[NuovoLab] Cambiare si può: a Genova venerdi 23.11.12

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Szerző: Antonio Bruno
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Tárgy: [NuovoLab] Cambiare si può: a Genova venerdi 23.11.12
Come primi firmatari dell'appello CAMBIARE SI PUO' organizziamo un incontro a Genova venerdi 23 novembre 2012 alle ore 1730 presso la Sala Batini via Buozzi 17 c/o Comunita' San Benedetto al Porto Genova.

Antonio Bruno, Clizia Nicolella, Haidi Giuliani

www.cambiaresipuo.net

CAMBIARE SI PUO' Per una presenza elettorale alternativa alle elezioni
politiche del 2013

— Il sistema sta andando in pezzi. Le differenze economiche e sociali
crescono, le disonesta' individuali o di gruppi sono diventate corruzione del
sistema, la distanza tra stato e societa' e tra organi rappresentativi e
cittadini non e' mai stata cosi' elevata. La possibilita' di contare e di
decidere sulla propria vita e sul proprio futuro e' quotidianamente frustrata da
decisioni verticistiche e incontrollabili. Cosi' lo stesso desiderio di
partecipazione politica si affievolisce, riducendosi a esplosioni di rabbia,
alla fuga dal voto o all'adesione a proposte populiste (egualmente presenti
dentro e fuori le forze politiche tradizionali). Prevale l'idea che non ci sia
piu' nulla da fare perche' ogni scelta e' obbligata e «imposta dall'Europa»
(cioe' dai mercati). Il modello sociale europeo e' cancellato dalle
compatibilita' economico-finanziarie in una concezione dell'economia che non
lascia spazio alla politica.
Questa posizione e' stata da tempo abbracciata dal Partito democratico e si e'
tradotta nell'appoggio senza se e senza ma al governo Monti, nel concorso
all'approvazione del cosiddetto patto fiscale e della modifica costituzionale
sul pareggio di bilancio, nel contributo alla riduzione delle tutele del lavoro,
nel sostegno alle grandi opere, nel frequente aggiramento dell'esito
referendario in favore dell'acqua pubblica. E' una prospettiva nella quale si
e' inserito, da ultimo, il gruppo dirigente di Sel con la scelta di partecipare
alle primarie, in una alleanza che ne sancisce la subalternita' al Partito
democratico (a prescindere dallo stesso esito delle primarie). Dall'altra
parte c'e' la posizione del Movimento 5 stelle di Beppe Grillo, che, pur
partendo da una condivisibile critica radicale di questa classe politica e di
questi partiti, non offre risposte sul piano della democrazia costituzionale e
di una diversa uscita dalla crisi in atto.

— A fronte di cio' non e' piu' possibile stare a guardare o limitarsi alla
critica. L'attuale pensiero unico e il conseguente orizzonte politico sono
modificabili. Esiste un'alternativa forte, sobria e convincente alla politica
liberista che, in tutta Europa, sta distruggendo il tessuto sociale senza dare
soluzione a una crisi che non accenna a diminuire nonostante le rassicurazioni
di facciata.
E' un'alternativa che si fonda sulle promesse di civilta' contenute nella
nostra Carta fondamentale: la Costituzione stabilisce che tutti i cittadini
hanno diritto al lavoro e, in quanto lavoratori, a una retribuzione sufficiente
ad assicurare un'esistenza libera e dignitosa: noi vogliamo che questi
principi siano attuati e posti a base delle politiche economiche e sociali. E'
un'alternativa che esprime una cultura politica nuova, che si prende cura
degli altri e rifiuta il leaderismo, che parla il linguaggio della vita della
persone e non quello degli apparati, che include nelle discussioni e decisioni
pubbliche la cittadinanza attiva. Un'alternativa capace di fare emergere, con
l'impegno collettivo, una nuova rappresentanza politica preparata, capace,
disinteressata al tornaconto personale e realmente al servizio della comunita' .
Un'alternativa in grado di produrre antidoti a quel sistema clientelare che ha
generato corruzione e inquinamento mafioso e di trasformare lo stato rendendolo
trasparente, de-centralizzato ed efficiente. Un'alternativa, quindi, che
guarda a un mondo diverso, in cui si rispetti l'ambiente, siano valorizzati i
beni comuni, si pratichi l'accoglienza, si assicuri a tutte e tutti la
possibilita' di una vita degna di essere vissuta anche se si e' vecchi, malati o
senza lavoro o se si e' arrivati nel nostro paese per viverci e lavorare. Non e'
un'illusione, ma il compito di una politica lungimirante: il welfare, lungi
dall'essere un lusso dei periodi di prosperita' , e' la strada che ha portato
alla soluzione delle grandi crisi economiche del secolo scorso. E non c'e'¨
solo una prospettiva di tempi lunghi. Ci sono azioni positive da realizzare e
scelte sbagliate da contrastare. Subito.
L'elenco e' semplice e riguarda sia gli interventi indispensabili che le
modalita' per recuperare le risorse necessarie. Da un lato, la rinegoziazione
delle normative europee che impongono politiche economiche recessive; un
progetto di riconversione di ampi settori dell'economia in grado di rilanciare
rapidamente l'occupazione con migliaia di piccole opere di evidente e
immediata utilita' collettiva; un piano di riassetto del territorio nazionale e
dei suoi usi mirante a garantire la sicurezza dei cittadini e la riduzione del
consumo di suoli agricoli; un'imposizione fiscale equa ed efficace (estesa ai
patrimoni e alle rendite finanziarie nonche' alle proprieta' ecclesiastiche); il
potenziamento degli interventi a sostegno delle fasce piu' deboli e dei presidi
dello stato sociale; il ripristino delle tutele fondamentali del lavoro e dei
lavoratori; la sperimentazione di modalita' di creazione diretta di occupazione,
anche in ambito locale, affiancata dall'introduzione di un reddito di
cittadinanza; l'attuazione di forme di sostegno e promozione delle esperienze
di economie di cooperazione e solidarieta' ; l'investimento a favore della scuola
e dell'universita' pubblica, a sostegno della formazione, della cultura, della
ricerca e dell'innovazione; il rispetto pieno e immediato dei referendum 2011
sui beni comuni e contro la vendita ai privati dei servizi pubblici locali;
un'effettiva riforma del sistema dell'informazione e del conflitto di
interessi; il pieno riconoscimento dei diritti civili degli individui e delle
coppie a prescindere dal genere e l'accesso alla cittadinanza per tutti i nati
in Italia. Dall'altro: una reale azione di contrasto dell'evasione fiscale e
della corruzione; il ritiro da tutte le operazioni di guerra e l'abbattimento
delle spese militari; la definitiva rinuncia alle grandi opere (a cominciare
dalla linea Tav Torino-Lione e dal ponte sullo Stretto); l'abrogazione delle
leggi ad personam (che sanciscono la disuguaglianza anche formale tra i
cittadini); la previsione di un tetto massimo per i compensi pubblici e privati
e l'azzeramento delle indennita' aggiuntive della retribuzione per ogni
titolare di funzioni pubbliche.

— I fatti richiedono un'iniziativa politica nuova e intransigente, per non
restare muti di fronte a opzioni che non ci corrispondono e per rompere con la
logica paralizzante delle compatibilita' . Un'iniziativa politica nuova e non
la raccolta dei cocci di esperienze fallite, dei vecchi ceti politici, delle
sigle di partito, della protesta populista. Un'iniziativa che porti alla
costituzione di un polo alternativo agli attuali schieramenti, con uno sbocco
immediato anche a livello elettorale. Un'iniziativa che parta dalle centinaia
di migliaia di persone che nell'ultimo decennio si sono mobilitate in mille
occasioni, dalla pace ai referendum, e che aggreghi movimenti, associazioni,
singoli, amministratori di piccole e grandi citta' , lavoratrici e lavoratori,
precari, disoccupati, studenti, insegnanti, intellettuali, pensionati, migranti
in un progetto di rinnovamento delle modalita' della rappresentanza che veda,
tra l'altro, una effettiva parita' dei sessi.
E' un'operazione complicata ma necessaria, che deve essere messa in campo
subito. Negli ultimi giorni si sono susseguiti numerosi appelli in questo senso.
E' tempo di unire passione, intelligenze, capacita' ed entusiasmo per costruire
una proposta elettorale coerente con questa prospettiva, in cui non ci siano
ospiti e ospitanti, leader e gregari ma un popolo interessato a praticare e
promuovere cambiamento.

— E' questo il senso della campagna CAMBIARE SI PUO'! NOI CI SIAMO,
nella quale abbiamo deciso di impegnarci con l'obiettivo di presentare alle
elezioni politiche del 2013 una lista di cittadinanza politica, radicalmente
democratica, alternativa al governo Monti, alle politiche liberiste che lo
caratterizzano e alle forze che lo sostengono.
Noi ci siamo e pensiamo che molte e molti vogliano costruire con noi questo
percorso.
Per questo ti chiediamo di esserci e di mandare la tua adesione a:
aderisco@???.
Ma le firme non bastano. Serve che tutti noi, che aderiamo a questa campagna, ci
incontriamo, per definire i passaggi successivi, in una prima assemblea
pubblica, che proponiamo per il primo dicembre.

5 novembre 2012

Sito http://www.cambiaresipuo.net

Luciano Gallino (professore sociologia, Universita' di Torino)
Livio Pepino (magistrato, responsabile Edizioni Gruppo Abele)
Marco Revelli (professore di scienza della politica, Universita' del Piemonte
orientale)
don Marcello Cozzi (vicepresidente nazionale Libera)
Antonio Di Luca (operaio, Fiom, Fiat Pomigliano)
Chiara Sasso (scrittrice, Coordinamento Rete dei Comuni Solidali)

Vittorio Agnoletto (medico)
Andrea Aimar (Officine corsare, Torino)
Caterina Avanza (Ethicando)
Andrea Bagni (insegnante, redazione École, Firenze)
Piero Basso (dirigente di azienda)
Bengasi Battisti (sindaco Comune Corchiano, coordinatore nazionale enti locali
per l'Acqua bene comune)
Oliviero Beha (giornalista e scrittore)
Lorenzo Bicchi (ferroviere, delegato sindacale, Firenze)
Cinzia Bottene (No Dal Molin, consigliera Comune di Vicenza)
Antonio Bruno (consigliere Comune di Genova)
Massimo Carlotto (scrittore)
Emilio Chiaberto (sindaco di Villar Focchiardo, Val Susa)
Ivan Cicconi (esperto di infrastrutture e appalti pubblici, Bologna)
Nicolella Clizia (consigliera Comune di Genova)
Ylenia da Valle (biologa, Universita' di Pisa)
Maurizio Del Bufalo (coordinatore di Cinema e Diritti, Napoli)
Donatella Della Porta (professore scienze politiche e sociologia, Istituto
Universitario Europeo, Firenze)
Mariangela Delogu (delegata Rsu La Rinascente)
Gianna De Masi (assessore Comune di Rivalta)
Francesca Fornario (autrice satirica, videomaker, giornalista di Pubblico)
Flavia Fortunati (Libera, Perugia)
Dario Fracchia (sindaco di Sant'Ambrogio, Val Susa)
don Andrea Gallo (Comunita' San Benedetto al Porto Genova)
Piero Gilardi (artista)
Paul Ginsborg (professore di storia contemporanea, Universita' di Firenze)
Haidi Giuliani (giaì insegnante)
Lorenzo Guadagnucci (giornalista, Comitato verita' e giustizia per Genova)
Sabina Guzzanti (artista)
Sergio Labate (ricercatore Università di Macerata)
Roberto Lamacchia (avvocato, presidente Associazione italiana Giuristi
democratici)
Enrico Lauricella (visual designer, Prato)
Chiara Lesmo (assessore alle politiche sociali Comune di Novate)
Domenico Lucano (sindaco di Riace)
Alberto Lucarelli (professore, assessore Comune Napoli e coautore quesiti
referendari sull'acqua)
don Aniello Manganiello (gia' parroco di Scampia)
Rino Marceca (vice presidente Comunita' montana Valle di Susa e val Sangone)
Teresa Masciopinto (dirigente Banca Etica)
Ugo Mattei (professore di diritto civile, Universita' di Torino, coautore
quesiti referendari sull'acqua)
Sandro Medici (giornalista, presidente del X Municipio di Roma)
Emilio Molinari (presidente Comitato italiano per un Contratto mondiale
sull'acqua)
Andrea Mormiroli (referente area Tratta e marginalita' sociale, cooperativa
Dedalus, Napoli)
Guido Ortona (professore di politica economica, Universita' del Piemonte
orientale)
Moni Ovadia (artista)
Giovanni Palombarini (magistrato, pubblicista)
Rosangela Paparella (garante per i minori, Regione Puglia)
Tonino Perna (professore di sociologia economica, Universita' di Messina)
Riccardo Petrella (professore Universita' cattolica di Lovanio, fondatore
Comitato Mondiale dell'Acqua)
Nicoletta Pirotta (presidente Iniziativa femminista europea)
Michele Pistone (delegato Rsu STM, Catania)
Matteo Pucciarelli (giornalista di Repubblica)
Leana Quilici (assessore Comune di Capannori)
Roberta Roberti (insegnante, Parma)
Marco Rovelli (scrittore e musicista)
Luca Sappino (giornalista di Pubblico)
Giuseppe Sergi (professore storia medievale, Universita' di Torino)
Giacomo Sferlazzo (cantautore, Askavusa, Lampedusa
Lorenzo Signori (presidio di San Pietro di Rosa' ,Vicenza)
Paolo Sollier (allenatore di calcio e scrittore, gia' calciatore)
Gianmaria Testa (musicista e cantautore)
Gianni Tognoni (medico, segretario del Tribunale permanente dei popoli)
Francesco Vallerani (professore di geografia, Universita' Ca' Foscari,
Venezia)
Guido Viale (economista, giornalista e studioso di tematiche ambientali, Milano)
Laura Vigni (consigliere Comune di Siena)
Attilio Wanderlingh (giornalista, editore, Caffe' letterario Intra Moenia,
Napoli)
Alfredo Zuppiroli (primario cardiologo, Firenze)




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antonio bruno.
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