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si può aiutare a sbocciare questa rosa? Aihe: Re: [NuovoLab]
[forum Sinistra Europea GE] RE:si pu ò aiutare a sbocciar e questa rosa?
Casarino sono daccordo con te.
feranda
At 07.55 16/06/2012, giacomo casarino wrote: >
>
>A proposito di irenismo: peccato che nel 1945 il
>cardinale Schuster, arcivescovo di Milano, non
>sia riuscito a riconciliare Mussolini con la
>Resistenza e con gli alleati
>anglo-americani! Avremmo avuto (per quanto
>tempo?) un bel regime chiaramente clerico-fascista.
>E' significativo poi che in questo pezzo, che
>dobbiamo all'ineffabile Marinella Correggia,
>Assad e il suo regime non vengano neppure
>menzionati, come se il conflitto nascesse dal
>basso, dalle varie comunità religiose. Anche in
>Jugoslavia, ce lo dovremmo ricordare, i
>conflitti tra etnie/religioni erano stati
>attivati e promossi dall'alto. Anche in Siria
>le varie comunità religiose hanno convissuto
>tranquillamente: con la "mussalaha" non fanno
>che scrollarsi di dosso (ad Homs, si badi bene,
>non in tutta la Siria) la strumentalizzazione
>delle parti in conflitto, e confermarsi nel loro
>antico status di convivenza. E questo è bene. Ma
>le dinamiche del potere e della dittatura
>seguono un'altra logica, hanno altri tempi e
>un'altra potenza (di fuoco), che limitati, per
>quanto generosi, tentativi idi "testimonianza"
>pacifica, ahimè, non riusciranno a bloccare. A
>meno di un miracolo, ma il primo a "convertirsi"
>dovrebbe essere il Presidente Assad: senza la
>sua "conversione" ogni speranza di pacificazione
>sarebbe vana. Chi ci crede, preghi.
>
>Giacomo Casarino
>
>----------
>Date: Fri, 15 Jun 2012 18:29:28 +0200
>From: coscione43@???
>To: forumsege@???;
>forumgenova@???; presidenza@???
>Subject: [NuovoLab] si può aiutare a sbocciare questa rosa?
>
>
>
>Editoriale
>MUSSALAHA: la riconciliazione popolare dal basso
>tentata in Siria. Un tentativo da appoggiare
>
>di Marinella Correggia
>
>Come una rosa (di Damasco) sbocciata nel sangue
>e nelle macerie di un paese che potrebbe
>sfasciarsi, ci arriva la notizia di un tentativo
>di riconciliazione dal basso, un iniziativa
>popolare e nonviolenta iniziata addirittura a
>Homs città simbolo degli scontri - ma che
>prevede di espandersi in altre città e villaggi.
>Per dire no a una guerra confessionale in Siria
>e no a un intervento armato esterno genere Libia
>(e un destino analogo). Ci stanno lavorando
>siriane e siriani, laici ma soprattutto
>appartenenti alle diverse religioni e comunità
>che fino al 2011 convivevano in pace.
>
>Si chiama Mussahala: riconciliazione in arabo.
>Ne riferisce la Radio vaticana sulla base delle
>notizie dellagenzia cattolica Fides. Sarebbe un
>miracolo, in un contesto di scontri sanguinosi
>fra esercito e gruppi armati, e atroci violenze
>settarie, che va avanti da mesi grazie alle
>determinanti ingerenze di paesi occidentali e
>del Golfo. Mussahala tiene a essere un tentativo
>del tutto siriano, senza manipolazioni esterne.
>Ma è utile e sarebbe doveroso appoggiarlo.
>
>Lidea di base è: siamo martoriati da mesi e
>mesi, non vogliamo la guerra e dobbiamo fare la
>pace. Come scrive la Radio vaticana e come
>confermano fonti allinterno della Siria,
>Mussahala è la dimostrazione, e anche la
>speranza, di una terza via, alternativa al
>conflitto armato e a un possibile intervento
>militare dallestero, invocato dal Consiglio
>Nazionale Siriano. Lagenzia cattolica Fides
>spiega che Mussahala colma un vuoto creato dal
>rumore delle armi: non parteggia per alcuna
>delle parti in lotta, nasce spontaneamente dal
>basso, dalla società civile, da tutti quei
>cittadini, parlamentari, notabili, sacerdoti,
>membri di tutte le comunità etniche e religiose,
>che sono stanchi della guerra.
>
>Fra i promotori e i maggiori sostenitori
>delliniziativa vi sono i cristiani di Homs, di
>tutte le confessioni. Si sono esposti
>personalmente soprattutto due preti
>greco-cattolici, padre Michel e padre Abdallah,
>il siro-cattolico padre Iyad, il maronita padre
>Alaa, il siro-ortodosso padre Khazal.
>
>Nei giorni scorsi a Homs si sono svolti due
>incontri con straordinaria partecipazione
>popolare. Membri di tutte le comunità che
>compongono la società siriana: alawiti, sunniti,
>drusi, cristiani, sciiti, arabi sono arrivati a
>dichiarazioni comuni, con abbracci e impegni
>solenni, per la riconciliazione fra gruppi,
>famiglie e comunità alawite e sunnite -
>protagonisti principali del conflitto in corso che si sono pubblicamente
>impegnate a costruire una Siria riconciliata e
>pacifica, in nome del rispetto reciproco.
>Mussalaha si appella a tutte le parti in lotta e
>a tutti i leader in campo per restituire pace e
>sicurezza al paese e alla popolazione.
>
>Il tutto avviene in un clima mediatico
>intossicato ai massimi livelli e che come già in
>passato (Libia, Iraq, Jugoslavia) vede i media
>mainstream e perfino rapporti dellOnu (fuori
>dalla Siria) e di organizzazioni umanitarie
>riferirsi a fonti di parte. Così, i massacri e
>le violenze vengono invariabilmente attribuiti a
>una delle due parti, accelerando la costruzione
>del consenso necessario a unaltra azione
>militare stile Libia oppure ad accentuare lo
>scenario di guerra per procura già in atto. Il
>contrario di quel che occorrerebbe per un vero negoziato di pace.
>
>Mentre lintegralismo religioso e le divisioni
>settarie giocano un ruolo di propulsore bellico
>nella tragedia siriana, ecco che altri gruppi
>religiosi operano per la pace. Occorrerebbe
>sostenerli, in particolare in Italia,
>fronteggiando le dichiarazioni bellicose del
>ministro degli Esteri. E il coro assordante dei media. E dei nuovi media.
>
>Qualcuno oserà boicottare anche Mussahala?
>
>Marinella Correggia
>
>