[NuovoLab] Scandali all'italiana: G8, archiviate 20 posizi…

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Autore: Antonio Bruno
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Oggetto: [NuovoLab] Scandali all'italiana: G8, archiviate 20 posizioni per le lesioni a Covell

Scandali all'italiana: G8, archiviate 20 posizioni per le lesioni a Covell

Genova - Non vi sono elementi probatori sufficienti per sostenere l’accusa in giudizio dei dirigenti e funzionari delle forze di polizia al G8 di Genova per non avere impedito il tentato omicidio nei confronti del giornalista inglese Mark Covell e le lesioni aggravate di altri quattro giovani fuori dalla scuola Diaz la sera del blitz della polizia nel luglio 2001.

Per questo motivo il giudice per le indagini preliminari, Adriana Petri, ha disposto l’archiviazione del procedimento (“stralciato” da quello principale, accogliendo la richiesta dei pubblici ministeri), «pure censurando come gravissima la mancata collaborazione degli investigatori con la Procura di Genova che di fatto ha impedito l’individuazione dei singoli responsabili».

Inoltre, il Gip ha disposto l’archiviazione dei reati di lesioni personali aggravate essendosi prescritte prima della richiesta di archiviazione. Ha pure ritenuto infondata l’eccezione di incostituzionalità delle norme del codice Penale sulla prescrizione dei reati, in quanto materia di esclusiva competenza del legislatore. In tutto le posizioni archiviate sono state venti.

Nel dettaglio, nel decreto di archiviazione si legge che il giudice «ritiene che non possa che amaramente prendersi atto che, nonostante la lunga istruttoria e i due altrettanto lunghi gradi di giudizio nel procedimento principale, la pubblica accusa non sia riuscita, anche a causa dell’evidente azione delle forze di polizia di copertura delle responsabilità individuali, a individuare gli autori materiali della gratuita aggressione portata dagli operatori di polizia nei confronti di persone inermi che si trovavano fuori dalla scuola». Il giudice, dunque, «censura il malinteso spirito di corpo» che ha «di fatto impedito la doverosa collaborazione degli inquirenti con l’ufficio della Procura nell’individuazione delle responsabilità di coloro che, macchiandosi di reati gravissimi, hanno leso l’onore di tutta la polizia italiana». www.ilsecoloxix.it
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antonio bruno
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