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Mercoledì 18 aprile
XM24, via Fioravanti 24, Bolognina
www.ecn.org/xm24
dalle 20:00
aperitivo con i vini di GustoNudo-Vignaioli Eretici
www.gustonudo.net
dalle 21:00
cena popolare
Ore 20:30
Presentazione del libro
Nonostante Auschwitz: il ritorno del razzismo in Europa
di Alberto Burgio
(DeriveApprodi, 2010)
Sarà presente l’autore.
Il libro nasce dalla constatazione della evidente ripresa del razzismo in
Europa. Il tabù del razzismo può dirsi ormai rimosso: si può ricominciare
a dirsi razzisti, senza mascheramenti o pretesti. La domanda che si pone è
dunque: perché ci ritroviamo in questa situazione, a soli settant’anni dai
campi di sterminio nazisti? Perché, nonostante Auschwitz, non siamo
guariti dal razzismo
La risposta deve coinvolgere la storia della modernità, la sua genesi, i
suoi caratteri costitutivi. Tra razzismo e modernità sussiste un nesso
strutturale, al punto che il razzismo deve essere considerato un
ingrediente costitutivo della modernità europea. Tesi che viene
documentata sul piano storico e argomentata sul piano teorico.
Il libro analizza alcune tappe cruciali del processo di formazione delle
ideologie razziste: il nesso con la cultura dei Lumi, l’intreccio con le
ideologie nazionaliste, l’acme della violenza razzista nella distruzione
degli ebrei in Europa. Da qui scaturisce un’analisi sul dispositivo
ideologico che accomuna le diverse manifestazioni concrete del razzismo
nel corso del tempo. L’invenzione dell’«altro» – nemico, infedele o
deviante da escludere, perseguitare o sterminare – nasce dalla
stigmatizzazione della diversità e conduce alla creazione della «razza
maledetta» attraverso la naturalizzazione delle identità stereotipate.
http://www.deriveapprodi.org/2010/09/nonostante-auschwitz
Ore 22:30
Concerto SHASH JIHAT
Shash Jihat è un duo composto da Jacopo Andreini, chitarra e voce e da
Claudia Cancellotti, violino.
Shash Jihat (o shash taraf-e dunya) è un’antica espressione persiana, poi
anche turca (alti yon,) che vuol dire, letteralmente, i sei lati del
mondo, ed è usata per cogliere in un colpo solo l’insieme delle
localizzazioni spaziali raggiungibili.
Jacopo Andreini e Claudia Cancellotti, aka ccmonki, hanno incrociato gli
strumenti molte volte negli ultimi dieci anni, ma mai finora nella forma
più diretta del duo. La comune passione per certa musica del Mediterraneo
(sicuramente non quella più formattata e addomesticata) unita
all’esperienza ventennale in ogni angolo del mondo e al lavoro sul suono
degli strumenti acustici ha messo sul piatto una serie di canzoni proprie
ed altre riarrangiate per questa formazione: musica rebetika,
mediorientale, tsigana, maghrebina, ungherese (ma anche brasiliana) per
violino, chitarra e voce.
Tra ricerca e interpretazione, passioni furiose e estatica leggerezza, una
visione diagonale sull’arte e la cultura di quello che ancora ignobilmente
viene chiamato terzomondo.
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