[Hackmeeting] riflessioni

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Aihe: [Hackmeeting] riflessioni
Scrivo qualche riga a caldo per esprimere i miei pensieri a proposito
di questo Hackmeeting. L'intento non e' quello di creare un flame a
gratis, ma di riuscire finalmente a discutere di alcuni argomenti
abbastanza "tabù" di questa comunità.

- L'HACKMEETING

Fico, come sempre :) Grazie ai ragazzi dell'Asilo Occupato per la
location e l'organizzazione dell'evento, grazie a tutti quelli che si
sono sbattuti per fare pranzi, cene, pulire i cessi, e tutte le mille
piccole cose che servono in queste occasioni. Grazie a chi ha tenuto
seminari interessanti, e chi invece ha preferito hackare comodamente
seduto in giardino :)

- IL FATTACCIO

Venerdì 3 persone arrivano alla porta dell'hackit. Una di queste
(Matteo Flora) viene respinto e riaccompagnato all'uscita. Gli altri
due (naif e vodka) si incazzano e vengono respinti anch'essi. Da li
nasce una violenta discussione (al limite di mettersi le mano addosso).
Da quello che ho capito io, le motivazioni da parte delle persone che
stavano alla porta erano:
- Matteo Flora e' un infame, amico degli sbirri, e qui non entra.
- naif e vodka si sono incazzati per questo e sono stati respinti
anch'essi.
- naif e' amico degli sbirri (proprietà transitiva?)
Verso le due di notte, naif entra insieme a vecna e entrambi vengono
assaliti da insulti fino a che non arrivano in giardino.
A quel punto si crea una assemblea estemporanea in cui
varie persone esprimono i loro pareri, pro e contro, all'entrata di
naif all'hackit. Da quel che ho capito io, le due persone più
fortemente contro erano boyska e scarph (correggetemi se sbaglio). Dopo
un lungo e variegato discorso di blicero, la decisione finale e' che
naif può stare dentro, ma che non e' persona gradita e non fa' parte
della comunità di hackmeeting (giusto?).

- LE RIFLESSIONI

Credo che ci siano un sacco di punti su cui discutere, e li elenco qui
sotto forma di domanda. Chiunque e' libero di rispondere, e mi pare una
cosa sensata per una comunità che ha alle spalle 15 anni di
esperienza, cercare di auto-analizzarsi e capire quali sono i limiti
del metodo corrente.

- La visita di M.F., naif e vodka e' stata una provocazione?

Dal mio punto di vista, no. Da quel che mi ricordo, sono sempre venuti
agli hackit, e nonostante ci siano persone a cui non stanno simpatic*,
l'ingresso e' sempre stato libero per tutti. Citando pasky: "l'entrata
e' libera, l'uscita un po' meno". Fermare persone alla porta, senza
aver preso una decisione condivisa dalla comunità, mi pare un gesto
abbastanza stupido e totalmente contrario ai nostri principi.

- Quali sono i parametri per cui una persona e' o non e' accettata
all'interno di hackmeeting?

Questo mi pare il punto più saliente. Se M.F. e' giudicato una
"persona non grata", in quanto fa' cose in ambito lavorativo che hanno
a che fare con polizia e politici di destra, allora io vorrei sapere
quante persone all'interno di questa comunità hanno mai fatto lavori
per:

- forze dell'ordine
- esercito
- corporations
- partiti di destra / fascisti
- media mainstream
- etc. etc.

Vogliamo veramente giudicare le persone per quello che fanno
all'esterno della comunità, e vogliamo stabilire dei paletti su cosa
e' eticamente corretto o no per un partecipante ad hackit?
L'ho detto e lo ripeto, io stesso mi sono trovato a fare lavori per
alcune delle entità sopra citate. La mia scelta e' stata motivata da
diversi fattori, tra cui la voglia di lavorare con tecnologie non
accessibili in altri ambiti, la curiosità di sapere come funziona il
mondo dall'altra parte della barricata, e in ultima analisi il fatto che
a volte pagano meglio e ci si lavora bene. Rispetto all'ultimo punto,
non trovo niente di male nel farsi pagare bene per quello che si fa, e
nel poter usare quei soldi per poter finanziare progetti che seguo e che
mi stanno a cuore (nomads, arkiwi, ...).
Il mio limite non e' totalmente definito, e può cambiare di volta in
volta a seconda del lavoro che mi viene proposto e del suo impatto sulla
realtà. Sicuramente non lavorerò mai per le forze dell'ordine, non
aiuterò mai nessuno a far arrestare altre persone, e cercherò sempre di
mantenere i miei principi in ogni cosa che faccio.


- Perché la nostra comunità sta morendo?

Non so se ve ne siete accorti, ma ogni anno siamo sempre meno, sempre
più vecchi, sempre più stanchi. Un paio di amici mi dissero qualche
anno fa: "dovremmo smetterla di chiamarlo hackmeeting, dato che di
hacker non ha più nulla. Piuttosto facciamo una bella grigliata al
mare, almeno ci divertiamo di più". Io tendo a condividere questa
opinione, dato che non vedo più alcuno spirito hacker in questa
comunità. Vedo alcuni individui e gruppi portare avanti ottimi
progetti, anche con persone "esterne" ad hackit, ma non sento alcuno
spirito di gruppo. I collettivi si contano sulle dita di una mano, e il
livello tecnico e' sempre medio/basso, tranne rare eccezioni. La mia
visione dell'hacking e' il voler cambiare la realtà attraverso l'uso
delle tecnologie. Questo per me e' FARE politica, per altre persone e'
semplicemente la curiosità di scoprire come funzionano le cose.
Entrambe le cose sono hacking, e in ambiti internazionali questa
distinzione viene accettata e rispettata. La comunità italiana pero'
nasce da una cultura dei centri sociali e di movimento, e (secondo me)
non riesce a venire a patti con il proprio passato. Se veramente
vogliamo svecchiare questa comunità, dovremmo cercare di essere
INCLUSIVI, ovvero accettare persone che la pensano diversamente da noi
su alcuni punti ma condividono la passione per l'hacking. Quello che
invece vedo al momento e' una comunità ESCLUSIVA, in cui riesci a farne
parte solo se condividi in toto la visione politica di hackmeeting.


- Cosa possiamo fare per cambiare lo stato delle cose?

Se hackmeeting fosse un software, la sua evoluzione sarebbe stata cosi':
- alpha / beta (primi anni, sperimentazione di metodi)
- stable (gli anni d'oro, metodi condivisi, grande partecipazione)
- abandoned / unmaintained (gli ultimi anni, staticità)
A questo punto, vedo solo due approcci possibili. O la comunità cerca di
ripensare se stessa, senza abbandonare i suoi valori fondamentali, ma
cercando di tornare all'avanguardia nell'underground digitale italiano.
Questo vuol dire anche aprirsi a correnti diverse, cercare di non
chiudersi nel proprio angoletto e puntare il dito contro gli "altri". In
poche parole, un rewrite completo.
La seconda possibilità e' accettare il fatto che una comunità cosi'
matura non può ripartire da zero, e a questo punto si può solo cercare
di fare un altro evento. Ci sono già altri eventi in Italia che
racchiudono un pubblico più ampio e variegato (ESC, MOCA), e forse
ripartendo da quelli si può costruire un nuovo, grande evento nazionale.
In una parola, fork.
Il dove, come e quando rimane tutto da decidere, ma se ci sono le
energie e la volontà di farlo, non vedo cosa ci possa fermare.
Per tutte le persone interessate a discutere possibili scenari futuri,
il prossimo incontro sarà al MOCA. Io sicuramente ci sarò, come tante
altre persone con cui ho già condiviso idee e sogni durante l'ultimo
hackit. Spero di poter aprire una discussione anche qui in lista,
sopratutto perché non c'è stato alcun tipo di dibattito all'ultima
assemblea...

Penso di aver scritto fin troppo, e ora... CHE IL FLAME ABBIA INIZIO :D

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Ciaby