http://palermo.repubblica.it/cronaca/2012/07/24/news/trattati_la_procura_chiede_il_rinvio_a_giudizio-39613634/?ref=HREA-1
Trattativa, la Procura chiede il rinvio a giudizio
"Processo per Riina, Provenzano e Mancino"
        
        
            Il pool coordinato dal procuratore aggiunto Antonio 
Ingroia ha firmato questa mattina la richiesta di un processo per i 
dodici imputati dell'inchiesta sulla trattativa mafia-stato. Il 
provvedimento è stato vistato anche dal procuratore capo di Palermo 
Francesco Messineo, che nelle scorse settimane si era astenuto 
dall'avviso di chiusura dell'indagine
        
        
            di SALVO PALAZZOLO
        
        
        
            
                
                    
                    
                        
                            
                                
                                    
                                
                                L'ex ministro Nicola Mancino
                           
                                 
                        
                        
                    
                
            
            
                
                
                
                
                
    
    
        
        
            
        
    
    
    
    
    
        
        
        
        
            
                
                
                
                
            
        
    
    
    
                
                
    
    
        
        
            
        
    
    
    
    
    
    
    
        
        
            
                
                
                
            
            
        
        
        
    
    
    
        
            
                
            
            
            
        
    
                
                
    
    
        
            
        
        
    
    
    
    
    
    
    
        
        
        
            
            
        
        
    
    
    
        
            
                
            
            
            
        
    
            
        
        
            
            
        
        
            
            
                
                
                
                
                
    
    
    
    
    
  
  
  
                
                Nella richiesta di rinvio a giudizio figurano i 
capimafia Totò Riina e Bernardo Provenzano, ma anche gli ex ufficiali 
del Ros Mario Mori e Antonio Subranni. C'è pure l'ex ministro 
dell'Interno Nicola Mancino nella lista. La Procura di Palermo chiede un
 processo anche per i senatori Marcello Dell'Utri e Calogero Mannino. 
Tutti, tranne Mancino, sono accusati di attentato a un corpo politico. 
Mancino risponde invece di falsa testimonianza. 
Fu l'ex ministro
 Dc Calogero Mannino ad avviare la trattativa con i vertici di Cosa 
nostra, all'inizio del '92, perché temeva di essere ucciso. Poi, 
sarebbero stati i carabinieri del Ros a proseguire il dialogo segreto 
fra Stato e mafia, tramite l'ex sindaco Vito Ciancimino. Dopo il '93, 
invece, i boss avrebbero avuto un altro referente nei palazzi delle 
istituzioni: l'attuale senatore Marcello Dell'Utri. Così la Procura di 
Palermo ricostruisce una delle pagine più buie della storia recente del 
Paese: dopo quattro anni di indagini, un atto d'accusa di nove pagine, 
la sintesi di 120 faldoni, chiama in causa dodici persone, per i 
magistrati sono loro i protagonisti di un patto scellerato che Paolo 
Borsellino avrebbe scoperto nella sua fase iniziale.
Quella 
trattativa ebbe il suo culmine nel 1994, ne sono convinti il procuratore
 aggiunto Antonio Ingroia e i sostituti Nino Di Matteo, Lia Sava e 
Francesco Del Bene: fu allora che i capimafia Leoluca Bagarella e 
Giovanni Brusca "prospettarono al capo del governo in carica Silvio 
Berlusconi, per il tramite di Vittorio Mangano e Dell'Utri, 
  una serie di richieste finalizzate ad ottenere benefici di varia natura". Così è scritto nella richiesta di rinvio a giudizio.
Gli indagati
In
 cima alla lista della richiesta di rinvio a giudizio ci sono i nomi dei
 capimafia: Riina, Provenzano, Bagarella, Brusca e Antonino Cinà. 
Seguono i nomi di rappresentanti delle istituzioni e di politici: 
Antonio Subranni, Mario e Giuseppe Donno, all'epoca l'anima del Ros dei 
carabinieri; Mannino era ministro; Dell'Utri, il braccio destro di 
Berlusconi. "Hanno agito per turbare la regolare attività dei corpi 
politici dello Stato", recita l'atto d'accusa della Procura fondato 
sulle indagini della Dia di Palermo, diretta dal colonnello Giuseppe 
D'Agata. "Hanno agito in concorso con l'allora capo della polizia Parisi
 e il vice direttore del Dap Di Maggio, deceduti": loro avrebbero 
ammorbidito la linea dello Stato contro la mafia, cedendo su centinaia 
di 41 bis, il carcere duro varato dopo le stragi.
L'atto d'accusa
 della Procura prosegue con il nome dell'ex ministro dell'Interno Nicola
 Mancino, accusato di falsa testimonianza: "Deponendo al processo Mori -
 scrivono i pm - anche al fine di assicurare ad altri esponenti delle 
istituzioni l'impunità ha affermato il falso e comunque taciuto in tutto
 o in parte ciò che sapeva". I magistrati ritengono che anche l'ex 
ministro della Giustizia Giovanni Conso e l'allora capo del Dap 
Adalberto Capriotti abbiano mentito: sono indagati per false 
dichiarazioni ai pm, ma per questo tipo di reato la loro posizione è 
sospesa, così ordina il codice penale, in attesa della definizione del 
processo principale.
C'è pure Massimo Ciancimino nella richiesta 
di rinvio a giudizio: è accusato di concorso esterno in associazione 
mafiosa, ma anche di calunnia nei confronti dell'ex capo della polizia 
Gianni De Gennaro. Si profila un processo senza precedenti: insieme, i 
vertici della mafia e dello Stato.
            
        
    
    
    
    
    
        
            (24 luglio 2012)
        
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