Saviano non si candida. Smentite ennesime voci
31 maggio 2012
Ci sono voci che ciclicamente ritornano. Ultimamente ad esempio c'è  
quella per cui tizio o caio aveva previsto il terremoto, ma alla  
parola "terremoto" potete sostituirne altre, come ad esempio "crisi",  
per dirne una. E in politica vale la stessa cosa. Dai tempi del "papa  
straniero", ovvero quella persona della società civile che avrebbe  
dovuto ridestare le sorti del PD uno dei nomi di cui più  
frequentemente leggiamo di una candidatura sempre imminente è Roberto  
Saviano.
Ormai non si contano più le volte in cui abbiamo sentito che lo  
scrittore campano avrebbe dovuto candidarsi per questa o quella  
elezione e puntualmente a questi annunci è arrivata la pronta  
smentita. Come oggi.
Da qualche giorno, stando ad alcune indiscrezioni, sembra che Saviano  
tenga pronta nel cassetto una lista di nomi coi quali vorrebbe  
candidarsi alle prossime elezioni tramite una lista civica appoggiata  
nientepopodimenochè da Carlo De Benedetti. Queste voci si inseguono,  
soprattutto, ogni volta che lo scrittore di Gomorra termina una  
trasmissione televisiva, nel caso specifico "Quello che (non) ho", la  
trasmissione andata in onda nelle scorse settimane co-condotta con  
Fabio Fazio.
Una casualità che è lo stesso Saviano fa notare nella (solita, ovvia)  
smentita che sarà oggetto della prossima rubrica de "L'antitaliano"  
che lo scrittore da un paio di settimane tiene su L'Espresso, nello  
spazio che fu di Giorgio Bocca
"Mi capita spesso di leggere articoli che danno per certa la mia  
candidatura politica. Non è importante in quale ruolo e in quale  
partito, la cosa certa è, che dicono, 'sto per candidarmi'. Ovviamente  
è falso" - scrive - "E' dal 2006 che, mentendo, annunciano la mia  
candidatura"
E poi, appunto, sottolinea la "casualità" temporale di queste voci:  
"Chi fa disinformazione, quando terminò 'Vieniviaconme', dava per  
certa la mia candidatura. E ora che è finito 'Quello che (non) ho',  
spuntano notizie dello stesso tenore. Il punto è che per queste  
persone, chiunque non venga percepito come schierato, fa paura e va  
delegittimato. Il messaggio implicito è: 'Questo qui fa di tutto per  
ottenere consensi, perché il suo scopo è fare politica'". "Il mio  
mestiere è quello di scrivere, ma non rinuncio alla possibilità di  
costruire un nuovo percorso in questo paese" - conclude Saviano -  
"Ridare dignità alle parole della politica è invece la premessa alla  
rinascita. Ripartire dalle parole significa costruire prassi diverse.  
Perché le parole sono azione".
Insomma sembra che anche stavolta la tanto (dis)attesa candidatura sia  
una bufala.
http://www.agoravox.it/Saviano-non-si-candida-Smentite.html
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                    Il terrore della tirannia finisce una volta cha ha  
paralizzato
                    completamente la vita pubblica e trasformato tutti  
i cittadini
                    in individui privati, spogliandoli di ogni  
interesse e legame
                    con gli affari pubblici.
                     Hannah Arendt