[NuovoLab] I: Fw: NOI NON CE NE ANDIAMO: BOLOGNA, SABATO 30…

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著者: ugo
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題目: [NuovoLab] I: Fw: NOI NON CE NE ANDIAMO: BOLOGNA, SABATO 30 GIUGNO PRESIDIO DEI MIGRANTI E CON I MIGRANTI



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From: Coordinamento Migranti Bologna
To: undisclosed-recipients:
Sent: Tuesday, June 26, 2012 7:04 PM
Subject: NOI NON CE NE ANDIAMO: BOLOGNA, SABATO 30 GIUGNO PRESIDIO DEI MIGRANTI E CON I MIGRANTI





Il dramma del terremoto ha messo in luce il disastro che si chiama legge Bossi-Fini.Noi migranti siamo oltre cinque milioni in Italia, ma siamo considerati uguali agli altri solo per essere sfruttati o quando sacrifichiamo la nostra vita sui posti di lavoro. A causa di questa legge, del contratto di soggiorno, della presenza dei CIE, della minaccia dell’espulsione, noi migranti siamo doppiamente ricattati sui posti di lavoro, nello studio e in ogni ambito della vita. A causa di questa legge, tanti stanno perdendo le condizioni per rinnovare il permesso per sé e per i propri figli nati qui o arrivati da piccoli.Questo succede anche perché le Questure stanno interpretando la legge in maniera restrittiva: chiedendo continui aggiornamenti della documentazione, concedendo permessi della stessa durata di contratti di lavoro sempre più precari. Per chi è senza permesso è invece impossibile ottenerlo e migliaia di persone stanno ancora aspettando una risposta dopo la sanatoria-truffa del 2009.
A causa di questa legge, migliaia di persone, lavoratori e lavoratrici, studenti, bambini che vivevano nelle zone colpite dal terremoto rischiano ora di perdere, oltre alla casa e al lavoro, anche i documenti. La Bossi-Fini è un disastro che rende ancora più insopportabile il dramma del terremoto. È inaccettabile il silenzio del governo sulla moratoria per i permessi di soggiorno. D’altra parte, cambiano i governi ma non la Bossi-Fini, e l’unica differenza è la tassa odiosa sui permessi di soggiorno. Per il resto solo parole e le solite promesse. Tutti però sanno che noi migranti siamo una parte fondamentale di questo paese. Qui lavoriamo, qui nascono, crescono, studiano i nostri figli e le nostre figlie. Se noi migranti non abbiamo sicurezza nessuno potrà averla, perché la Bossi-Fini è una fabbrica di sfruttamento e precarietà che colpisce tutti. In questa situazione è necessario scegliere da che parte stare: noi non accettiamo che questo sia considerato normale.
Per questo non stiamo zitti. Non accettiamo la Bossi-Fini: non accettiamo di essere ogni giorno ricattati dove viviamo e lavoriamo, non accettiamo che il dramma del terremoto diventi un disastro per i migranti. Per questo invitiamo uomini e donne, migranti e italiani, a partecipare al


PRESIDIO DEI MIGRANTI E CON I MIGRANTI, DAVANTI ALLA PREFETTURA DI BOLOGNA, SABATO 30 GIUGNO DALLE ORE 10.30


§     per sostenere e rilanciare la richiesta di una moratoria urgente sui permessi di soggiorno nelle zone terremotate
§     per denunciare l’applicazione della legge da parte di Questure e Prefetture che di fatto spesso impedisce di ottenere il permesso per ricerca lavoro
§     per dire NO alla legge Bossi-Fini e al contratto di soggiorno, per il permesso di soggiorno per tutte e tutti senza truffe né ricatti



Facciamo appello a tutte le realtà e a tutti gli uomini e le donne che hanno sottoscritto la richiesta per una moratoria urgente sui permessi di soggiorno e che possono raggiungere Bologna a essere attivamente con noi quel giorno.


Coordinamento Migranti Bologna e provincia, Coordinamento Migranti Cento, Scuola d’Italiano con migranti Xm24, Sportello medico-giuridico Al-Sirat, Migranda, Laboratorio On The Move, Connessioni Precarie



Leggi la notizia su http://bologna.repubblica.it/dettaglio-news/17:08/4187029



Terremoto: Bologna, sabato presidio immigrati per moratoria su permessi soggiornoBologna, 25 giu. - (Adnkronos) - Una moratoria urgente di 2 anni sui permessi di soggiorno nelle zone terremotate, la richiesta di fermare "un'applicazione in senso spesso restrittivo della legge Bossi-Fini da parte di Questure e Prefetture, che complica e impedisce di fatto l'accesso al permesso per ricerca lavoro" e la piu' generale concessione del permesso di soggiorno per tutti "senza truffe ne' ricatti". Con queste ragioni sabato prosssimo gli immigrati secenderanno in piazza a Bologna per un presidio, promosso dal Coordinamento Migranti, che si terra' alle 10.30 davanti alla Prefettura. Gia' oltre 700 le associazioni, i singoli cittadini (dai docenti universitari agli assessori di alcuni Comuni), ma anche sigle sindacali come la Fiom-Cgil, hanno aderito all'appello dei migranti che per la manifestazione hanno scelto lo slogan 'Noi non ce ne andiamo'. Secondo i dati Istat 2010 nelle province piu' colpite dal sisma di maggio (Reggio Emilia, Mantova, Modena, Bologna e Ferrara) risiedono 320 mila migranti. Non a caso gli stranieri accolti nelle tendopoli sono tantissimi. "Il presidio vertera' su due temi principali - ha spiegato oggi in conferenza stampa Giorgio Grappi del Coordinamento - il problema della crisi economica e il dramma del terremoto che, entrambi, colpiscono i migranti due volte, poiche' il permesso di soggiorno e' legato al lavoro. Vogliamo che il Governo dia un segnale e dimostri di non essere come la Lega Nord, senza pero' ricorrere a sanatorie che servono solo per incassare soldi e regolarizzano solo una piccola parte di persone". "Vogliamo incontrare i vertici di Prefettura e Questura - aggiunge Babakar, migrante arrivato in Italia dall'Africa - ma anche il Comune deve dare delle risposte alle famiglie che vivono qui da anni, che lavorano e che devono essere sostenute in questo momento di crisi".
(25 giugno 2012 ore 17.16)