Re: [Hackmeeting] riflessioni

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Autore: vinc3nt
Data:  
To: hackmeeting
Oggetto: Re: [Hackmeeting] riflessioni
Il 03/07/2012 17:38, ciaby ha scritto:
> Cosa succede ad hackit e' solo lo
> specchio di un movimento che non ha piu' le forze per andare avanti.
> Dato che qui dentro ci sono persone che hanno molta piu' esperienza di
> me all'interno del movimento, sarei veramente curioso di sapere il loro
> punto di vista. La tua mail, purtroppo, non dice proprio niente di
> costruttivo. Se pensi che questo thread sia inutile, tanto vale che non
> scrivi niente, invece di sputare sentenze dall'alto del tuo ruolo di
> leader del movimento. So' che queste parole sono pesanti, e
> probabilmente mi sto giocando la fiducia di un sacco di persone, pero'
> sticazzi. Certe cose vanno dette.


Va detto pure che la questione del futuro del movimento non dovrebbe
ruotare attorno alla presenza ad HackIT di persone come Flora e Naif.

Partendo dal presupposto che ad HackIT non c'è stato alcuna caccia
all'infiltrato, dico:

Non trovo alcun motivo sensato per cui, dopo aver fatto fitta di nulla
in plenaria, dovremmo ora passare del tempo a discutere sul perché
qualcuno di antitetico ad un evento venga respinto c o e r e n t e m e n
t e dall'evento stesso.

Questo non significa che c'è bisogno del cordone all'ingresso o che vada
scovato chi tra i partecipanti di hackit ha collaborato con le FFOO, con
i militari, con la postale o con i raeliani.

NON E' questo il punto.

Perché penso anch'io che la questione del "chi deve star dentro e chi
deve star fuori" sia più complessa del banale "o bianco o nero".

c'è gente che in alcuni momenti della vita fa scelte discutibili che poi
tenta di affrontare in maniera accettabile, dimostrandolo giorno dopo
giorno.

c'è però pure chi non solo fa scelte discutibili e in antitesi con
l'hackit, ma se lo rivendica pure e non perde occasione per trollare,
infastidire, spacciando tutto ciò per puro esercizio di dialettica
democratica ed accusando di fascismo rosso a destra e a manca.
quindi non stupiamoci se poi capita che:

> chi provoca ne paga le
> conseguenze, e daje 1 e daje 2 e daje 3 la gente sbrocca che il
> provocatore sia tecnico, politico, animale o vegetale non ha alcuna
> importanza.


Detto ciò penso che gin(e) sintetizzi perfettamente il nodo centrale
della questione, quando scrive:

> Il bene della comunità, che io non ho mai considerato tale (me lo chiese
> espanz a roma, lei può confermarlo), lo si fa durante l'anno, non in
> quell'evento. E' durante l'anno che collaborando dobbiamo proporre,
> creare, inventare, ungere, sporcare, contaminare, fecondare, esporci
> politicamente su ciò che succede (almeno nell'ambito informatico sul
> quale riusciamo a convergere più semplicemente).





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vinc3nt

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