Re: [Hackmeeting] Videogiochi Etica Educazione E-Sport

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Autore: killer
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To: hackmeeting
Oggetto: Re: [Hackmeeting] Videogiochi Etica Educazione E-Sport
Provo a risponderti, ma le idee sono ababstanza confuse e
disorganizzate, lo scopo di scriere qui era proprio cercare spunti e
idee e organizzazione:

> Etica di cosa? Di chi? In che senso?

In tutto, a partire dall'accessibilità del supporto alla non
discriminazione in base ad: hardware posseduto, costi, razza, religione,
credo, etc. Sia nel gioco in se, nei contenuti, che nel modo di
diffondere il gioco stesso, e chi più ne ha più ne metta.

In più aggiungo un tipo di comportamento sportivo che è molto diffuso
nell'ambiente e-sport, che passa dal "gl hf" (good luck and have fun)
detto poco prima di iniziare un match, a tanti altri fattori etici.

I videogiochi spesso sono intrinsi di violenza e razzismo, che porta il
giocatore stesso ad immedesimarsi in un mondo di fantasia ma dominato da
pregiudizi e violenza.

Lo scopo di un e-sport dovrebbe proprio essere distante da queste
dinamiche. Overo "Il risultato finale determina il vincitore" oppure
"imparare e migliorare dai propèri errori" ancora "imparare a saper
vincere, senza la presunzione di essere migliore di qualcun'altro, e a
saper perdere sfruttando la perdita come spunto per imparare dai propri
errori"

>> - Accessibilità libera per tutt*
>
> Che significa concretamente?


Che anche chi non ha soldi/mezzi deve poter usare il gioco ed essere
alla pari degli altri, anche possedendo un pc datato.
Come nello sport reale, gli "avversari" devono poter sfidarsi ad armi
pari, senza che nessun fattore, sopratutto soldi od appartenenza ad una
classe sociale/razza/religione determini l'abilità o gli strumenti a
disposizione del giocatore stesso.

>> - nessuna distinzione tra sesso/religione/idee
>>politiche/soldi/hardware utilizzabile/altro...
>
> Nessuna distinzione dove? Come fai a non fare distinzioni? Perché non
> dovresti?


Sopra ti ho semi risposto, il perchè è appunto per una qeustione etica
di eguaglianza e di sportività.

>> - nessun scopo di lucro
>
> Perché no?


Qui è un po intricata.
Si parlava con gli altri di incentivare per esempio l'aggregazione
tramite l'organizzazione di tornei con premi per il vincitore per
esempio.
Ma non di rendere il gioco una macchina per fare soldi, come lo sono
molti giochi per adesso, con gli "ingame shop" e tutto il resto.
Il gioco dovrebbe essere una piattaforma di auto-insegnamento,
condivisione e crescita, sia personale che collettiva.
Se poi, nella crescita personale, il giocatore riesce anche a farne un
"lavoro" per poter guadagnare, benvenga.
MA deve essere tutto al di fuori del meccanismo
"produci,consuma,crepa", e dall'industrializzazione, altrimenti si
perderebbe il senso etico.

> E licenze no? È chiaro che la gpl non è stata pensata per lo sviluppo
> dei videogiochi; dal discorso di liberazione del codice restano fuori
> gli artworks in quanto l'arte, secondo le parole dello stesso rcs non
> devono necessariamente essere libere. Ci sono le CC certo, ma
> mantenere due licenze e rilasciare in due forme diverse lo stesso
> progetto (il videogioco) non é sempre comodo


Infatti warsow è completamente gpl eccetto per le artwork, se hai le
capacità puoi prendere tutto di quel gioco, eccetto le artwork , e
svilupparti il tuo gioco basandoti su warsow.
Ho peccato nel lasciare per scontato questo punto, ma hai perfettamente
ragione e l'idea è perfettamente in linea.

>>    - altro
>>- Formazione etica sull'uso del pc (la scuola diventerebbe il 
>> supporto
>>didattico al ragazzino/a che a casa sta ore su facebook, dandogli
>>alternative e comunque aiutarlo a concepire l'uso appropriato di tali
>>strumenti)

>
> Porcoddio che visione tecnocratica della scuola,


E' indubbio che internet e il pc in generale è ormai parte integrante
della vita di un individuo, da quando nasce.
Manca ancora un educazione e formazione ad esso, come manca per il
sesso.
Penso che la scuola dovrebbe formare anche su questo, sia sull'aspetto
tecnico che sociologico dell'informatica.

> Da seymour papert in avanti é un bel po che si sperimenta. Basti
> vedere la comunità scratch. Certo non in italia. Da qualche tempo
> stiamo realizzando il progetto gamestar(t) con alcuni centri a
> madrid:
>
> http://arsgames.net/blog/?cat=395


DAvvero interessante, se ci fosse una versione italiana o inglese
sarebbe un pelino meglio, dato che con lo spagnolo vado ad intuito, e
dato che comunque gli altri del progetto e-sport manifesto parlano per
lo più inglese, ma condividerò

Ripeto, è tutto abbozzato e confuso e il mio portare qui questa cosa è
un modo per cercare spunti idee e collaborazioni :)

Saluti