
            mostrato «unilaterale e prevenuto», ha fatto sapere il
            governo Netanyahu. Le
            conseguenze di quel documento rischiano di «minare gli
            sforzi di pace», ha
            spiegato un portavoce del ministero degli esteri,
            aggiungendo che «l'unico modo
            per risolvere i nodi sospesi fra israeliani e palestinesi,
            incluso quello degli
            insediamenti, è la ripresa di negoziati diretti senza
            precondizioni». Per i
            palestinesi il rapporto del Consiglio dei Diritti Umani
            dell'Onu darebbe solo
            un contributo «minimo» alla verità, dopo anni di denunce.



il manifesto 2013.02.01 mi. gio