[cm-Roma] altre storie

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Author: sofista@virgilio.it
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To: cm-roma
Subject: [cm-Roma] altre storie
"Non vi racconto le risposte che ho avuto, perche' le persone con
cui ho parlato non facevano parte di alcuna ciclofficina (ancora, ma
non demordo). Ma faccio la stessa domanda qui, perche' magari
c'e' qualcuno/a di SIC e di LACU e di una ciclofficina che
puo' darmi una risposta a questa separazione che sembra avvenire
in uno stesso corpo. Una volta mi sono sentita rispondere a una
domanda analoga: "ma li' ci sto a titolo personale"."

Banalmente, questi sono gli effetti di anni di controguerriglia culturale e ideologica che ha "convinto" molti della riformabilità del capitalismo, e indotto atteggiamenti consenzienti ad una visione nemica. Un'epoca che ha spazzato via quasi ogni spazio/tempo di aggregazione vitale, di controcultura collettivamente agita, tanto diffusa allora quanto sconfitta dal consumismo imbecille, dalla fine degli anni 70 ad oggi.
E' la settorializzazione delle conoscenze e delle pratiche, la sterilizzazione di ogni discorso pericoloso; perchè "la rivoluzione è una cosa dell'altro secolo", o dell'altro lato del Mediterraneo. E' l'effetto di lunga durata del terrorismo di Genova 2001, che ha saldato nella percezione mediatica collettiva "dissenso possibile" e "inimicizia pubblica". E', realmente, l'ANTI-COMUNISMO, l'opposizione al collettivismo autonomo e anarchico, che la NATO ha finanziato, la p2 ha preparato, berlusconi ha strillato ad ogni passo, e la sedicente sinistra ha sposato nella celebrazione delle sorti del sistema unico. Con l'infiltrazione delle destre estreme in movimenti e in discorsi ambientali, che è storia che parte addirittura dai tempi del nazismo. (Capire cosa è RomaSiMuove).

E' un benpensiero individualista che nega il politico non appena può. Perchè è importante "raggiungere degli obiettivi concreti" e "raggiungere le masse", non essere nel-le masse; è il leninismo riciclato dalla macchina dell'incultura pubblicitaria. Che deve sfrondare il prodotto dai caratteri che rischiano di farlo meno vendibile.

A molti in cm fanno schifo i centri sociali - che neppure sono affatto più quelli degli anni ottanta-novanta. Non è che i centri sociali siano la Salvezza della Rivoluzione Possibile, ma meglio averli e animarli, in modo AUTONOMO ed ANTICAPITALISTICO, che darli in pasto a imprenditori (disobbedienti) e neofascisti prezzolati.

Mi pare che ci voglia, davvero, un po' di comunismo.